25.07.2003 | Cultura e Tradizioni

Fattoria Paradiso: desiderio divenuto realtà

C’è una piccola rivoluzione che si sta attuando in quei di Bertinoro. È una rivolta questa, di quelle buone, di quelle fatte dal lavoro di gente che, attraverso lo scorrere delle generazioni, ha cambiato il modo di fare il vino. È una insurrezione che porta le bandiere dei profumi del mosto, delle cantine con i fusti ancora pregni del liquido che la terra ha donato all’uomo attraverso i suoi frutti, e di botti che sanguinano vino.

È una storia fatta di fatiche e qualche brindisi, di sorrisi e di lacrime. L’ambiente è quello delle colline di Bertinoro e gli attori nonché registi, sono i personaggi che animano la vita della fattoria Paradiso. Mario Pezzi, famoso patron della conosciutissima azienda romagnola è il principale protagonista di questa storia che comincia molto... molto tempo fa.

Tutto inizia nel momento in cui si fa vivo il desiderio di fare qualcosa di veramente diverso, era la voglia di distinguersi dalle altre produzioni vinicole romagnole che animava quest’uomo, che vedeva nella propria terra un potenziale che ancora oggi molti agricoltori guardano con occhi miopi.

Stanco di questa ristrettezza di vedute che caratterizzava il mondo vinicolo d’allora, e animato da un forte desiderio di uscire dagli schemi originali, Pezzi decide di essere un esempio. Comincia a curare la vigna con una certa attenzione, cosa che oggi daremo per scontato ma a quei tempi erano del tutto inusuale, e restituisce alla Romagna un antico patrimonio che si stava perdendo: pagadebit e cagnina.

Sull’ esempio dei grandi vignaioli cominciò ad attuare di volta in volta piccoli cambiamenti nel campo come in cantina, che alla lunga hanno fatto grande quest’azienda. Il tempo scandiva i successi conditi dal duro lavoro di un’intera famiglia quando un giorno, un grappolino d’uva isolato in un'unica pianta, attirò l’attenzione del nostro protagonista che cominciò a dedicargli tempo e interesse.

A distanza di anni (correva l’anno 1955-60), quel grappolo risultò essere una delle più belle scoperte nate in casa Pezzi, dalla quale nacque un vino chiamato Barbarossa. Un vitigno originale, che porta il nome dell’omonimo vino caratterizzato da una certa eleganza e carattere.

Gli eredi di Pezzi ci sono, e, come lui, porteranno alto il nome della fattoria Paradiso per gli anni avvenire, a loro Mario ha passato il testimone perché lui, ora, preferisce godersi un po’ di tranquillità.

Dei suoi successori si parla tanto, hanno capacità e conoscenza, ma queste righe sono dedicate ad un personaggio della storia romagnola che con la forza di un sogno e la tenacia della sua passione, ha insegnato a molti che amando la propria terra e i propri vigneti, le cose in Romagna possono migliorare, ed i risultati sono d’esempio per tutti: grazie Mario!
 

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