Decido di
approfittare del luogo e di scambiare due chiacchiere con una delle
personalità più note in città in campo enologico:
Rita Mazzillo.
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Per chi non la
conoscesse Rita ha una preparazione invidiabile nel
settore vino e non solo: è
delegata AIS - associazione italiana
sommelier -, vicepresidente
ONAF - organizzazione nazionale assaggiatori
di formaggio -; oltre che relatrice e docente per le
associazioni appena citate si occupa anche di
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diffondere
la cultura del cioccolato assumendosi la responsabilità
di diffondere questo tipo di sapere. Le chiedo qualche
opinione sul momento che sta attraversando il mondo del
vino. (foto
Ravenna2000) |
"Il
problema - afferma - è che in
questi ultimi anni si è esagerato nel modo di diffondere la cultura
del vino, trovo che una parte della responsabilità sia
anche dei mass media e, nello specifico, dei giornalisti che hanno
dato troppo credito a produttori ed etichette in modo sconsiderato.
C'è stato un momento che gli stessi produttori, non più coscienti
del proprio ruolo in quanto trasportati dalle carte patinate alla
stregua di star vere e proprie, hanno cavalcato la tigre che poi, in
un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, si è rivoltata
contro e ora si trovano che non possono riconsiderare i prezzi alti
senza subirne un danno di immagine".
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Quale potrebbe essere una possibile soluzione?
"Occorre dare alla gente la
possibilità di |
bere
vino con un giusto rapporto qualità / prezzo.
In realtà è vero che si parla troppo di vino, ma è anche
vero che la gente vuole bere e soprattutto
i giovani si dimostrano sempre
più attenti alla raffinatezza del gusto". |
Come si sta evolvendo il gusto del
pubblico?
"Il pubblico, soprattutto quello giovane,
vuole avere chiarezza in ciò che beve. Non cercano più le
complicazioni di una barrique che spesso stona se esagerata, ma
desidera - precisa - sentire il gusto del frutto, la polpa dell'uva
che esprime nel bicchiere il gusto del territorio".
C'è da considerare
che chi apprezza il vino è molto più
attento, ama viaggiare alla ricerca della "chicca" eno-gastronomica,
è molto più disponibile a confrontarsi nella cultura e
nell'espressione del gusto. Ed è in queste occasioni che una schiera
sempre più ampia di appassionati ha modo di confrontare i prezzi,
scoprendo, differenze spesso incomprensibili.
Allora ci si chiede quanto vale il prezzo
del vino?
"Ci sono bottiglie da duecento euro o anche più ma quando si parla
di questi prezzi - commenta Rita Mazzillo
-, poche davvero sono le bottiglie che le valgono e, spesso,
sono prezzi che non fanno un servizio alla
vera cultura del vino".
A proposito di servizio, invece, quanta
responsabilità hanno i ristoratori in ciò che sta
succedendo?
"Sono responsabili - incalza l'esperta sommelier -
quelli che fanno ricarichi eccessivi nella convinzione
di dovere guadagnare col vino.
E' con i menù che occorre fare i ricarichi giusti,
perché
è lì che c'è scelta e
lavorazione delle materie prime, c'è lavoro
nella preparazione dei piatti, e il servizio… cosa che
non vale di certo per il vino".
Quale futuro per il vino?
"Io sono ottimista per il vino,
perché il vino è cultura ed è una bevanda unica. |
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Anche la birra è
una bevanda con una lunga cultura che va valorizzata. Per il resto
bisogna tenere duro sul fronte della qualità e dell'onestà. E chi
ama e promuove la cultura del vino deve assumersi le proprie
responsabilità, in modo equilibrato, al di là degli eccessi e delle
mode".
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