Ciao Enovago,
Conosco bene quel "Nettare" di cui parli e sei innamorato, ma
non sono un'intenditrice bensì una
nostalgica! Del vino conosco il sapore del novello, che
lascia l'aspro in bocca e l'odore nel naso, conosco l'amore e la
fatica che serve per farlo, il rumore dell'acqua che bolle nei
"colmatori" sopra i tini, l'odore di sugna e cera lacca per
sigillare gli sportelli delle botti, ma
soprattutto, come dici tu, conosco i "filari di nonno" e le punture
d'ape!
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Nei piccoli poderi, come quello in cui sono cresciuta,
la vendemmia, la trebbia e la macellazione del maiale,
vanno a far parte delle "feste massicce" come la festa
del Santo, la fiera, e anche se i tempi che corrono non
permettono più di lavorare con gli stesi metodi di un
tempo, |
l'immagine che ho della vendemmia è quella della
strettoia a mano, delle botti di legno, delle cene tutti
insieme, della colazione nella vigna a pane, prosciutto
e vino alle otto di mattina, ma quella più cara,
indelebile e più dolce di tutte, è l'immagine di mio
nonno alle due di notte, seduto in tinaio tra il
borbottio dell'acqua, attento e scrupoloso
nell'ascoltare il respiro di quei giganti di sasso,
quasi come se vegliasse il sonno di un bimbo (passava
meno tempo nella stalla, quando stava per partorire una
mucca.. il vino per nonno è sacro!) |
Ma tutte queste cose, sono belle foto in bianco e nero, conservate
dentro ad un album foderato di iuta e decorato con fiori di campo
seccati. Ormai, molti di quei "confinanti" che venivano ad aiutarci
nella vendemmia e a cui noi avremmo ricambiato il favore nelle loro
vigne, li posso salutare solo mandando un bacio verso la collina,
quella coi cipressi, che è lì da sempre, davanti al mio "podere
poggetto".
Viste le leggi sempre più rigorose, nonno ha deciso di tagliare gran
parte dei vigneti, di non vendere più il vino ma farne solo un po’
per il fabbisogno di famiglia. Quindi, addio feste che duravano una
settimana, addio pranzi di venti persone riunite sull'aia. Tutto è
molto più sbrigativo ora, i giovani non possono perdere giorni a
lavoro e tutto deve essere fatto in un fine settimana.
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E certe volte succede che i più piccoli di casa,
quelli "arrivati tardi" per
queste cose, facciano commenti da entusiasta,
dovuti all'età, al fascino della scoperta e così ti
senti dire: "Hai bisto tata,
oggi tiamo popo tanti, c'è anche nonna Giula!"
e tu che dopo un sospiro rispondi: "Certo
amore mio, siamo tantissimi" e poi col pensiero
aggiungi: "Peccato che manca IL MEGLIO!!!" |
L’Enovaga Silvia
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Alessandro Maurilli. Giornalista,
toscanaccio purosangue
cresciuto tra i filari del nonno
dove tra una puntura di ape nel periodo della vendemmia
e un acquazzone improvviso a primavera ha scoperto fin
da piccolo la passione per il vino.
Email:
enovago@vinit.net
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