Lageder e la sua fattoria diventata quasi un Museion
Allestimenti. Il progetto Löwengang nella Bassa Atesina
L'operosità dell'uomo da sempre si è confrontata con l'ambiente, fonte primaria di sostentamento, praticando trasformazioni più o meno equilibrate. L'impegno di mantenere il più possibile intatto e concretamente attivo il concetto di"fattoria", integrando in questa struttura tradizione, qualità di produzione e corredo culturale, viene perciò rilanciato da più parti. In questo impegno rientra il"Progetto Ansitz Löwengang", voluto da Alois Lageder, produttore vitivinicolo, nonchè presidente dell'attuale Museion.
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di Severino Perelda
Cultore e sostenitore di progetti artistici, Alois Lageder, nella sua azienda di Magrè ha coinvolto direttamente alcuni artisti in un suggestivo accordo tra ecologia e alta tecnologia, tradizione e cultura. Si tratta di un progetto partito nel 1996 con la presentazione di opere ispirate alla nuova cantina. La prima, integrata con le varie colture della fattoria, riguarda l'installazione esterna del belga Carsten Höller (1961) e della tedesca Rosemarie Trockel (1952) e consiste nella"Casa per api": un sistema per l'allevamento di api e la produzione del miele realizzato in forme e materiali inusuali e rivoluzionari. Una struttura di acciaio sostiene sette arnie di ceramica in forma sferica e ospita un sistema sperimentale di apicoltura, con il quale viene esercitata una insolita osservazine scientifica combinata con la ricerca artistica, mediata anche dallo spirito ironico che caratterizza i due artisti tedeschi. Lo svizzero Christian Philipp Müller (1957) opera invece negli spazi interni (centro zona uffici) dell'azienda, rapportandosi con il contesto naturale circostante. Con questa installazione la natura entra materialmente in scena e mette in mostra la vie, elemento d'origine del vino, qui rappresentata in tre contenitori di vetro che riportano fedelmente uno spaccato del terreno, completo di vegetazione spontanea della zona. La trsparenza rende visibili gli strati e le composizioni mineralogiche di tre vigneti selezionati e trapiantati da tre tenute diverse. La misura di queste"sculture di terra" corrisponde a quella esistente ed è una ricostruzione ambientale in vitro che tematizza il rispetto della natura all'interno dell'edificio, sotto il luminoso tetto del giardino d'inverno. Quello dell'italiano Mario Airò (1961) è definito il progetto più poetico: la"Ninna nanna per botti e archi", ovvero una installazione sonora e luminosa. Un suono monodico ed estremamente dilatato, particolarmente modulato, si diffonde all'interno dei locali dove sono collocate le botti, in cui il vino compie la sua silenziosa trasformazione. E' generato da una turbina eolica esterna, mossa quindi da energia naturale: l'imprevedibilità del vento, elemento libero e immateriale che stabilisce un rapporto con la parte più segreta dell'azienda. L'esterno e la discontinuità atmosferica interagiscono con l'interno e la lenta continuità del processo di vinificazione. L'ambiente è inoltre costellato di immagini proiettate (ingrandimenti di microspie) che si conformano alla sua architettura, creando una atmosfera in armonia con il suono. Infine, la"Mappa Astrale" del californiano Matt Mullican (1951) che, con atteggiamento romantico, unisce il tempo fenomenico a quello cosmico. In luoghi diversi all'interno o all'esterno delle cantine, Mullican ha collocato, su indicazione di Lageder, diverse lastre di granito nero su cui sono incise altrettante mappe astrali. L'intento è quello di evocare l'influenza degli astri e della luna sulla crescita della vite e sul processo della trasformazione del vino. Un processo astrologico che vuole così simboleggiare il rapporto tra universo e natura ed eleva anche l'attività umana, dinamizzata dal patrimonio culturale, alle trasformazioni dell'ordine in cui si trova collocata. Il pensiero cosmologico, il linguaggio simbolico, alimentano un sistema concettuale che si rapporta con la realtà ed esistenza all'insegna della trascendenza. Riconoscendo la qualità degli intenti e dei significati, il progetto"Ansitz Löwwengang" non passa certo inosservato e riveste un grande interesse anche scenografico. Quanto attiene alla bontà del vino coccolato dalla ninna-nanna e vegliato dagli astri o al miele prodotto nelle arnie sferiche, sarà oggetto del riconoscimento di esperti e specifici intenditori, i quali potranno con competenza saggiarne il pregio acquisito.