17.03.2005 | Vino e dintorni

Il vino ''sofisticato'' dalle mode

Mi trovo in uno dei posti più caratteristici di Ravenna per ciò che riguarda il mondo del bere romagnolo: la "Cà de Ven". Le riflessioni quando si entra in un posto del genere sono molteplici... Il mondo del vino in questi ultimi tempi ha subito un contraccolpo che sta creando problemi a tutto l'indotto vinicolo. Eppure di vino si parla ma, forse, il problema è proprio questo: si parla molto e si beve poco...

Decido di approfittare del luogo e di scambiare due chiacchiere con una delle personalità più note in città in campo enologico: Rita Mazzillo.


 

Per chi non la conoscesse Rita ha una preparazione invidiabile nel settore vino e non solo: è delegata AIS - associazione italiana sommelier -, vicepresidente ONAF - organizzazione nazionale assaggiatori di formaggio -; oltre che relatrice e docente per le associazioni appena citate si occupa anche di  
diffondere la cultura del cioccolato assumendosi la responsabilità di diffondere questo tipo di sapere. Le chiedo qualche opinione sul momento che sta attraversando il mondo del vino. (foto Ravenna2000)

"Il problema - afferma - è che in questi ultimi anni si è esagerato nel modo di diffondere la cultura del vino, trovo che una parte della responsabilità sia anche dei mass media e, nello specifico, dei giornalisti che hanno dato troppo credito a produttori ed etichette in modo sconsiderato.

C'è stato un momento che gli stessi produttori, non più coscienti del proprio ruolo in quanto trasportati dalle carte patinate alla stregua di star vere e proprie, hanno cavalcato la tigre che poi, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, si è rivoltata contro e ora si trovano che non possono riconsiderare i prezzi alti senza subirne un danno di immagine".

Quale potrebbe essere una possibile soluzione?

"Occorre dare alla gente la possibilità di 
bere vino con un giusto rapporto qualità / prezzo. In realtà è vero che si parla troppo di vino, ma è anche vero che la gente vuole bere e soprattutto i giovani si dimostrano sempre più attenti alla raffinatezza del gusto".

Come si sta evolvendo il gusto del pubblico?
"Il pubblico, soprattutto quello giovane, vuole avere chiarezza in ciò che beve. Non cercano più le complicazioni di una barrique che spesso stona se esagerata, ma desidera - precisa - sentire il gusto del frutto, la polpa dell'uva che esprime nel bicchiere il gusto del territorio".

C'è da considerare che chi apprezza il vino è molto più attento, ama viaggiare alla ricerca della "chicca" eno-gastronomica, è molto più disponibile a confrontarsi nella cultura e nell'espressione del gusto. Ed è in queste occasioni che una schiera sempre più ampia di appassionati ha modo di confrontare i prezzi, scoprendo, differenze spesso incomprensibili.

Allora ci si chiede quanto vale il prezzo del vino?
"Ci sono bottiglie da duecento euro o anche più ma quando si parla di questi prezzi - commenta Rita Mazzillo -, poche davvero sono le bottiglie che le valgono e, spesso, sono prezzi che non fanno un servizio alla vera cultura del vino".

A proposito di servizio, invece, quanta responsabilità hanno i ristoratori in ciò che sta succedendo?

"Sono responsabili - incalza l'esperta sommelier - quelli che fanno ricarichi eccessivi nella convinzione di dovere guadagnare col vino. 

E' con i menù che occorre fare i ricarichi giusti
, perché è lì che c'è scelta e lavorazione delle materie prime, c'è lavoro nella preparazione dei piatti, e il servizio… cosa che non vale di certo per il vino".

Quale futuro per il vino?
"Io sono ottimista per il vino, perché il vino è cultura ed è una bevanda unica.

Anche la birra è una bevanda con una lunga cultura che va valorizzata. Per il resto bisogna tenere duro sul fronte della qualità e dell'onestà. E chi ama e promuove la cultura del vino deve assumersi le proprie responsabilità, in modo equilibrato, al di là degli eccessi e delle mode".
 

Fabio Magnani, Giornalista enoico
fabiomag@linknet.it - autore del libro

Vini dal Cile Viaggio tra i profumi dei vigneti andini -
Edizioni Delmònt, Ravenna Marzo 2002

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