Qui incontreranno, com'è oramai consuetudine, alcune storiche aziende italiane rappresentate dai soci Agivi, giovani che del vino hanno fatto la propria professione e, soprattutto, "dire la loro" compilando un semplice questionario sul rapporto con il vino.
Con Agivi, Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, Roma diventerà ancora una volta la capitale del"bere bene". Venerdì 1 febbraio, presso il Grand Hotel Parco dei Principi, dalle 16.30 alle 21.30 sarà dunque in degustazione tutto il meglio dell'enologia italiana: dal Brunello di Montalcino al Sagrantino di Montefalco, dal Barolo all'Amarone ma anche vini emergenti come Erbaluce di Caluso, Nero di Troia, Primitivo di Manduria e molto altro ancora.
Un evento che nelle scorse edizioni ha avuto notevole successo ed il cui punto di forza sono proprio i soci Agivi: 130 giovani fra i 18 ed i 40 anni alla guida di alcune fra le più importanti aziende vinicole italiane.
Il Wine Bar del Bere Giovane sarà anche l'occasione per raccogliere le voci e le dichiarazioni dei consumatori riguardo al consumo di vino e alcolici, attraverso un questionario che sarà sottoposto al pubblico presente. Tutti i partecipanti riceveranno un etilometro tascabile, un omaggio pensato per l'occasione da Agivi.
I dati raccolti contribuiranno all'indagine che Agivi sta svolgendo sul tema vino e giovani, i cui risultati verranno presentati ufficialmente ad inizio estate. Un tema di cui in questi ultimi tempi si parla fin troppo: istituti di ricerca, associazioni, istituzioni danno spiegazioni al fenomeno dell'abuso di alcol, e il nostro Governo pensa all'introduzione di leggi proibizioniste che in altri Paesi si sono già dimostrate un fallimento.
Questo forse perché, quando si parla di questo tema, lo si fa in modo superficiale. Va precisato anzitutto che l'approccio dei giovani a questo prodotto è molto diverso da quello degli alcol pops o dei super alcolici. Spesso inoltre si parla del problema senza cercare di andare alle origini dei disagi e senza chiamare in causa i diretti interessati e per questo motivo Agivi ha pensato all'originale iniziativa per andare diritti al problema e dare voce proprio ai giovani.
"Tutto parte dalla scarsa conoscenza del problema" afferma il Presidente Agivi Enrico Drei Donà "come movimento giovanile, Agivi sente il dovere di approfondire questo tema anche per uscire da un approccio demagogico ed approdare a qualcosa di concreto. La conoscenza del vino avviene quasi esclusivamente in ambiente familiare e non ha quelle connotazioni di trasgressione e sballo che i giovani cercano invece nei super alcolici o nella birra.
La tendenza al proibizionismo generalizzato rischia di mettere in ginocchio proprio il settore vitivinicolo (uno dei vanti del nostro Paese che vale 700.000 posti di lavoro non delocalizzabili, che salgono a 1.200.000 se consideriamo anche l'indotto primario) senza per altro risolvere questo problema..."
L'evento dell'1 febbraio sarà quindi un'occasione per tutti i giovani che vogliono conoscere meglio questo prodotto di punta dell'agroalimentare e potranno scoprire come il mondo del vino sia straordinariamente giovane.
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