La maggior parte dei consumatori americani preferisce acquistare cibi con la dicitura "natural" che però... non ha alcun significato pratico
Secondo un recente sondaggio a cura di Consumer Reports, il 75% degli acquirenti americani ricerca attivamente prodotti con la dicitura "naturale" quando fa spesa di prodotti alimentari – e questo nonostante il termine in sé non voglia dire proprio nulla, né in termini pratici e nemmeno legislativi.
Già, perché dal punto di vista teorico, non essendoci una legge a proposito, i produttori di alimenti USA potrebbero marchiare come "naturali" anche prodotti industriali che presentano additivi, conservanti, aromi artificiali e altri ingredienti di natura sintetica – per non parlare poi del possibile contenuto di organismi geneticamente modificati (OGM).
I consumatori statunitensi al contrario dovrebbero prediligere i prodotti "organic label" (l'equivalente dei nostri alimenti biologici), poiché in questo caso il significato è preciso e non lascia spazio a dubbi. Purtroppo, però, secondo l'indagine statistica lo fa solo il 58% dei consumatori.
La notizia di questo dibattito che arriva da oltreoceano dovrebbe far riflettere anche il legislatore europeo, dal momento che spesso nei nostri negozi si incontrano alimenti che recano la scritta "artigianale" o altre diciture che possono apparire fuorvianti proprio perché troppo generiche, oppure non (ancora) considerate a livello normativo.
Naturalmente è precisa responsabilità delle aziende, in prima battuta, la realizzazione di etichette per alimenti che pur puntando sull'appeal commerciale siano trasparenti, chiare e non lascino spazio ad alcun dubbio nella percezione da parte dell'acquirente finale.