Le acque frizzanti con formaggi, carni, e
dessert al cucchiaio che presentano una dolce
granulosità, per i cibi delicati, invece, meglio una naturale.
Quindi avanti ad innaffiare delicati branzini con litri d'acqua
purché naturale, s'intende! Anche il
servizio assume un'aria austera dettata da regole precise
come nel caso della temperatura di servizio che non deve superare
gli 8 - 10 gradi per le naturali servite rigorosamente in calici
bassi mentre, per le acque gasate, la temperatura di servizio si
deve aggirare attorno ai 7 gradi utilizzando un calice a stelo lungo
per evitare di scaldarle con il palmo della mano, ovviamente.
Ora anche gli astemi hanno di che parlare,
visto che anche per la semplice ed umile acqua - che mai avrebbe
pensato d'essere oggetto d'estenuanti esperte discussioni -, esiste
un sistema di degustazione che implica la valutazione del colore,
degli aromi (non è uno scherzo è proprio così ), e del sapore con
definitiva valutazione armonica, e successivo inevitabile
abbinamento.
Ci resta solo da sperare che sull'onda
della moda l'acqua, elemento vitale per l'uomo, non impenni i prezzi
com'è successo per il vino, diversamente dovremmo
realmente portarci la bottiglia d'acqua direttamente da casa così
come si fa in certi ristoranti dove si porta il vino come si usa in
Australia (anche se da noi siamo costretti a farlo causa prezzo).
Intanto non ci resta che aspettare il genio - perché solo un genio
lo potrà fare - che pubblicherà la prima guida delle acque.
E' mentre una parte del mondo muore di sete qui si moltiplicano gli
"acqua store" assieme ai primi water bar in
franchising, come nel caso dell'acqua store della
stazione termini di Roma che già possiede una filiale in Giappone
dove con l'acqua hanno un rapporto antico e si sa, non reggono
l'alcol per motivi genetici. Le grandi case
che mettono in commercio acqua, ora invadono il mercato con l'acqua
di lusso, presentate in elegantissime bottiglie da far
invidia al miglior stilista e dove il valore del contenuto e
irrisorio a confronto dell'esibizione del vetro o, addirittura, di
prezioso cristallo.
Peccato che alcune case produttrici non dicano molto chiaramente da
dove provenga l'acqua e se quella fonte esista davvero e che tipo di
filtro usino e perché, acque così naturalmente pure, certe volte
contengano sostanze estranee. A meno che non si usino particolari
filtri depuratori molto simili a quelli che si usano per filtrare
gli idrocarburi grezzi (strano vero ?), non propriamente attinenti,
diciamo così, alla nostra salute.
Peccato che nessuno spieghi come e per quanto tempo le bottiglie di
plastica - a proposito di salute -, siano conservate e come il reale
prezzo del prodotto sia di pochi centesimi. Peccato che nessuno si
incuriosisca quando il biologo responsabile della qualità di una
conosciuta marca afferma confidenzialmente " preferisco l'acqua del
rubinetto".
Noi, in ogni modo, siamo sempre qua a gonfiarci d'acqua pura che
sgorga dalle sorgenti di qualche meraviglioso paesaggio
pubblicitario sull'onda illusoria che più ingolliamo flutti d'acqua
è più ci sentiremo leggeri come l'aria frizzante che pervade i
luoghi alpini, e magari, travolti dalla
marea consumistica del "tutto fa bene basta che compri", digeriamo
anche meglio. Se prima c'era da meditare sul vino o sulla
birra non credo sia il caso di terminare con il perentorio e
sarcastico: "meditate gente!" anche perché stavolta non c'è molto di
che rallegrarsi. Bevete gente, bevete!
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