16.03.2002 | Prodotti Tipici

I turisti? Li prendiamo per la gola

TRENTO. Marketing territoriale: la Provincia punta sui prodotti della tradizione.

Aprire al pubblico le cantine e in genere i luoghi di produzione dei prodotti tipici, investire sui grandi eventi come le fiere, sostenere in Trentino le iniziative locali di carattere eno-gastronomico. Sono queste alcune delle iniziative di "marketing territoriale" su cui ha deciso di puntare la giunta provinciale in collaborazione con la Camera di Commercio.
Lo stanziamento per le attività di promozione è di 150 mila euro che si aggiungono ai fondi - 2.760 mila euro - già messi a disposizione dalla Provincia per il sostegno globale alla promozione turistica.
Il programma operativo elaborato dalla Camera di commercio ed approvato ieri dalla Giunta si compone di due parti. La prima riguarda la programmazione degli eventi promozionali di carattere istituzionale, che hanno cioè valenza "trasversale" rispetto a tutto il sistema economico provinciale. La seconda parte è invece relativa ad azioni più mirate più sul comparto-vino, su cui si concentra dunque una particolare attenzione, come d'altronde è previsto nella convenzione del febbraio 2001.
In Trentino giungono ogni anno circa 4 milioni di turisti. La maggior parte di loro arrivano attratti dalle bellezze naturali, dal clima, dalle infrastrutture. La percentuale dei turisti che scelgono il Trentino per i suoi prodotti o per la sua offerta eno-gastronomica per il momento è bassa. Questa è la premessa da cui prende le mosse l'iniziativa di marketing della Provincia e della Camera di Commercio.
La valorizzazione dei prodotti trentini passa per il sostegno alle iniziative di grande respiro nazionale e internazionale ma anche di quelle di nicchia. Sotto il primo aspetto nel progetto messo a punto dalla Camera di commercio si parla di presenze ad avvenimenti come "FieraFragola" a Verona, "Vinality" sempre a Verona, il "Salone del gusto" di Torino, l'"Artigianato in fiera" a Milano e "Bbc Good Food" a Birmingham. Più mirato e caratteristico l'investimento sui prodotti del Trentino. Si tratta di della valorizzazione di zone di interesse eno-gastronomico con il sostegno ad alcuni prodotti tipici di quelle aree e manifestazioni per farli conoscere. Nel progetto di parla, per il 2002, della riscoperta dei "meli in fiore" della Val di Non; della "festa della ciliegia e dei piccoli frutti" in Alta Valsugana; della "rassegna del Müller Thurgau dell'arco alpino" nella zona di Pinè e della val di Cembra per chiudere con la "Desmontegada delle caore" della val di Fiemme.
Sempre a proposito di prodotti di nicchia il progetto della Camera di commercio si pone come obiettivo quello di andare a scovare le "isole di tradizione eno-gastronomica", vale a dire aree di territorio semi-sconosciute, vere e proprie "riserve" del gusto da far conoscere al grande pubblico. Per il 2002 la Camera di commercio ha deciso di puntare su alcuni prodotti di queste zone, come il "casolet" della val di Sole, la "lucanica trentina", l'"asparrago dui Zambana" o il "broccolo di Torbole e di Santa Massenza".
C'è poi la parte del progetto relativa alla promozione del vino che parte da un presupposto semplice: la tradizione vinicola trentina è forte, ma la sua immagine fuori dai confini provinciali non è forte né distintiva. Gli obiettivi? «Riposizionare verso l'alto il vino Trentino nell'immaginario del consumatore» e «creare un forte legame tra i vini del Trentino ed il territorio». A questo si aggiunge la comunicazione che passa per la proposizione dei prodotti nelle maggiori fiere nazionali e internazionali.

FONTE: ALTO ADIGE

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