L'Asti è un Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita
e rappresenta lo spumante aromatico per eccellenza. L'aroma muschiato
dall' immediata fragranza, la piacevole e naturale amabilità e la moderata
alcolicità fanno dell'Asti spumante un vino dalle particolarità
irripetibili.
Il suo aroma intenso e ricco di sensazioni che riportano ai fiori di
acacia come al glicine, al miele ed alle spezie come ai fiori di sambuco e
di bergamotto, ci catapultano immediatamente nella terra piemontese dove
gli elementi che condizionano la qualità di questo vino hanno a che fare
col clima, la particolarità del terreno, la sanità del vigneto e, non
ultimo, l'uomo.
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Quest' ultimo si
preoccupa della vinificazione, in modo che il vino conservi il
caratteristico aroma dell'uva originale in equilibrio con
l'intensità del gusto, diviso tra dolce e giusta freschezza,
dominato dallo sviluppo acceso delle bollicine che formano la spuma
che amplifica il gusto del vino. Il moscato
si presta ad abbinamenti di vario genere, dal classico panettone ai
dolci di vario genere fino a raggiungere il brindisi che si affaccia
alla finestra del nuovo anno. |
Ma il moscato non è solo
spumante, può essere appena "petillant" o passito; inoltre, tra la
produzione di un' azienda e l'altra, si notano molto spesso, differenze
abissali. Distinguiamo i moscati commerciali da quelli prodotti da poche
aziende secondo la tradizione astigiana. Di solito questi ultimi hanno un
gusto per niente mieloso e, per questo, una piacevole amabilità che ne
permette abbinamenti più azzardati, che superano il vecchio sposalizio che
vedeva l'Asti rigorosamente con preparazioni dolciarie.
Interessante provare, infatti, un passito di moscato con i molluschi,
specialmente se si tratta di ostriche, oppure direttamente con i crostacei
assieme a qualche particolare salsina dalla tendenza leggermente dolce. E
che dire di un petto di pollo lavorato con erbe fini, glassa ed uva passa?
In Piemonte gli azzardi di questo tipo si fanno da secoli, come amano dire
certi produttori di moscato, che indicano piacevole anche
l'aperitivo, soprattutto quando questo ha una tendenza più agrumata ed è
servito ben freddo. Inoltre, si possono tentare accostamenti anche con
salumi dalla tendenza morbida come un lardo o un prosciutto dolce. Gli
aperitivi in Piemonte si fanno così, soprattutto laddove la tradizione è
rimasta radicata nelle menti di gente che abita posti dove le mode non
hanno nessuna presa.
Per coloro, però,
che preferiscono rimanere sul classico ecco
due ricette della tradizione dolciaria piemontese. Per
la "Stiacciata al rosmarino"
procuratevi 500 grammi di pasta di pane, 300 di uva rosata, 150
grammi di zucchero di canna, 20 grammi di lievito di birra, 100
grammi di gherigli di noce, sale, olio ed un rametto di rosmarino.
Si prepara mettendo in padella quattro cucchiai di olio con il
rosmarino tritato. Lontano dal fuoco unite zucchero, noci tritate,
un cucchiaino di sale e mescolate. Incorporate alla pasta di pane
appena lievitata il composto alle noci e poi i chicchi di uva. Fate
riposare per un ora. Dividete la pasta in tre cordoni che annoderete
tra loro come una treccia e cuocete in forno a 170° per 45 minuti.
Se invece, volete preparare il Dessert alla
panna all'astigiana, procuratevi 5 tuorli e 5 cucchiai di
zucchero assieme a 700 ml di panna fresca, 150 grammi di canditi
misti tagliati a dadini e 10 grammi di gelatina in fogli. Mettete a
bagno la gelatina in acqua fredda per dieci minuti. Montate i tuorli
d'uovo assieme allo zucchero fino a renderli chiari e spumosi. Unite
la gelatina, i canditi e la panna montata. |
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Versate in uno stampo e
lasciatelo riposare in frigorifero e, dopo due ore, servite.
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