I costituenti chimici dell’uva e la loro influenza sulla composizione del mosto e del vino. Il succo d’uva. L’immagine ideale che lega la vite ed il vino all’uomo è rappresentata dal Bacco di Caravaggio che regge una coppa e porta tra le chiome tralci e grappoli d’uva. Cerchiamo di capire come è fatto il frutto capace di donarci una bevanda conosciuta da diversi millenni. |
IL GRAPPOLO D'UVA Sulla superficie degli acini maturi sono presenti i lieviti indigeni, vale a dire quelli che potrebbero dare la fermentazione spontanea dei mosti; oggi si utilizzano tecniche fermentative differenti che utilizzano lieviti selezionati: le vedremo più avanti. Sulla buccia sono anche localizzate le sostanze che conferiscono il colore dell’uva e del vino: sono gli antociani. La polpa degli acini è, in genere, incolore tanto che potremmo ottenere, per spremitura soffice, vini bianchi da uve rosse; esiste qualche cultivar di uva, detta Teinturier, che possiede la polpa colorata, per la presenza anche all’interno dell’acino di queste sostanze. Gli antociani , che prendono anche il nome di antocianine, sono molecole complesse che possono dare luogo a derivati privi di zucchero, le antocianidine: la presenza negli acini di antociani con caratteristiche lievemente diverse consente di raggruppare le varietà di Vitis vinifera in famiglie simili per composizione antocianica.
COMPOSIZIONE INTERNA DELL'ACINO D'UVA
Gli acidi presenti nell’uva sono fondamentalmente 3: il tartarico, il malico e, in minore quantità, il citrico. Inoltre, attraverso una particolare fermentazione denominata "malo-lattica", i lieviti possono produrre acido lattico che nei vini rossi conferisce un sapore più vellutato. Infatti, volendo creare una scala di valori di "aggressività" per il palato, il tartarico si colloca davanti al citrico il quale, a sua volta, è davanti agli altri. L’acido tartarico ha inoltre la peculiarità di essere caratteristico dell’uva e alcuni suoi sali possono dare nel vino problemi per la loro scarsa solubilità.
L’uva matura contiene vitamine ed
enzimi, indispensabili per la vita dei lieviti e dei batteri
presenti.: vitamine del gruppo B, la B1, la B2, la B6, piccole quantità di
vitamina C e la nicotinamide (vitamina PP), oltre ad un fattore di
crescita, derivato dell’inositolo. Sia le vitamine che gli enzimi presenti
nell’uva sono molto importanti per le trasformazioni prima della
fermentazione. Ci sono anche aminoacidi e sostanze azotate, utili per
lo sviluppo e l’alimentazione degli organismi fermentanti.
SOSTANZE ODOROSE PRESENTI NELLE UVE Le uve possono essere aromatiche oppure a sapore semplice: Le uve aromatiche sono tali perché possiedono composti che prendono il nome di terpeni: questi determinano l’intensità dell’aroma e la loro concentrazione in taluni casi è talora più elevata nelle bucce che nel succo, come nel caso del geraniolo. Esistono diverse tipologie di terpeni : alcuni, come il linalolo hanno una soglia di percezione molto bassa (si sentono subito anche a concentrazioni basse), altri invece liberano lentamente nel tempo alcool terpenici che si trasforma in composti senza particolari caratteristiche odorose. Tra le sostanze presenti in diverse parti della vite ed anche nell’acino sottolineo la presenza del resveratrolo che si definisce chimicamente una fitoalessina: questa sostanza ha attività antiossidante, protegge dall’azione delle lipoproteine a bassa densità ( abbassa il tasso di colesterolo) e svolge un’interessante azione cardioprotettiva: ne parleremo ancora quando tratteremo dei composti utili contenuti all’interno del vino.
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