l'uso della comunicazione in enologia , i suoi limiti e le sue virtu'
Nell’ultimo periodo sui blog, nella stampa specializzata, gli opinion leader , i comunicatori ed i produttori di vino fanno, a mio parere un abuso della parola passione.
‘Io produco il vino per passione, ….la cantina è la mia passione, …..cosa sarebbe la mia vita senza un po’ di passione enologica…..’
Io stessa però ne faccio un abuso
Quando mi trovo ad assumere del personale per la cantina chiedo se hanno la passione per il lavoro che stanno per intraprendere : l’umidità, il freddo, lo spostare pesi, fare batonage alle barrique , stare con il naso nel bicchiere ad assaporarne e cogliere le differenze più sottili.
Domando queste cose agli aspiranti cantinieri perché per stare in cantina in mezzo alle vasche ed alle bottiglie ,ci vuole tanta tanta passione e tanta tanta pazienza.
Per ‘forma mentis’e per carattere per me le parole hanno un peso ed un significato e per questo motivo mi sono andata a rivedere l’origine ed il significato della parola passione.
Passione è derivato dal latino “passio”, a sua volta ha origine dal verbo “pati” che significa sopportare, patire,penare .
In latino classico passione veniva definita come un“turbamento dell’animo”…
Usata in letteratura da grandi autori come Dante e Iacopone da Todi, questa definizione è utilizzata da noi , con diverse sfumature ed interpretazioni
Chiamiamo infatti passioni i sentimenti incontrollabili come l’amore, l’odio o la gelosia, emozioni che spingono chi li prova ad azioni definitive, senza ritorno.
Sentimenti a parte, definiamo come passione anche l’interesse: la forza incontrollabile a tal punto da diventare quasi un vizio; via via che si indebolisce l’idea dell’incontrollabilità, la passione prende un significato positivo: fare qualcosa per passione, farla perciò spontaneamente, con devozione a dismisura, con cura e attenzione, farla con “amore”.
…Bhè auguro a tutti un incontro con il vino pieno di passione…
Tag: degustazione, bicchiere, barrique, passione