Certificato dall'Ismea, istituto che si occupa di analisi e studi sul mercato agroalimentare italiano, riferito ai prezzi di consumo presso la grande distribuzione nazionale. Sin qui, però, è solo il prezzo medio in quanto come punta massima rilevata, il Barbera piemontese ha toccato, sempre nel mese di marzo, anche quota 5,9 euro e quello dell'Oltrepo è arrivato a 4,3 euro.
Cresce, comunque, il prestigio del vino Doc dell'Oltrepo, ma è ancora sensibile il gap (differenza) in fatto di immagine e di marketing. Ad esempio la rilevazione dell'Ismea sui consumi presso la grande distribuzione (50 punti di vendita in Italia, di cui 20 nel Nord Ovest, 6 nel Nord Est e 16 nel Centro + Sardegna ed infine 6 in Sicilia), analizza 23 tipi di vini bianchi sempre venduti in bottiglie da tre quarti di litro, ma nella graduatoria non c'è nessun vino dell'Oltrepo e fra i 21 vini rossi e rosati sotto osservazione c'è solo il Barbera.
Chiaro indizio che i vini Doc dell'Oltrepo che, pure si stanno conquistando fette di mercato anche all'estero, hanno una platea di consumatori ancora molto circoscritta come dimensione geografica. Situazione confermata anche in un'altra indagine, in questo caso effettuata da"Lombardia Verde", mensile della direzione generale agricoltura della Regione Lombardia e che ha riguardato dieci enoteche, 5 delle quali in Milano o provincia di Milano e altre cinque nel resto della regione. Alla domanda quali sono i vini lombardi più richiesti, l'Oltrepo registra 2 citazioni, entrambe per il Bonarda.
Fonte: La
Provincia Pavese |