11.03.2013 | Vino e dintorni Inserisci una news

La potatura delle viti di Tocai friulano

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Il tempo fa le bizze e i produttori sono già in allerta per capire come muoversi in vigna. Le operazioni di potatura sono, nella maggior parte delle aziende della regione, giunte agli sgoccioli e gli ultimi ritardatari, prevalentemente per cause legate alle avversità atmosferiche, si apprestano ad ultimarle nelle prossime settimane.

a cura di Simona Migliore

 

In Friuli Venezia Giulia esistono diversi biotipi di vite di Tocai friulano, di cui i più diffusi sono il biotipo verde e quello giallo. Quest'ultimo si riconosce per il colore del peduncolo delle foglie che normalmente è rosso. La differenza sostanziale tra i due biotipi si rivela prevalentemente a livello organolettico laddove il biotipo giallo è il Tocai così come tutti lo conoscono, ovvero molto più profumato e ricco rispetto al verde forse meno caratteristico e riconoscibile come Tocai.

 

In regione, il sistema tradizionalmente più diffuso per la potatura delle viti di Tocai friulano è il capovolto bilaterale o doppio capovolto. Anche se, recentemente, alcune aziende stanno abbandonando il doppio capovolto per il guyot.
Il sistema di potatura non viene mai individuato a caso, essendo strettamente condizionato dalla varietà e dal territorio di produzione. Nel caso del Tocai friulano la scelta del doppio capovolto è dettata dallo spirito un po' ribelle del vitigno. L'eccessiva vigoria e irruenza del Tocai necessita di un sistema che aiuti la pianta a sfogarsi a livello vegetativo. La forma espansa che si riesce a ottenere impiegando tale tipologia di potatura consente di ottenere una parete abbastanza arieggiata capace di scoraggiare l'insediarsi di pericolose muffe come anche la comparsa di marcescenze sulle uve.
Occorre immaginare la vite come avesse la medesima vigoria di una liana che, se non potata con costanza crescerebbe a dismisura e che, proprio per le sue caratteristiche intrinseche, tenderebbe a germogliare, anno dopo anno, con distanze sempre maggiori dalla base del tronco.
La crescita e lo sviluppo della vite sono quindi fortemente condizionati dall'uomo attraverso il delicatissimo compito della potatura.

 

Prima di effettuare i tagli, un buon potatore osserva bene la pianta; la sua sensibilità e professionalità lo conducono ad intuire se essa ha vegetato in maniera ottimale rispetto alla carica produttiva dell'anno precedente. Il che gli permette anche di ricavare utili indicazioni circa lo stato di sanità dell'apparato radicale la cui salubrità si rivela appunto nella chioma.

 

continua a leggere su www.friulano.fvg.it


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