16.04.2003 | Vino e dintorni

Rioja, Regione Rossa

Ultimamente si sente spesso parlare dei vini della Rioja, considerati come i migliori prodotti dalla vicina Spagna che, ultimamente, si sta distinguendo sempre più nella produzione dei vini di qualità. Forse non tutti sanno che la regione spagnola in questione (situata a nord della penisola con capoluogo Logroño), è costituita da una superficie di vigneto a denominazione d’origine di 52.238 ettari che raccoglie quasi 417 produttori...

Le varietà di uva coltivate in questa zona sono perlopiù vitigni che caratterizzano la tipologia di questo luogo che dà origine a vini dotati di una certa struttura e carattere, riscontrabile soprattutto nei vini rossi. Questi ultimi nascono da varietà come il Tempranillo (33.831 gli ettari coltivati attualmente), la Garnacha, Mazuelo e Graciano. Troviamo inoltre altre tipologie di vitigni che però non hanno ancora un’importanza di rilievo per la produzione di qualità.

La Rioja non è solo produttrice di vini rossi, lo dimostrano i dati sulle coltivazioni di vitigni a bacca bianca: la Viura ( con 7.366 ettari impiantati), la Malvasia, la Garnacha bianca e altri considerati ancori sperimentali.

Diciamo comunque che nella regione dei grandi vini rossi c’è qualcuno che, ancora molto timidamente, sta tentando di produrre vini bianchi di rilievo seppur con risultati non ancora soddisfacenti. Tralasciamo le solite aziende conosciutissime in Italia, come la Viñedos del Contino, madre dell’omonimo vino: Contino Rioja (viña del olivo).

Andiamo a vedere invece alcune realtà come quella della Bodegas Olarra, nata solo nel 1973, ma che

 sta conquistando quote di mercato sempre maggiori nei vini di qualità con il suo Summa Añares.

La Bodegas Martinez Bujanda è un’altra azienda che miete premi in ogni dove con quasi tutte le etichette di produzione.

È giusto ricordare anche la Bodegas Breton che con il suo Alba de Breton 96 ha guadagnato in Spagna l’equivalente dei nostri tre bicchieri. Riconoscimento simile anche per la Bodegas Bilbainas per il Vicalanda 96, da uve tempranillo; per l’azienda Artadi con il Pagos viejos 98; per la Bodega Lan con lo splendido Culmen de Lan 94, ottenuto da un uvaggio composto da Tempranillo,Mazuelo e Graciano.

Si potrebbero elencare ulteriori aziende, ma l’idea non è quella di fare un inutile catalogo, quanto piuttosto di svegliare maggiormente l’attenzione verso un paese che da vita a vini in grado di donare vere e proprie emozioni e che però non viene ancora preso in considerazione come si dovrebbe. Se vi capita di trovarvi di fronte ad una bottiglia di vino Riojano, gustatela con attenzione, e scoprirete il sapore “grintoso” e i profumi avvolgenti di un paese carico di suggestioni.

FABIO MAGNANI
fabiomag@linknet.it

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