Luogo:
RISTORANTINO MULINO BIANCO
Città: MONSELICE - Padova - via Valli, 21
Informazioni: tel: 0429781798
email: renzo.galeazzo@tele2.it
Le serate sono tutte a tema ed ogni volta il nostro bravo ed
affabile chef-patron Renzo Galeazzo,
coadiuvato dalla gentile moglie, ed alla presenza dei vari
produttori vinicoli, accompagna alle sue pietanze i vini in
degustazione. Per mia fortuna, nella serata a cui ho partecipato,
erano di scena i vini di Ischia di Casa d' Ambra,
Casa D'Ambra-Forio d' Ischia (Na)
Email: info@dambravini.com
Tel. 081/907246
www.dambravini.com
alcuni dei quali avevo già avuto modo di degustare durante una mia
vacanza di alcuni anni fa ad Ischia, l'isola Verde come viene
definita, un'isola che come sempre mi succede quando lascio la
terraferma, mi ha affascinato e catturato l'animo e lo spirito. La
serata è iniziata con la presentazione della Casa d' Ambra, la piu'
grande e prestigiosa casa vinicola presente oggi sull'isola, giunta
alla terza generazione e vinifica dal lontano 1888, da parte del
direttore Gaetano Romolo, persona cordiale ed appassionata del
proprio lavoro.
L'azienda è oggi di proprietà di un pronipote del fondatore Don
Ciccio, l'enologo Andrea d'Ambra che ha attestato la sua produzione
a 500.000 bottiglie, quando invece nel lontano 1966 la produzione
era di 1.200.000 bottiglie, e piu' avanti ve ne spiegherò i motivi.
TERRITORIO E CLIMA
L'attuale conformazione geologica di Ischia è fondamentalmente di
natura vulcanica, prova ne sono i soffioni che sbuffano dal mare e
le sue acque termali, che sgorgano ad una temperatura che può
arrivare anche a 70/80 gradi. Il clima dell'isola è mediterraneo,
tendente al temperato caldo-asciutto, con un regime piovoso che
mediamente è di 985 mm di acqua annuo.
Da Pantelleria a Salina, all'Elba ed Ischia, artefici delle mille
varietà di gusto sono le caratteristiche del suolo di origine
vulcanica, il sole, la luce, la frammentazione dei vigneti situati
in alcuni casi a strapiombo sul mare, e soprattutto la
consapevolezza dei piccoli produttori della valenza culturale delle
produzioni. Le isole custodiscono antichi vitigni, preservano
tecniche di lavorazione, profumi e sapori originali ed unici, ed un
patrimonio ultramillenario racchiuso in un paesaggio a tratti
ricamato da muretti a secco e terrazzamenti: una viticoltura eroica.
Costi di produzione altissimi e tenacia appassionata della
conduzione della vigna in situazione orografiche difficilissime, con
pendenze del 70%, hanno determinato l'aggettivo di " Angeli matti "
da parte dei mass-media.
I VIGNETI DI ISCHIA
A Ischia si coltivano qualità di uve uniche ed autoctone, che si
trovano solo qui: tra i bianchi possiamo elencare : la biancolella,
la forastera, l'arilla ed il S. Lunario, mentre tra i rossi
troviamo: il Per''è Palummo ( piede del colombo, in quanto l'uva
assomiglia al piede a tre dita del colombo ), la guarnaccia ed il
cannamelu. Tracce storiche hanno dimostrato che queste uve sono
coltivate da almeno 300 anni, con una produzione annuale che ad oggi
si è attestata sui 50.000 q.li di uva su un totale di circa 500 ha.
Per la raccolta delle uve l'azienda D'Ambra ha dovuto dotarsi di una
teleferica, altrimenti alcuni vigneti sarebbero stati quasi
irraggiungibili, o meglio i costi per la raccolta ed il trasporto
delle uve sarebbero stati proibitivi.
Si pensi che nel 1960 la produzione di vino sull'isola era attestata
sui 250.000 hl, poi con l'inizio del boom turistico, molti isolani
hanno abbandonato l'agricoltura e viticoltura, per dedicarsi ad
attività ben piu' redditizie quali ristoranti, alberghi ecc. ed oggi
si è attestata sui 35.000 hl, quindi circa il 15% del totale.
Nemmeno un vitigno internazionale viene coltivato da questa storica
azienda ischitana , niente cabernet-sauvignon , merlot, chardonnay,
shiraz ecc., ma solo i vitigni antichi che da sempre erano e sono
qui presenti, con una scelta antieconomica e riduttiva di
produzione, alquanto coraggiosa ed encomiabile, avendo un potenziale
di produzione fino ad 1.500.000 bottiglie, ma anche lungimirante di
salvaguardia delle tradizioni e della cultura storica di questo
lembo di terra meraviglioso che è Ischia.
LA SERATA ED I VINI DEGUSTATI
La serata a tavola è iniziata con un antipasto di gamberoni
sgusciati in lardo di Colonnata e seppioline nere con polenta
bianca.
Il primo vino servito è stato un Biancolella 2005 il cui uvaggio è
composto da 85% di Biancolella+Forastera+San Lunato+ Uva Rilla, che
ho trovato fine, fruttato, gradevole, di beva scorrevole, con una
bella freschezza ed acidità di fondo, con una buona Pai finale.
Sono seguiti due primi : una zuppetta di scoglio ed a seguire trofie
con gamberi rossi e qui è stato servito il secondo vino in
degustazione : un Frassitelli 2005, forse il vino di punta
dell'azienda prodotto in sole 20.000 bottiglie, composto da
biancolella 100% proveniente da un vigneto a picco sul mare a 600 mt
di altezza. Al colore questo vino era sicuramente piu' intenso, per
esprimersi in pieno ha avuto bisogno di 15/20 min. di ossigenazione,
ed allora è stato un piacere degustarlo, un vino originale ed unico,
caratteristico. Un vino che darà il meglio di sé tra alcuni anni,
dopo un affinamento in bottiglia, che gli conferirà ulteriore
finezza e complessità.
Siamo poi passati al terzo vino: Euposia 2005, composto da uve
Forastera 100%: un vino con una bocca ampia, originale, minerale,
con una nota ammandorlata in chiusura ed una Pai lunga.
E' seguito un trancio di Cernia all'olio extra-vergine accompagnato
con un vino bianco molto particolare : il Kimè 2004 prodotto in soli
5.000 esemplari da 0,500 ml. Qui le uve impiegate sono quasi
sconosciute , nel senso che il bravo enologo-titolare dell'azienda,
il sig. Andrea D'Ambra, ha effettuato un recupero di antichi vitigni
mediterranei, forse provenienti in antichità dall'isola di Eubea per
l'80% + un 20% di biancolella.
Un vino unico nel suo genere, con un profumo aromatico ed intenso,
sembrando quasi un vino da uve surmature-appassite, mentre in bocca
è secco, da conversazione, con un grande corpo e persistenza, tanto
che è stato paragonato ad uno chablis francese. Da provare
assolutamente, se riuscirete a procurarvene alcune bottiglie, in
quanto la richiesta supera di gran lunga la produzione.
Abbiamo concluso con un asiago dolce in abbinamento all'unico vino
rosso della serata: il Per''e palummo: un vino di facile beva, poco
alcolico, fruttato con una vena acidula in sottofondo. Un vino senza
grandi pretese ma originale pure lui.
Che aggiungere di piu' se non che la serata è stata piacevole ed
interessante, patron Renzo Galeazzo e la moglie sapranno mettervi a
vostro agio, i vini mi sono piaciuti e li ho trovati molto
interessanti, e la cosa che piu' mi ha colpito e coinvolto
emotivamente è stato l'apprendere che in Italia esistono ancora
produttori vinicoli, che rinunciano in parte all'aspetto economico
(non producendo vini internazionali che nella tipologia rossa a mio
avviso ad Ischia darebbero buoni risultati come altrove), per
privilegiare e conservare i vigneti antichi-autoctoni presenti
sull'isola da almeno 300 anni, con un legame alla loro identità
storica ed al territorio molto forte ed indissolubile, in quanto qui
vi ritrovano le loro radici profonde ed il vissuto della loro
famiglia.
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