È una storia fatta di
fatiche e qualche brindisi, di sorrisi e di lacrime. L’ambiente è quello
delle colline di Bertinoro e gli attori nonché registi, sono i
personaggi che animano la vita della fattoria Paradiso.
Mario Pezzi, famoso patron della
conosciutissima azienda romagnola è il principale protagonista di questa
storia che comincia molto... molto tempo fa.
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Tutto inizia nel
momento in cui si fa vivo il desiderio di fare qualcosa di veramente
diverso, era la voglia di distinguersi dalle altre produzioni
vinicole romagnole che animava quest’uomo, che vedeva nella propria
terra un potenziale che ancora oggi molti agricoltori guardano con
occhi miopi. |
Stanco di questa
ristrettezza di vedute che caratterizzava il mondo vinicolo d’allora, e
animato da un forte desiderio di uscire dagli schemi originali, Pezzi
decide di essere un esempio. Comincia a curare la vigna con una certa
attenzione, cosa che oggi daremo per scontato ma a quei tempi erano del
tutto inusuale, e restituisce alla Romagna un antico patrimonio che si
stava perdendo: pagadebit e cagnina.
Sull’ esempio dei grandi vignaioli cominciò ad attuare di volta in volta
piccoli cambiamenti nel campo come in cantina, che alla lunga hanno fatto
grande quest’azienda. Il tempo scandiva i successi conditi dal duro lavoro
di un’intera famiglia quando un giorno, un grappolino d’uva isolato in
un'unica pianta, attirò l’attenzione del nostro protagonista che cominciò
a dedicargli tempo e interesse.
A distanza di anni (correva l’anno 1955-60), quel grappolo risultò essere
una delle più belle scoperte nate in casa Pezzi, dalla quale nacque un
vino chiamato Barbarossa. Un
vitigno originale, che porta il nome dell’omonimo vino caratterizzato da
una certa eleganza e carattere.
Gli eredi di Pezzi ci sono, e, come lui, porteranno alto il nome della
fattoria Paradiso per gli anni avvenire, a loro Mario ha passato il
testimone perché lui, ora, preferisce godersi un po’ di tranquillità.
Dei suoi successori si parla tanto, hanno capacità e conoscenza, ma queste
righe sono dedicate ad un personaggio della storia romagnola che con la
forza di un sogno e la tenacia della sua passione, ha insegnato a molti
che amando la propria terra e i propri vigneti, le cose in Romagna possono
migliorare, ed i risultati sono d’esempio per tutti: grazie Mario!
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Fabio Magnani
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