Tutti vorrebbero mangiare
"biologico", ma se la produzione non aumenta e si diversifica, i prezzi al dettaglio rimarranno sempre più cari rispetto ai prodotti tradizionali. Il biologico, più che nella vendita, s’inceppa dunque nella fase della produzione: gli agricoltori ritengono ancora un investimento rischioso la conversione al biologico della propria azienda per il disorientamento negli sbocchi del mercato all’ingrosso di questa produzione.
Biofoodtrading
ha proprio l’obiettivo di far incontrare la domanda e l’offerta di prodotti biologici alimentari, dalle materie prime (quindi rivolto anche ai produttori agricoli o ai mediatori), ai prodotti confezionati, utilizzando Internet come "lavagna" sul mercato globale. Le pagine "acquisto" e "vendo" sono già piene di annunci e il mercato virtuale sta dando così una grossa mano alla diffusione del biologico, al di fuori dunque dei circuiti tradizionali di scambio. Bisogna naturalmente registrarsi al sito come imprenditore e fornire delle credenziali, prima di procedere all’annuncio.
Sono già 103 gli annunci di acquisto, mentre quasi mille invece le offerte di vendita suddivisi in quattro categorie: alimentazione animale, umana, prodotti e servizi, produzioni vegetali.
Biofoodtrading non è solo un "luogo di scambio", ma la transazione viene assistita dal personale addetto e la società effettua dei controlli sull’affidabilità dei contraenti e sulle certificazioni del biologico possedute. Per eventuali operazioni di importexport, Biofoodtrading fornisce anche assistenza di traduzione.
E’ invece più rivolto ad un mercato locale generico sul biologico (da corsi di biodanza ai biopolli) quello proposto da
Greenplanet, un portale dedicato al biologico, oltre a un network di aziende di produzione e diffusione della cultura biologica in alimentazione (di cui fa parte anche Biofoodtrading).Nel forum "cerco & offro" dalla homepage troviamo anche qui annunci di chi deve vendere una partita di grano o di avena biologica o limoni biologici dalla Sicilia. Il sito offre anche consulenza on line gratuita su i vari aspetti del biologico, del dottor Giorgio Zennaro, tecnologo alimentare, su un apposito forum libero a tutti. I portali naturalmente offrono anche interessanti notizie alle aziende che intendono convertirsi al biologico.
Riso, pasta, olio, aceto e persino birra biologici su Timebiotime, sito italiano di mercato biologico, per la vendita sia all’ingrosso che al dettaglio di prodotti biologici già confezionati. Più vasti, e sicuramente più affollati e di provata esperienza, i mercati virtuali on line del biologico e sostenibile statunitense. L’idea del "mercato", con gli annunci, è superata e si punta più sulla "vetrina" delle imprese.
Biologicalbrowser
offre un’ampia banca dati di imprese certificate in vari settori ( al costo di 29 dollari al mese) e centinaia e centinaia sono quelle che vendono prodotti e materie prime biologiche.
SustainableMarketplace
offre invece centinaia di categoria di prodotti sostenibili in vendita. Nella sezione "bioshop", della categoria "food", troviamo anche pasta, vino, olive, olio biologici importati direttamente dall’Italia che negli States…vanno alla grande.
Susanna Jacona Salafia
Fonte: La
Repubblica - Affari e Finanza |