E' la storia di
Massimo Golinelli che, giunto
dalla vicina Emilia, ha deciso di appassionarsi ad una attività
avvincente per quanto difficile: quella del vignaiolo. La natura
curiosa e coraggiosa "dell'emiliano", ha permesso di impiantare
un'azienda tecnologicamente innovativa che racchiude segreti
gelosamente custoditi.
L'azienda è stata creata in modo da sfruttare la gravità, mentre le
uve sono "accompagnante" in cantina, sofficemente pressate ed il
mosto ottenuto lavorato con estrema delicatezza in totale assenza di
stress. Tutto è perfettamente pulito ed in ordine, ed ogni cosa,
ogni movimento è stato pensato e studiato a tavolino molti anni
prima.
Col
passato da agronomo, infatti, Massimo
Golinelli, ha avuto modo, prima del salto decisivo sulle
colline del passatore, di studiare altre cantine in giro per il
mondo e di approfondire i sistemi di vinificazione francesi. Solo
dopo questo periodo decise di dare vita all'antico desiderio e di
realizzarlo in località Madonna dell'Olivo.
L'azienda
Golinelli, è orientata a sud - ovest e a sud - est ad
una altezza media tra i 150 - 200 m.s.l., i terreni sono di natura
marnosa oligo - miocenica, quindi terreni con sedimenti di origine
marina con una ricchezza misurata dalla presenza di microfossili; la
natura drenante ed allo stesso tempo povera fanno di questa terra la
zona ideale per una produzione di spessore. Degli attuali 25 ettari
solo 10 sono vitati, mentre il resto è a uliveto ed una parte in
preparazione per nuovi impianti.
Sesti di impianto di circa 7000 ceppi per ettaro, irrigazione di
soccorso con bacini artificiali, innesti utilizzati a seconda
dell'analisi della quadratura del terreno, basse rese per ettaro -
1,2 Kg per pianta - e la consulenza dell'enologo Vittorio Fiore
fanno di questa azienda, impiantata nel'99 ma a regime dal 2005, una
delle novità delle colline romagnole. A dimora troviamo
prevalentemente sangiovese ed in misura minore cabernet sauvignon,
merlot, shiraz. Non manca inoltre l'albana, le cui uve sono lavorate
sui graticci in ambiente controllato per la preparazione di un
passito in uscita nel 2007 assieme ad altre etichette pensate dal
vulcanico Massimo Golinelli.
Questa azienda è da tenere d'occhio, la filosofia impostata dalla
proprietà ha lo spirito giusto, e sono convinto che l'azienda
Golinelli otterrà delle sicure soddisfazioni se avrà il coraggio,
come credo, di non farsi influenzare dai soliti luoghi comuni che
spesso hanno fatto tanto male a chi li ha seguiti.
Per il momento: " bravo Massimo"!
Attualmente l'azienda produce il Cubera, un sangiovese DOC superiore
ed il Rosefiori un rosato sempre da uve sangiovese. Una produzione
interessantissima è il Riorosa.
Si
tratta di un cremant ottenuto con la spumantizzazione di uve
sangiovese. Per l'ottenimento dei due rosati, si effettuano
dei salassi dai mosti delle migliori partite di sangiovese e
poste in una apposita vasca a bassa temperatura.
Quando poi la totalità delle diverse partite e ritenuta
completa, allora, e solo allora si da il via alla
fermentazione in rosa. Il risultato è degno dei migliori
apprezzamenti. Vicino a tutto questo troviamo anche una
grappa ottenuta da vinacce di sangiovese accuratamente
selezionate ed un particolare olio d'oliva ma questa … è
un'altra storia. |
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Riorosa
Sangiovese 100%
spumante rosé extra dry
11,5%
Ha un bel colore rosa salmone di buona vivacità. Il perlage è
piacevole, fine ed elegante. L'intensità olfattiva si attesta su
valori medi dividendosi tra sentori che ricordano la frutta nera ed
il floreale; non manca neppure una sensazione speziata vicina al
legno di liquirizia.
Ha un naso semplice, sobrio e pulito, abbastanza equilibrato a cui
si aggiunge una persistenza media che porta ricordi fruttati. In
bocca apre con una freschezza equilibrata a cui si aggiunge, senza
sbavature, la piacevole sensazione delle bollicine che rimangono ben
serrate l'una all'altra nella matassa del vino. Di buona intensità e
persistenza e buona franchezza. Gli aromi ricordano la frutta con un
accento delicatamente vinoso a cui si mescolano note di erbe
aromatiche. Se l'apertura ha un carattere delicato e femminile, il
finale pare, invece, avere toni più mascolini dove vibra una nota
amarognola abbastanza piacevole.
Parliamo di un sangiovese spumante, pochi si sono cimentati in un
esperimento simile. Nel suo complesso il vino gode di un ottima
piacevolezza e per questo merita di essere bevuto. Necessita ancora
di un ulteriore approfondimento da parte dell'azienda giacché è un
prodotto che, pur soddisfacendo ampiamente le aspettative, racchiude
in sé un potenziale ancora da esplorare che va da un maggiore
equilibrio olfattivo così come ad una maggiore chiarezza aromatica.
Seguono alcuni sentori riconosciuti nel
vino: ciliegia, lampone, iodio, more, fragoline di bosco,
mela rossa, iris, noce moscata, prugna, ribes rosso, foglie di fico,
erbe aromatiche, rosa rossa, legno dolce, legno di liquirizia,
cenere.
Abbinamenti: da tutto pasto, con
carni bianche lavorate, affettati, formaggi misto vacca, anguilla,
pesce elaborato con aromi.
Vinificazione: Ottenuto con la
tecnica del salasso, che consiste nel separare dopo poche ore dalla
pigiadiraspatura, una piccola frazione del mosto appena ottenuto
dalla pigiatura del sangiovese. Segue la fermentazione a temperatura
controllata e la spumantizzazione.
Cubera
2005
Sangiovese sup. di Romagna 100%13,5%
Rosso rubino di buona concentrazione e con riflessi ancora violacei.
L'intensità e la persistenza si attestano su valori medi. Di buona
franchezza e con un sufficiente equilibrio olfattivo. Le
profumazioni sono ben concentrate nell'impatto iniziale per poi
assottigliarsi delicatamente. Al palato ha una beva facile non
troppo concentrata pur avendo un passo di bocca che mostra un vino
di corpo. Di buona freschezza e con un tannino sottile che ben fa
sentire la sua presenza. Di buona intensità e persistenza con un
fresco e piacevole finale fruttato.
Nel suo complesso è un buon prodotto che rispecchia il territorio
del versante cesenate oltre che uno dei tanti caratteri del
sangiovese di Romagna. Occorre tenere presente, inoltre, che si sta
parlando delle prime vendemmie.
Seguono alcuni sentori riconosciuti nel
vino: ciliegia, amarena, more mature, ribes nero, ribes
rosso, marasche sotto spirito, note verdi, cacao, marzapane, erbe
aromatiche, corteccia, pepe verde, iris, rosa rossa, mandorle.
Abbinamenti: carni rosse,
arrosti, affettati elaborati, formaggi, paste condite, cacciagione
da piuma e da pelliccia.
Vinificazione: macerazione di
due settimane a temperatura controllata con operazioni di delestage;
segue la fermentazione malolattica, completata nella prima decade di
dicembre. Il vino è rimasto a riposo fino al momento
dell'imbottigliamento avvenuto nel mese di marzo 2006.
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