26.03.2002 | Prodotti Tipici

Di qualità l’olio Friuli

Oltre che sul Carso triestino, dove la sua presenza non è mai venuta meno, l’ulivo torna a crescere e a produrre ottimo olio anche sulle colline del Friuli. Ne ha dato una chiara prova, dimostrando quanto sia importante assecondare questa “nuova” coltura, Alimenta che alla Fiera di Udine ha ospitato un riuscito convegno proprio sull’olio extravergine d’oliva nel Friuli-Venezia Giulia.

L’ha promosso il Dipartimento di scienze dell’alimentazione dell’Università friulana mettendo in luce due aspetti fondamentali per un vero decollo dell’“oro verde” regionale (in alto, bottiglie presentate recentemente a Fagagna), sulle cui peculiarità organolettiche e nutrizionali pare non ci sia, appunto, nulla da eccepire, anzi. È buonissimo. Per parlare di un concreto ritorno dell’olio extravergine in regione, e soprattutto per assicurare prospettive di sviluppo, è necessario lavorare assiduamente sia sulla terra che sulla tavola, vale a dire sia attraverso il potenziamento degli impianti e della produzione (sempre e rigorosamente mantenendo alti gli standard di qualità), il sostegno economico ai produttori (dal 1966 esistono contributi comunitari per chi produce olio, ma non per gli impianti), sia promuovendo il prodotto verso i consumatori e il mondo della ristorazione che vanno educati e informati sul valore e sulla bontà di questo prodotto, decantato dalle più attuali regole della buona e sana alimentazione. Il convegno, nel quale sono intervenuti Lanfranco Conte del Dipartimento di scienze degli alimenti dell’ateneo udinese, Paolo Parmegiani della Coop Agricola Trieste, Ennio Scarbolo dell’Ersa e Gianni Degenhardt dell’Ispettorato provinciale dell’agricoltura del capoluogo giuliano, ha fornito la prima “mappa” dei produttori di olio in Friuli-Venezia Giulia dove accanto alle strade del vino, dei castelli e del prosciutto potrebbe essere tracciata, in un tempo non lontano, anche la “strada dell’olio”. Un circuito che, partendo da Caneva nel Pordenonese, tocchi la fascia morenica (Fagagna, Rive d’Arcano, San Daniele), quella pedemontana (Nimis, Tarcento, Faedis) per proseguire verso il Cividalese (Rosazzo, Manzano, San Giovanni al Natisone), scendere verso Capriva, Cormons, il Carso goriziano (Sagrado), Trieste, San Dorligo della Valle, Muggia, per chiudersi nella Bassa friulana a Palazzolo dello Stella (Isola Augusta). Nella mappa compaiono 36 produttori tra aziende e cooperative ai quali vanno aggiunti oltre 100 micro-produttori di ottimo extravergine. Su circa 200 ettari di superficie olivicola in regione vengono prodotti 2.500 quintali di olive dai quali si ottengono circa 500 ettolitri di olio posto sul mercato a un prezzo che va dai 9 ai 10 euro per una bottiglia da mezzo litro. Maggiormente caratterizzato dalla cultivar Bianchera, l’extravergine regionale ha ottenuto ottimi punteggi nel test di assaggio curato dal Dipartimento di scienze su oli di produzione 2000/2001.

FONTE: IL MESSAGGERO VENETO

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