Nel periodo che comprende lo sviluppo della vegetazione della vite e in particolare nei sistemi d'allevamento corto e povero sono praticate le "operazioni in verde". Lo scopo è di migliorare quantità e qualità del raccolto attraverso la giusta combinazione tra sviluppo vegetativo e corsi climatici, vigore della pianta e rapporti con l'ambiente circostante. |
Le
operazioni sono effettuate nei confronti di: ceppo, capo a frutto,
capo a legno, grappolo e radici. Sul capo a frutto si può procedere con la scacchiatura vale a dire soppressione dei germogli sterili (meglio attendere prima dell'eliminazione l'uscita di un primo viticcio) da effettuare sulle viti costituzionalmente deboli e potate lunghe. La cimatura vale a dire soppressione dell'ultima parte dei germogli e nel caso si tratti della sola punta si parlerà di castrazione: in questo modo si nutrono meglio i grappoli e si riduce la vegetazione: il suggerimento è di effettuare quest'intervento in prefioritura. La ricimatura è la cimatura delle femminelle e la sfemminellatura rappresenta la loro soppressione totale: scelte colturali del genere vanno fatte tenendo conto del tipo di cultivar e del sistema d'allevamento. La sfogliatura è l'eliminazione di foglie sul germoglio fruttifero per esporre i grappoli al sole e per evitare il marciume grigio: è meglio effettuare il lavoro un po' prima della vendemmia. Il salasso è l'asportazione di una porzione di tralcio all'estremità del capo a frutto: serve a "far piangere" la vite e, se svolto nella prefioritura favorisce l'allegagione delle viti eccessivamente vigorose. L'incisione anulare consiste nell'asportazione di un anello di corteccia delle dimensioni di qualche mm. dalla base del capo a frutto o da quella dei singoli germogli fruttiferi: favorisce l'allegazione nelle viti soggette alla colatura fiorale (caduta dei fiori) e nelle primavere umide e fredde; è indicata per le viti denutrite e anticipa la maturazione nell'uva da tavola. Sul
capo a legno si possono compiere cimatura e castrazione, ricimatura e
sfemminellatura: le tecniche sono uguali a quelle dei capi a frutto,
l'opportunità d'effettuazione varia nelle diverse situazioni.
L'insaccamento dei grappoli è
utilizzato con la chiusura dei grappoli in sacchetti di carta o nylon, in
genere per difesa nei confronti d'attacchi d'animali.
Per le grandinate la cura muta da caso
a caso anche se i principi sono: concimare con nitrato di calcio e se le
foglie non sono state distrutte concimare anch'esse con prodotti come
l'urea; fare trattamenti antiperonospora perché le foglie ferite sono
facile preda del parassita; asportare completamente le porzioni dei
germogli rimasti se non sono più lunghi che 20 cm e favorire lo sviluppo
delle gemme rimaste; se i tralci sono più lunghi è meglio potare
parzialmente e cercare di favorire un recupero. Vale la prevenzione:reti
antigrandine.
- Lezione precedente:
La gestione del vigneto |