04.12.2001 | Vino e dintorni

I prezzi preoccupano il barolo

Un successo il convegno all´Enoteca regionale per i vent´anni della docg.

BAROLO Il convegno «Barolo, 20 anni di docg» svoltosi sabato al castello, su iniziativa dell´Enoteca regionale e di Go Wine, ha offerto l´occasione di un profondo dibattito e confronto tra rappresentanti istituzionali, operatori, produttori vinicoli e giornalisti. Commentano, soddisfatti, i presidenti dell´Enoteca, Luigi Cabutto, e di Go Wine, Massimo Corrado: «Più che di celebrazione si è trattato di una giornata di riflessione in cui sono emerse non solo le ragioni del successo del grande vino, ma anche le problematiche». Aggiunge Cabutto: «Tra le critiche raccolte, il barolo più conosciuto all´estero che in Italia, alcuni prezzi da rivedere perché troppo alti e frenano i consumi, la preoccupazione per la quantità di bottiglie che verrà immessa sul mercato quando diventeranno produttivi i nuovi impianti, necessità di maggior tutela delle colline. Osservazioni puntuali che saranno pubblicate e consegnate a tutti coloro che hanno a che fare con questi temi». Il convegno, moderato in mattinata dal giornalista de «La Stampa» Luigi Sugliano, ha visto interventi di Giacomo Oddero (legare di più il vino al territorio, salvaguardare le colline), del presidente del consorzio di tutela Giovanni Minetti (modificare il disciplinare e riconoscere le sottozone). Gianluigi Biestro (equilibrio tra domanda e offerta), degli assessori regionale e provinciale all´agricoltura Ugo Cavallera ed Emilio Lombardi, del presidente dell´Enoteca del Piemonte Pier Domenico Garrone (la Eagle Pictures realizzerà il film «Vino, patate e mele rosse»), Vittorio Manganelli (Slow Food), Daniele Manzone (Turismo in Langa), Giuseppe Balestra (Camera di commercio), Elio Archimede. Nel pomeriggio si è tenuta la tavola rotonda su «Barolo futuro: nuove sfide», moderatore Massimo Corrado. Ueli Schiess, importatore svizzero, e Fabio Gallo, titolare di enoteca, hanno posto l´accento sul problema dei prezzi e sul rischio che determinati aumenti conducano ad un calo delle vendite. Christian Eder (Vinum) ha puntualizzato che è il mercato a regolare i prezzi e le scelte dei produttori. Secondo Alessandro Torcoli (Civiltà del bere) il consumatore straniero spesso è più preparato di quello italiano. Vanni Cornero de «La Stampa» ha auspicato un rinnovato rapporto dei giornalisti con i produttori vinicoli, in un ruolo più di osservatori e narratori che di «giudici». Per Franco Ziliani il barolo deve avere uno stile coerente con il disciplinare di produzione. Gigi Brozzoni (seminario Veronelli) ha invocato un nuovo ruolo per il consorzio di tutela, a favore della ricerca sul vitigno.

FONTE: LA STAMPA

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