La rassegna si e' articolata fra convegni di grande spessore, degustazioni di vini sperimentali, visite aziendali, escursioni, abbinamenti enogastronomici, una serata di gala e vari momenti ludici e di aggregazione, fra cui un torneo di pallanuoto. Due grandi relatori, il dottor Luigi Bonato ed il professore Rocco Di Stefano (direttore dell'Istituto Sperimentale per l'Enologia del MI.PA.F), hanno catalizzato l'attenzione dei partecipanti (circa 300 fra enologi, dirigenti e tecnici di case vinicole ed aziende enologiche, nonchè autorità del mondo vinicolo e rappresentanti dell'informazione) su due temi di particolare attualità. Il dottor Bonato ha ampliamente parlato dei sistemi produttivi, del tipo di sesto da utilizzare, delle caratteristiche tecniche del vigneto e di nuove tecniche. "I danni provocati dai cambiamenti climatici che negli ultimi anni hanno stravolto la Sicilia - ha detto il dottor Bonato - possono essere limitati. Anche le caratteristiche organolettiche di alcune tipologie di uve, magari oggi ritenute di secondaria importanza, possono essere notevolmente esaltate. Il viticoltore non può rimanere arroccato al passato, le vecchie concezioni produttive sono state spazzate dalla ricerca scientifica". Il processo qualitativo, quindi, investe il vigneto quanto, o forse piu', della cantina. Assodato che oggi, anche in Sicilia, si riescono a fare grandi vini, talvolta i risultati vengono resi vani dalla mancata valorizzazione del prodotto finito. "Il legno nobilita il vino, lo arrotonda, gli da corpo e gradevoli sentori (aromi) - ha sostenuto il professore Rocco Di Stefano. Pur non entrando nel dettaglio della querelle sull'utilizzo o meno del legno (immersione di trucioli) al posto dello stivaggio in botte (metodo tradizionale), - ha sottolineato il relatore - occorre una accurata ricerca scientifica, all'interno di ogni cantina, affinché dal "legno"(inteso sia come chips che come botte eo barrique), possano essere acquisite solo le più nobili essenze". Sono risultati, freschi, morbidi ed equilibrati i bianchi, corposi, caldi e rotondi i rossi, i sei vini sperimentali dell'Istituto Regionale della Vite e del Vino, degustati dagli enologi. Tre bianchi (ottenuti, rispettivamente, dalla vinificazione di uve Grillo, Inzolia, Grillo più affinamento in barrique, tutti vendemmia 2001) e tre rossi (ottenuti, rispettivamente, dalla vinificazione di uve Cabernet Franc e dai cloni CVB4 e SR4, vendemmie effettuate tra il '97 ed 2000); tutti prodotti dalle vinificazioni di uve con avveniristici processi che sono, ancora, in fase di studio da parte dei tecnici dell'Istituto Regionale della Vite e del Vino. Le uve, per lo più autoctone provengono dai campi sperimentali ed erano stati vinificati presso la Cantina Sperimentale di microvinificazione "G. Dalmasso" di Marsala. Complessivamente vini di alta qualità, target sempre più richiesto dagli appassionati enofili. Interessante, invece, le tecniche viticole utilizzate per la produzione delle uve, le pratiche enologiche, la tecnologia impiegata e l'affinamento dei sei vini che, presto, potrebbero entrare in produzione. Sempre tra i momenti di lavoro significative sono state le visite guidate e la degustazioni di vini presso due fra le più importanti aziende vinicole. Grande accoglienza e' stata riservata ai convegnisti presso la Casa Vinicola Lena - S. Anastasia di Castelbuono, una fra le più promettenti realtà enologiche dell'Isola. La comitiva dei visitatori e' stata accolta dalla signora Paola Moricone, moglie di Francesco Lena (titolare dell'azienda, nonché fondatore della stessa) e dall'en. Stefania Lena che ha egregiamente illustrato le potenzialità tecniche-produttive della Casa Vinicola, e guidato l'assaggio, di ben 9 "gioielli" dell'enologia siciliana. Tutti "firmati" dal celebre wine maker Riccardo Cotarella. L'altra azienda vinicola visitata e' stata la Duca di Salaparuta, ove ad attenderli vi era il dottor Carlo Casavecchia che gestisce l'azienda siciliana per conto della ILVA di Saronno (la Florio di Marsala, prima, e la Corvo di Casteldaccia, dopo, sono state entrambe acquisite dalla nota azienda dell'amaretto, n.d.r),. Due le tappe aziendali, la prima, presso il moderno opificio di vinificazione di Aspra (PA), l'altra nella storica Cantina di Casteldaccia. per visitare la "nobile" casa vinicola siciliana che ospita, altresì un ricco museo enologico. I momenti di studio si sono alternati a pause di riflessione, ma anche e soprattutto ad iniziative di svago fra cui abbinamenti enogastronomici fra i piatti tipici della cucina siciliana ed i vini offerti dalle aziende della provincia di Palermo (Buceci, Cinzia Plaia. Fontanarossa, Fontana Murata, Marchesi De Gregorio, Pollara, Tamburello, Spatafora, Miceli, Tola, Abbate, Calatrasi, Alessandro di Camporeale, Castellucci Miano, Sant'Antonio, Duca di Salaparuta, Lena Sant'Anastasia, Feotto dello Jato, Tasca d'Almerita, Alto Belice, Cusumano, Azzolino, San Giuliano, MID Miceli, Sicily Wines, Donnafugata, Rapitala', Rincione, Torrearsa). Ed ancora escursioni in barca nella riserva marina dell'Isola Formica, visite guidate a Villa Palagonia, a Porticello e a Cefalù, giochi in piscina, ed un vero torneo di pallamano, le cui 4 improvvisate squadre (Tannini, Enzimi, Lieviti e Batteri) si sono affrontate con grande "spirito enologico". A fine rassegna la cena di gala e la consegna di premi ed encomi, alla presenza di autorità e giornalisti. Il presidente dell'Assoenologi di Sicilia, en.Carlo Ferracane, ha consegnato gli encomi a tre uomini che nel corso dell'ultimo anno enologico si sono particolarmente distinti. In particolare il dottor Agueci per i notevoli traguardi conseguiti alla guida dell'IRVV, uno fra i più prestigiosi Enti di ricerca, sperimentazione e di promozione del vino, operanti in Italia; il prof. Di Stefano, ricercatore di fama internazionale, per gli studi condotti sull'enologia ed in modo particolare per la ricerca sull'impiego del legno, ed il dott. Bonato per il valido supporto logistico fornito ai produttori viticoli sulle tecniche per fronteggiare la siccità. La premiazione si è tenuta davanti al direttivo dell'Assoenologi di Sicilia, composto: dal presidente Carlo Ferracane, dai suoi vice presidente Vito Passanante e Luciano Parrinello, dai consiglieri nazionali Giuseppe Pellegrino e Giuseppe Sicurella, dal segretario Giacomo Manzo e dai componenti del comitato Pietro Di Giovanni, Marco Rabino, Giuseppe Russo, Silvio Centone, Filippo Di Giovanna, Ercole Alagna e Luigi Guzzo A fine serata sono state premiate anche le ditte che hanno contribuito alla riuscita del nono Enosimposio degli enologi di Sicilia. Al tavolo delle premiazioni sono stati chiamati i responsabili delle aziende enologiche: F.lli A. & B. Bellina & C. di Marsala, AEB Ecology Team di Brescia, Enodoro srl di Marsala, Enoservice di Marsala, enotek s.a.s. di Petrosino, HTS di Luigi Scavone di Marsala, Imex Italiana srl di Marsala, Puleo srl di Marsala, Sea Land di Roberto Crucitti, Cantina Vallovin srl di Mazara, Velo spa di Altivole (TV). Il presidente Carlo Ferracane, nel complimentarsi con il direttivo regionale dell'AEI per la brillante riuscita del nono Enosimposio, ha ringraziato gli intervenuti, i relatori, le aziende vinicole ed enologiche che hanno permesso lo svolgersi dell'inziativa. "Nell'immediato futuro - ha detto Carlo Ferracane - l'Assoenologi di Sicilia si prefigge di approfondire la sua attivita' convegnistica, finalizzata alla discussione e alla soluzione di problematiche vitivinicole della Sicilia, auspicando di divenire punto di riferimento per l'intera filiera produttiva. Sul piano produttivo occorre elevare il modello qualitativo per uscire dalla crisi che ha messo in ginocchio il comparto vitivinicolo siciliano. La "qualità" - ha aggiunto Ferracane, non va piu' intesa come un surplus, bensi' come normale standard produttivo. Quindi non piu' un'eccezione ma una regola di vita; anzi di sopravvivenza per l'azienda vino, soprattutto in una Regione ove si produce il 18 % della produzione nazionale (circa 9 milioni di ettolitri di vino l'anno). Nel contesto della globalizzazione solo i vini siciliani di qualita' possono fare la differenza". L'appuntamento e' per il prossimo anno, altra localita', altre tematiche enologiche da affrontare. Viva il buon vino, viva agli uomini che dedicano la loro vita al vino. l'addetto stampa Alberto Di Paola Segreteria Organizzativa: 330.852718 - 333.6809747 Ufficio Stampa: 338.8030176 |