Un borgo collinare del quale si hanno notizie a partire dal 1200.
Una zona che rappresentava un punto particolarmente interessante a
livello di economia grazie alla numerosa presenza di piante di
quercia. Inoltre l’antica comunità era un crocevia per i pellegrini
che dal nord Europa scendevano verso Roma.
Ben presto il luogo divenne della famiglia Di Monte, nella persona
del Capitano Luciano, nipote del Papa aretino Giulio III.
Da qui il nome della tenuta che negli anni ‘70 è passata nelle mani
di Ovidio Ziantoni. «Quando
scoprii il borgo – racconta Ovidio – me ne innamorai al punto di
trasferirmi da Roma con la mia famiglia». Per il piacere degli
enovaghi la scelta non può che essere condivisa visto che i 63
ettari a vigneto oggi producono una flotta di vini di prima scelta e
di grande qualità.
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Nel corso di una calda giornata di inizio settembre L’Enovago
ha preso parte alla verticale di uno di questi vini, il
D’Ovidio, finora punta di diamante dell’azienda aretina
in attesa (indiscrezione di Stefano (nella foto), uno
dei figli di Ovidio di un nettare ancora più
prestigioso. Il vino, in bottiglia dal 1998, è un IGT
realizzato nelle colline di Monte San Savino (Ar) con un
blend di Sangiovese (40%), Montepulciano (40%) Cabernet
e Merlot (rispettivamente 10%). I vitigni sono a cordone
speronato e sono presenti nel terreno da un ventennio. |
Il ricavato è di circa 50 Q/Ha. L’affinamento va dai 16 ai venti 20
mesi in barrique e 6 mesi in bottiglia. La sua durata può
raggiungere i quindici anni.
Il vino prende il nome dal titolare dell’azienda
San Luciano, Ovidio (D’Ovidio,
il suo vino) dopo che i figli, Stefano e Marco, hanno voluto
dedicare il prodotto al padre per una certa somiglianza. Stefano e
Marco infatti dicono che il vino si presenta con una bella
personalità e ben strutturato e nello stesso tempo l’ottimo
equilibrio si esprime al gusto con dolcezza, proprio come il padre.
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Le annate assaggiate sono il 1998, il 1999, il 2000, il
2001 e il 2003. A livello generale il vino si presenta
rosso rubino tendente al granata; all’olfatto spiccano
la decisa intensità e persistenza, con sentori di frutti
secchi scuri, tabacco, spezie africane, scatola di
sigari Kentucky. Al gusto si dimostra un vino sapido,
pieno, vellutato, rotondo. In bocca si fanno sentire
tutta la sua persistenza, la potenza e l’avvolgenza rese
perfette da un equilibrio ottimale. Notevole il sentore
dei tannini asciuganti che rendono disteso il sorso. |
L’annata pluripremiata è il 2001 che si presenta con un equilibrio e
una distensione dei profumi da capogiro. Da non sottovalutare un
1999 molto particolare, vino apprezzato dagli amanti dei sapori
tendenti al caffè. Agli enovaghi e agli appassionati non resta che
consigliare di fare un salto al Borgo San Luciano.
[Le foto sono state scattate e gentilmente concesse da
Suela Cadri, giornalista del
mensile I Grandi Vini]
L’Enovago
enovago@vinit.net
LINK:
Sito ufficiale:
San Luciano Vini
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