14.11.2002 | Eventi

D'Abramo intervista Bruno Pizzul

Incontro Bruno Pizzul a Villa Badoglio di San Marzanotto, a due passi da Asti, nel corso del convivio successivo alla presentazione della Vendemmia piemontese del 2002, evento coinciso con la consegna del premio “Piccole Doc”. Il premio è andato proprio al giornalista (e ambasciatore del vino di qualità) di Cormons, paese di settemila abitanti nel Collio Goriziano, che ha dato i natali, tra l’altro a due arbitri della A di calcio, Toselli e... Barbaresco.

Alto e roccioso, Bruno Pizzul nella conversazione appare disponibile e paterno...

"Il mio approccio con il vino risale ai tempi della fanciullezza, in casa era vietato ai piccoli bere altro che non fosse acqua e noi chierichetti attingevamo dal bottiglione del parroco ...certo... per assomigliare agli adulti e per provare il gusto della bevanda".

E poi è arrivata la televisione...
"Si, è incredibile come non appena ho incominciato a parlare di vino in Tv sono stato etichettato come esperto. In realtà, mi piace andare a curiosare nelle vigne e nelle aziende: il vino è cultura del territorio, storia della gente, paesaggio. E' incoraggiante verificare l'incremento sempre più marcato degli Enoturisti, viaggio e piacere della compagnia: personalmente amo l' aggregazione al di fuori del pranzo, andare per osterie, stare intorno ai tavoli."

Preferenze?
"Non vorrei far graduatorie, credo nel fascino nobilissimo del vino, nonostante sia inserito nei circuiti del marketing moderno: ha le radici legate alla terra e alla natura, sono valori forti, la fatica, il lavoro in balia delle contingenze atmosferiche, di situazioni imponderabili. Amo la vite d'inverno, i nudi tralci, ed anche l' emozione nel buio delle cantine, le botti: valori legati soprattutto ad una generazione, oggi sono presenti anche elementi di modernità, è giusto così"

Continui...
"E' positiva la tendenza alla riscoperta e alla valorizzazione dei vitigni autoctoni ed è consolante, a mio avviso, che in più occasioni si parli di vino, qualche volta fin troppo e con un lessico imbarazzante. Soprattutto è prevalente la tendenza, forse inevitabile, a parlare dei grandissimi vini con costi esorbitanti".

Il vino che fa moda e che si può rapportare con il mondo degli stilisti...
"Proprio così".

Si ma... qualche nome.
"I rossi piemontesi nobili ma anche uniti al mondo semplice delle locande; il Tocai, Doc italiana che rischia di scomparire".

Vino e calcio: qualche esempio.
"Il vino nel calcio, in generale negli sport di squadra, rinforza lo spirito, dà valore al gruppo. Devo citare la scuola di Nereo Rocco, e poi Enzo Bearzot, esperto ed estimatore di vino. Oggi, Fabio Capello".

Meglio viticoltore o cantiniere?
"Preferirei lavorare la terra in vigna".

Grazie e buon proseguimento.
"Prego, arrivederci".

Paolo d'Abramo
VINit.net
dabramo@vinit.net

la foto di Bruno Pizzul è tratta da movimentoturismovino.it

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