Se mi dai un calice di vino, ti do una fetta di formaggio
Se mi dai un calice di vino di do una fetta di formaggio. Cominciava così il rapporto fra due appassionati, l'uno di vino e l'altro di formaggio. Uno non capiva un'accidente dell'arte casearia e l'altro aveva bevuto, fino ad ora, solo vino in brik. Bevo in brik perché è il miglior modo di dissetarsi e di assaporare un buon vino. aveva dichiarato il bevitore del vino supercommerciale. E l'altro aveva affermato che con il suo vino d'eccellenza amava mangiare il formaggio tenero della Grasslatticini, industria casearia.
Mangia i miei formaggi sono superselezionati... Così rispondeva l'esperto di formaggio.
Diventava sempre più uno scontro a due quello fra gli amici, ma nessuno voleva cedere sui propri passi.
Effettivamente vi parlo di due veri esperti, ognuno nel proprio settore, ma calibrati a pensare in modo diretto, specifico, quasi fossero muli con il paraocchi. In effetti i formaggi selezionati dal primo dei due erano una squisitezza, provenivano davvero da realtà dove il rispetto per il pascolo e per gli animali era, ed è oggi, il massimo che si può trovare e di conseguenza il latte prodotto in queste realtà era eccezionale. Da questo amore per la natura nasce un formaggio, anzi tanti formaggi, che, con le mani esperte dei casari diventano super eccellenze non solo dal punti di vista organolettico ma salutistico, Insonna una sorta di medicina per il fisico e per l'anima.
Dall'altra parte il nostro amico somellier decantava, nel vero sensa della parola, le qulità del vino da lui recuperato in giro per la Penisola. Solo vini da coltivazioni bio e biodinamico..e ...di qualità superiore.
Insomma i due non capivano l'estremismo eno-gastronomico-caseario a cui avevano sempre mirato. Finché un bel giorno giunse il terzo in comodo, una amico che, stanco di partecipare alle liti, a volte furiose, dei due, decise di mettere fine alle sconce discussioni.
Preparò un tagliere con i mille formaggi del primo amico e propose in abbinamento altrettanti vini superiori dell'altro, poi convocò segretamente l'uno e poi l'altro alla degustazione che avrebbe messo fine alle annose liti.
I due quindi si trovarono, stupiti per essere ancora una volta insieme, anche se inaspettatamente, di fronte a tanto ben di Dio, ma contenti perché ognori riconobbe i prodotti tanto amati. Fu un inizio all'insegna del sospetto, ma la degustazione crebbe sempre più intensamente tanto da soddisfare pienamente i due amici del cuore. Fu un'esplosione di felicità quella che portò i due a concludere lo spettacolare tagliere e la miriade di vini. Fu il formaggiaio il primo a propore lo scambio, che naturalmente fu accettato. Una scaglia di formaggio a pasta dura abinata a un vino stravecchio, aveva cambiato il rapporto tra due super esperti testardi, un calice di vino aveva messo d'accordo due amanti del buon vivere, del buon mangiare, del buon bere.
Avevano capito che il buon vino e il buon formaggio nascono a una sola condizione, che venga rispettata la natura, che gli animali devono vivere sani e felici sui pascoli e che le viti devono essere amate come fossero gli animali in alpeggio. Evviva il vino e il formaggio. Il miglior abbinamento che si possa degustare, il miglior modo per soddisfare i più esperti del mondo gastronomico.