Sono questi alcuni degli
ingredienti del Cous Cous Fest, la rassegna internazionale di cultura ed
enogastronomia del Mediterraneo, giunta all'undicesima edizione, che quest'anno
si svolgerà a San Vito Lo Capo, dal 23 al 28 settembre prossimi.
Protagonista indiscusso della manifestazione, organizzata dal Comune di San Vito
Lo Capo e dall'agenzia Feedback, è il cous cous, "la
graine de la paix", ovvero la semola della pace, come recita lo
slogan dell'edizione 2008, piatto povero ma ricco di simbolismi e cultura, che
sarà possibile degustare in tutte le varianti: dalle versioni più tradizionali
presenti alla "Casa del cous cous del Maghreb"
dove il piatto è cucinato secondo l'antica tradizione di Algeria, Marocco e
Tunisia, l'area geografica dove il piatto ha le sue radici, alla versione locale
del piatto, a base di pesce, disponibile alla "Casa del
cous cous di San Vito Lo Capo", fino a tutte le varianti delle
tradizioni estere, che utilizzano carne, verdure e spezie di tutti i tipi,
proposte al "Cous cous dal mondo" e alle
sperimentazioni della cucina del territorio protagoniste della "Casa
del cous cous trapanese". I migliori vini siciliani e le succulente
specialità della cucina mediterranea saranno i compagni d'avventura in questo
"viaggio" alla scoperta del mangiar bene.
La gara gastronomica: otto cous cous a confronto
Anche quest'anno il cuore pulsante della manifestazione sarà la gara
gastronomica internazionale di cous cous che impegnerà i migliori chef del
Mediterraneo provenienti da 8 paesi: Costa d'Avorio, Francia, Israele, Italia,
Marocco, Palestina, Senegal e Tunisia che si affronteranno proponendo il cous
cous cucinato secondo la propria tradizione gastronomica.
Tra le novità della prossima edizione c'è la presenza di una giuria popolare che
assegnerà un premio del pubblico e si affiancherà alla giuria internazionale,
composta da giornalisti ed opinion leader e presieduta, per il secondo anno
consecutivo, da Stefano Bonilli, editore e direttore del Gambero Rosso. Alle due
giurie il compito di designare il piatto di cous cous vincitore: l'Israele dovrà
lottare per non perdere il titolo conquistato l'anno scorso preparando il cous
cous cucinato secondo la ricetta di re Salomone, citata anche nella Bibbia.
I dieci componenti della giuria popolare, tra turisti italiani e stranieri,
saranno designati martedì 23 settembre durante la cerimonia di inaugurazione
della rassegna tra quanti ne faranno richiesta registrandosi sul sito ufficiale
della rassegna,
www.couscousfest.it
La rassegna
Cous cous ma non solo. Oltre alle degustazioni di cous cous, disponibili al
villaggio gastronomico, il programma della rassegna prevede anche momenti di
approfondimento dedicati ai cous cous del mondo e alle specialità gastronomiche
regionali abbinate ad etichette siciliane, incontri culturali, seminari sul tema
dell'enogastronomia e wine tasting.
Al Waha, il cui nome in arabo significa oasi nel deserto, è la magica tenda
berbera dalle suggestioni orientali, sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, che
sarà teatro di incontri e degustazioni tra tende dai colori accesi, la danza del
ventre nella luce sfumata del tramonto, musica e percussioni che accolgono i
visitatori all'interno di un'atmosfera rilassata e fuori dal tempo, in riva ad
un mare di smeraldo.
Il meglio della cultura e delle tradizioni dei paesi partecipanti sarà esposto
all'Expo Village, un coloratissimo crogiolo
multietnico caratterizzato dall'affascinante miscellanea di culture e linguaggi.
In esposizione prodotti e manufatti dei paesi partecipanti alla rassegna che
faranno sentire immersi in un magico mondo multicolore. Chiudono il programma
della rassegna i suoni e i ritmi del mondo che saranno sul palco di piazza
Santuario con un calendario di concerti di world music, il "Cous Cous Live
Show", spettacoli e intrattenimento. I concerti sono gratuiti e cominciano alle
22.
Il cous cous
Il cous cous, piatto giramondo, unisce in sé il globale e il locale. Ovunque sia
approdato, in giro per il mondo, il piatto ha sposato le caratteristiche del
territorio, legandosi profondamente alle tradizioni, religiose e conviviali dei
popoli e diventando, volta per volta, maftoul, kseksou, cuscus, cascasa, sekso,
kskso, kuskus, kuski, burgul o tabouleh.
Questa tradizionale pietanza a base di semola di grano, cotta a vapore, servita
con un bouillon aromatico arricchito del sapore delle verdure di stagione,
legumi, aromi e spezie, carne o pesce, rappresenta da sempre il piatto simbolo
della cucina maghrebina, specie nei giorni di festa. Il cous cous, nonostante
l'eterogeneità delle tradizioni, conserva una natura conviviale: un unico piatto
rotondo dal quale tutti possono attingere semplicemente con le mani dopo il
rituale Bismallah ("in nome di Dio"), o, al massimo, con pane lievitato
prendendo un pezzo di carne o di verdure e formando una pallina con la semola.
Il Corano, a tal riguardo, dispone addirittura che il cous cous vada mangiato
con le sole tre dita della mano destra, per distinguersi dal diavolo che mangia
con uno, dal Profeta con due e dall'ingordo che ne usa cinque.
Il termine cous cous indica sia la "semola" che il piatto completo, nella sua
terra d'origine, dal Marocco alla Libia. Questa semola si presta a una varietà
infinita di piatti: da quello più semplice con lo smen, un burro "fermentato" e
un bicchiere di latte cagliato, ai ricchissimi cous cous delle feste di
matrimonio e di ricevimento.
Si tratta di una specialità presente in innumerevoli versioni regionali e
stagionali dal Marocco alla Libia, dall'Algeria alla Tunisia. Ma superato
l'Egitto, se ci spostiamo nel Mediterraneo verso il Medio Oriente o nell'area
turco balcanica, i chicchi di semola assumono altre forme e denominazioni e sono
spesso sottoposti ad un diverso procedimento di lavorazione e cottura.
Un piatto locale, dunque, il cous cous, ma al tempo stesso globale: non
partecipa all'omologazione del gusto ma si esprime in tante e diverse
contaminazioni territoriali.
Informazioni utili
L'ingresso alla manifestazione è gratuito. Per degustare i cous cous è
necessario acquistare un ticket di euro 10,00 che dà diritto ad una porzione di
cous cous o di una specialità gastronomica trapanese ed un bicchiere di vino
siciliano, una degustazione di dolci tipici siciliani ed un bicchiere di vino da
dessert.
Maggiori informazioni e fotografie sul sito
www.couscousfest.it
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