Convince il nuovo
corso del Forum Spumanti d’Italia
che ha chiuso ieri i battenti della
Mostra&Enoteca in Villa dei Cedri a Valdobbiadene
(Treviso) dopo una 4 giorni di full-immersion nel mondo
spumantistico pensato in particolare per assecondare le richieste di
operatori professionali da un lato ed appassionati dall’altro.
Infatti il Forum 2006, disegnato dal direttore
Giampietro Comolli con il sostegno
di Comune di Valdobbiadene,
Regione Veneto,
Camera di Commercio e
Provincia di Treviso, e la
partnership strategica di Veneto Banca - ha voluto dare maggior
spazio ad eventi, degustazioni, incontri mirati ad incentivare un
consumo consapevole ed informato degli spumanti.
Questo con la creazione ad esempio di Aule
tematiche di degustazioni dedicate ciascuna a singoli territori o
denominazioni, ed ancora con il largo spazio riservato
nel programma della manifestazione alle degustazioni guidate a cura
di Veronelli Editore e alle
Officine dei Sapori&Spumanti. Una
nuova impostazione che, in sede di bilancio, ha dimostrato di
funzionare, raccogliendo in primis il consenso delle aziende che
hanno presentato al Forum circa 350
etichette provenienti da tutta Italia e in particolare dalle aree
Doc e Docg più prestigiose.
Ma anche gli appassionati sono accorsi numerosi in Villa dei Cedri
con circa 5.500 ingressi di cui 400 stranieri. Oltre 1000 gli
addetti ai lavori fra sommelier, enologi, ristoratori, enotecari
ecc. che hanno visitato il Forum 2006, mentre un altro migliaio di
appassionati hanno partecipato alle 5 Officine dei Sapori&Spumanti e
alle Degustazioni a cura di Veronelli Editore.
Nei 4 giorni sono state stappate dai sommelier
dell’AIS 3.500 bottiglie e serviti 33.000 calici.
Cresciuta anche la presenza dei mezzi di comunicazione con ben
128 giornalisti italiani e stranieri
accreditati, 18 radio e 22 televisioni nazionali e regionali.
Nutrita anche la presenza di autorità in particolare nella giornata
inaugurale a cominciare dai tre sottosegretari,
Cesare De Piccoli, Ministero dei
Trasporti, Paolo Giaretta,
Ministero dello Sviluppo Economico e Guido
Tampieri, Ministero alle Politiche Agricole e Alimentari,
insieme a Pietro Giorgio Davì.
Ed ancora, il Sindaco di Valdobbiadene,
Floriano Zambon, Presidente di Altamarca organizzatrice
del Forum, ai rappresentanti nazionali di
Coldiretti, Confagricoltura e CIA, al Presidente della
Provincia di Treviso, Leonardo Muraro,
al Presidente della CCIAA di Treviso
e Unioncamere Veneto, Federico Tessari,
al Vicepresidente della Regione Veneto,
Luca Zaia.
Ma non sono solo i numeri a qualificare l’edizione 2006 di un Forum
che si presenta sempre di più come il punto di riferimento, di
incontro, di analisi e di proposta dei grandi temi che attraversano
il settore. Non a caso in concomitanza con l’evento si sono riuniti,
su invito del Forum e di Altamarca, attorno ad uno stesso tavolo i
grandi protagonisti della produzione italiana e dei Consorzi per
confrontarsi a viso aperto sul tema cruciale di definire nuove
regole per la “Designazione, Denominazione,
Presentazione dei vini spumanti”.
Anche il Ministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali,
Paolo De Castro, ha voluto
intervenire all’importante incontro in collegamento telefonico
assicurando che ''Il Ministero non potrà
far altro che assecondare e lavorare nella direzione di raggiungere
gli obiettivi che nascono da un gruppo di lavoro qualificato''.
E fra le indicazioni emerse una in particolare ha trovato tutti
d’accordo: la parola Spumante non si tocca,
fa parte di un linguaggio comune sedimentato nella mente
del consumatore, mentre occorre eliminarla quanto prima nella
designazione dei vini gassificati.
Inoltre è necessario fare chiarezza sui metodo e sulle
denominazioni, dando dei contenuti precisi alla legge 164 e alle
norme europee, con l’obiettivo di far capire al consumatore le
differenze e le prerogative delle due tipologie. ''Oggi
l’85% dei prodotti sono a indicazione e a denominazione –
sottolinea Comolli –
e gli spumanti gassificati (come i
frizzanti) sono una marginalità, quasi totalmente indirizzata
all’estero(...)''.
''È necessario quindi un cambio di rotta o
perlomeno una armonizzazione con il mercato per consentire sviluppo
e maggiore chiarezza verso il consumatore. Il mondo spumantistico da
sempre è espressione di creatività e di ricerca individuale, per cui
un confronto diretto e concreto può essere utile ed è anche il
basilare obiettivo del Forum''.
E’ stato invece il Sottosegretario all’Agricoltura,
Guido Tampieri, nel corso della
giornata inaugurale del Forum, a lanciare l’allarme sulle nuove
sfide che aspettano il settore spumantistico sul mercato globale ''Dove
saremo chiamati confrontarci – ha sottolineato Tampieri –
in particolare con paesi concorrenti 'export-oriented'
in forte avanzata come ad esempio Spagna e Nuova Zelanda. Per farlo
ci sarà bisogno sì di difendere peculiarità e tratti distintivi dei
singoli prodotti, ma anche di individuare cabine di regia comuni,
come Buonitalia e lo stesso Forum''.
In grado appunto di mettere assieme le energie ed indicare la rotta
di un settore che conta di 813 aziende in
Italia, 3.000 etichette, un fatturato all’origine di oltre un
miliardo di Euro che diventano quasi 2 al consumo., con
252,5 milioni di bottiglie prodotte nel 2005 (232 con il metodo
charmat e 19,5 con quello classico) di cui 110 esportate,
nell’ambito di una produzione mondiale di 2 miliardi e 200 milioni,
e che pur ha fatto registrare nel primo semestre un più 5% nei
consumi interni.
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Dati questi insieme a molti altri raccolti dall’Osservatorio
Nazionale sugli Spumanti nel ''Rapporto 2006'' presentato
durante il Forum e che testimoniano come ''Gli
spumanti in questi anni – ha ricordato il Sottosegretario
Tampieri –
abbiano conquistato una presenza nello stile di vita italiano:
non si aprono più solo per le festività, ma per fare festa e questo
lo si può fare tutti i giorni''.
Ma rimane comunque molto ancora da fare per estendere il consumo
degli spumanti in particolare a tavola, tanto che il
Forum ha voluto creare degli appuntamenti
convivial-culturali all’interno di Cantine del Prosecco Doc
in cui sono stati serviti spumanti provenienti da altri grandi
territori vocati, proprio con lo scopo di far riflettere gli addetti
ai lavori, abituati a regole troppo rigide negli abbinamenti e
chiamati invece in queste occasioni a confrontarsi con abbinamenti,
talvolta anche un po’ forzati o provocatori, per dimostrare sul
campo che davvero gli spumanti italiani, anche per la loro
straordinaria varietà, possono accompagnare l’intero pasto.
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Ufficio Stampa
Roberta Balmas
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