30.10.2001 | Vino e dintorni

I cento profumi dell'antico Merlot

ALDENO. Si brinda ai Merlot italiani. Al loro gusto e per la felicità di coltivatori e consumatori.

Lo si è detto ieri mattina ad Aldeno nel corso dell'inaugurazione ufficiale della Mostra dei Merlot d'Italia: l'unica sul territorio nazionale. Al convegno coordinato da Ziliani di WineReport, orfano di Luigi Veronelli (che ha dato forfait per malattia), sono intervenute le autorità provinciali e regionali, Andreolli, Pallaoro e Leveghi. Un'opportunità di raffronto tra le 104 aziende aderenti (alcune addirittura straniere) offerta dall'amministrazione comunale dove esperti, tecnici ed appassionati si sono scambiati opinioni sulla crescita qualitativa del prodotto. Dopo il saluto del sindaco Daniele Baldo, il professor Nicolini dell'Istituto Agrario di S.Michele all'Adige ha introdotto il tema delle potenzialità e dei possibili miglioramenti di uve e vini Merlot, proprio per la loro tipicità. Non è un vino di nicchia - ha spiegato - ma ogni zona lo produce differente nel profumo e nel gusto, esaltandone la purezza. I miglioramenti? Sono certamente notevoli. La Francia, ad esempio, che ci ha preceduti in fatto di cultura dei Merlot, sta proponendo al mercato un vino assai richiesto. Due direttori di cantine, Grigolli (Veneto) e Buratti (Toscano), nonchè il presidente della Cantina di Cortaccia, Terzer, hanno illustrato le tecniche per caratterizzare e quindi distinguere maggiormente la tipologia del Merlot nella vinificazione. Ma quanto Merlot si è prodotto quest'anno ad Aldeno, la "culla" del Trentino? Il direttore della Vinicola, Rocador, è preciso nella risposta: «Quasi settemila quintali di uva». Quali sono le zone in cui tale uva è più coltivata? «Soprattutto verso sud, tra Aldeno e Nomi. Nella zona collinare di Aldeno e tra i nostri soci, un discreto appezzamento insiste a Besenello». Come va la commercializzazione? «Ha un buon mercato in crescita». Qual è il suo giudizio sul Merlot? «E' un vino che è stato poco apprezzato in passato ed il suo autorevole ritorno lo si deve in parte all'America. In California, c'era stata qualche tempo fa una crisi di vinificazione e l'importazione del Merlot, un vino più morbido di quelli nordamericabi, ha dato fatto apprezzare anche commercialmente il prodotto». Aldeno è sinonimo di Merlot? «Sì, quando chiedi un bicchiere di vino s'intende quello: come Vinicola stiamo allestendo una mostra di «Merlot di contadini», prodotto tipico della zona». Anche lei è daccordo sugli ampi margini di crescita del Merlot? «In molti siamo concordi su questo ed in particolare la Cavit ha delegato la Vinicola di Aldeno a studiare e lavorare il prodotto Merlot per il «Progetto Maso», convinti delle indubbie qualità di miglioramento». Il sindaco Baldo nel suo intervento al convegno ha affermato che: «L'idea di questo incontro tecnico-scientifico e delle degustazioni dei Merlot, vuole essere da volano per il mondo economico».

FONTE: ALTO ADIGE

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