03.03.2004 | Vino e dintorni

Degustazioni Amira - Irpinia Aglianico Igt 2002

L’Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Paestum, organizza periodicamente delle degustazioni "alla cieca", vale a dire i degustatori non sono informati dei vini che assaggiano. Tema dell’ultima degustazione: Aglianico Irpinia Igt 2002. L’Aglianico non ha bisogno di grandi presentazioni: è uno dei vitigni più pregiati come uva da vino, conosciuto con il nome di “Ellenicom” nella Magna Grecia e successivamente chiamato “Vitis Hellenica” dai romani.

Diverse le sottovarietà: l’Aglianicone, l’Aglianico zerpuluso, l’Aglianico femminile e quello mascolino. Il più diffuso e stimato resta però quello comune detto anche verace o liscio. In Campania, l’aglianico da solo o assemblato con altri, entra nella composizione delle seguenti Doc: Taurasi (Docg), Solopaca, Taburno, Guardiolo, Sant’Agata dei Goti, Falerno del Massico, Vesuvio, Campi Flegrei, Penisola Sorrentina, Cilento, Costa d’Amalfi, Sannio e Galluccio. Inoltre, è il vitigno più diffuso in Basilicata ed è anche presente in alcune Doc della Puglia e del Molise.

6 i vini che sono passati sotto l’esame attento di 12 degustatori AMIRA. (Aiello, Buonora, Calabrese, Cavallaro, Citro, Falanga, Napoleone, Onorato, Rotondi, Saturno D.,Taurone e Vicinanza).

I campioni degustati il 27 febbraio nei saloni del Hotel Esplanade di Paestum, hanno decretato il seguente risultato. Naturalmente, è possibile per numerosi motivi, che un altro campione della stessa azienda e della stessa annata possa dare un giudizio diverso.

1° vino classificato: Taurì 2002, Aglianico dell’Irpinia Igt, A. Caggiano, Taurasi (AV).

L’azienda agricola Antonio Caggiano che è nata nel 1990, non ha impiegato molto tempo per essere una delle più rinomate della Campania. Produce 130.000 bottiglie di vino, tutte ad un livello abbastanza alto, vini come il Salae Domini, il Macchia dei Goti, il Béchar, il Mel, il Fiagre e il Devon, sono ambiti dagli appassionati di mezzo mondo. Di queste, circa 35.000 bottiglie sono di Taurì, il vino degustato. Prodotto con il 100% da uve aglianico, ha avuto un affinamento di sei mesi in barrique di secondo e terzo passaggio. Eccellente/ottimo all’esame visivo.
Buono/sufficiente all’olfatto, dove non si evidenziavano sentori particolari oltre a quelli soliti di frutta rossa matura. Al gusto si è distinto per un’ottima persistenza, finezza e piacevolezza. Da abbinare a primi campani tradizionali come fusilli, ravioli, ecc. Prezzo indicativo in enoteca: € 12,00. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 69/100, buono.

2° vino classificato: Candriano 2002, Aglianico Irpinia Igt, Colli di Castelfranci, Castelfranci (AV). L’azienda che produce questo vino è alla sua prima vendemmia. È nata dalla fusione di due famiglie, Gregorio/Colucci, viticoltori da sempre, che hanno deciso di vinificare in proprio le loro uve. I risultati ed i consensi che stanno avendo, fanno capire che sono sulla strada giusta. Il Candriano, che ha avuto anch’esso un passaggio in barrique, è stato giudicato ottimo alla vista, buono/ottimo al naso e buono al gusto, dove solo la finezza lasciava leggermente a desiderare. Ai sentori olfattivi si evidenziava, dopo qualche minuto, una piacevole nota di liquirizia. Azienda da seguire con interesse. Prezzo indicativo in enoteca: € 10,00. Gradazione alcolica 13,5%. Punteggio finale 63/100, buono.

3° vino classificato ex aequo: Cinque querce 2002, Aglianico Irpinia Igt, S. Molettieri, Montemarano (AV). Anche questa una bella azienda. Il suo aglianico Cinque Querce, che ha avuto un affinamento di 12 mesi tra rovere e bottiglia è stato giudicato: eccellente/ottimo all’esame visivo, buono/sufficiente all’olfattivo e al gustativo. Prezzo indicativo in enoteca: € 12,50. Gradazione alcolica 14%. Punteggio finale 62/100, buono.

3° vino classificato ex aequo: Aglianico 2002, Irpinia Igt, Terredora S.S., Montefusco (AV). Sicuramente non il migliore aglianico di questa azienda che produce degli ottimi Taurasi e un buon Aglianico Igt, commercializzato con il nome “Il Principio”. Risultato: ottimo/buono alla vista, buono/sufficiente al naso (sentori di frutta rossa matura) e buono/ottimo al gusto. Prezzo indicativo in enoteca: € 9,50. Gradazione alcolica 12%. Punteggio finale 62/100, buono.

5° vino classificato: Aglianico 2002, Irpinia Igt, Antica Hirpinia, Taurasi (AV). Vino che ha sorpreso nel colore e nei profumi, sembrava un novello, addirittura i sentori erano quelli della fragola. Questo il giudizio: ottimo all’esame visivo, buono/sufficiente sia all’olfattivo che al gustativo. Prezzo indicativo in enoteca: € 6,50. Gradazione alcolica 12%. Punteggio finale 56/100, sufficiente.

6° vino classificato: Aglianico 2002, Irpinia Igt, Struzziero, Venticano (AV). Questo vino è stato penalizzato dal colore che era rosso tendente all’”aranciato”, come se fosse un vino di almeno 5/6 anni. C’è da dire che a differenza dei primi, quest’aglianico non ha avuto alcun affinamento in legno ed era già in commercio dalla primavera scorsa. L’azienda c’è e sicuramente si rifarà con il 2003 (i bianchi buoni anche lo scorso anno). Il vino è risultato ottimo/buono alla vista e sufficiente/buono al naso e al gusto. Qualche minuto dopo essere stato servito, all’olfatto, si percepivano piacevoli note di caffè tostato. Prezzo indicativo in enoteca: € 7,00. Gradazione alcolica 12,5%. Punteggio finale 51/100 sufficiente.

La “2002” è sempre di più un’annata da dimenticare. Aspettiamo la “2003”.

Diodato Buonora
Fiduciario Amira Paestum

Responsabile degustazione
Per informazioni: amirapaestum@tiscalinet.it
Amirapaestum.it
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