23.12.2003 | Cultura e Tradizioni

Coldiretti: A tavola a Natale vince la tradizione

Il panone di Natale in Emilia Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la Pizza di Franz nel Molise, Lu rintrocilio in Abruzzo, la Pabassinas con sa-sapa in Sardegna, la Carbonata con Polenta in Valle D'Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i Canederli in Trentino, la Brovada e l'insalata di rinforzo in Campania, sono solo alcune delle centinaia di specialità gastronomiche regionali che gli italiani riscoprono il giorno di Natale.

E' quanto afferma la Coldiretti che ha voluto ripercorrere alcune delle portate più significative del pranzo di Natale che il 95% delle famiglie italiane (+ 5% rispetto allo scorso anno) consumerà a casa con parenti ed amici. Un appuntamento con la tradizione che non si conclude sulle tavole del pranzo ma che continua nei giorni successivi quando nelle case si cominceranno a gustare i regali "custoditi sotto l'albero" tra i quali gli italiani - stima la Coldiretti - troveranno piu' Made in Italy alimentare con meno salmone canadese e scandinavo e più prosciutto di Parma e San Daniele, meno caviale del Volga e più Parmigiano Reggiano, Grana padano e Pecorino Romano, meno champagne e più spumante.

Si registra infatti - sostiene la Coldiretti - una riduzione dei prodotti stranieri più consueti del periodo natalizio come il caviale (-15/20%), il salmone (-10/15%) e lo champagne (-20/25%) mentre aumentano del 10 % gli acquisti di prodotti Made in Italy "Doc" specialmente quelli più conservabili da consumare tutti i giorni, come vini, extravergini di oliva, salumi, formaggi e legumi secchi. Gli italiani - sottolinea la Coldiretti - si regaleranno per il Natale 2003 un "cesto Doc" con prodotti nazionali dal campo alla tavola per un valore di 1,5 miliardi di Euro composto per il 40% da vini e spumanti, per il 35% da formaggi, per il 20% da salumi, per l'1 % da extravergini di oliva e per il 4 % da legumi, frutta secca e altri prodotti. Tra i formaggi faranno bella mostra di sé il parmigiano reggiano, il grana padano e il pecorino sardo o i caciocavalli silani e il provolone valpadana.

Molto apprezzato è l'olio extravergine d'oliva: sono 30 le denominazioni protette che garantiscono origine territoriale e metodi di lavorazione. Non mancheranno poi una miriade di confezioni in busta o sacchetto dove vengono offerti legumi come i fagioli (ricordiamo quelli di Lamon, di Sarconi e di Sorana), lenticchie (quelle del Castelluccio di Norcia imperversano), frutta secca (ad esempio le pregiate nocciole di Giffoni o del Piemonte) e cereali (ricordiamo il farro della Garfagnana) e il riso vialone nano veronese. A questi si aggiunge - prosegue la Coldiretti - una offerta nazionale di ben 25 vini Docg e 303 Doc che interessano il 34 % della superficie nazionale impiantata a vigneto.

Il tour de force alimentare non si conclude però solo tra le mura di casa tanto che saranno 500 mila, soprattutto giovani (55%) gli ospiti degli agriturismi che durante le vacanze natalizie si lasceranno tentare dalle golosità delle campagne presenti sulle tavole imbandite nelle aziende agricole che gelosamente e sapientemente custodiscono le tradizionali ricette espressioni sempre vive delle realtà rurali. Sapori autentici - conclude la Coldiretti - caratterizzati da un intimo legame con il territorio che rispecchiano tradizioni regionali consolidate nel tempo.

IL CESTO DI NATALE " DOC " DEGLI ITALIANI
Vini e spumanti 40%
Formaggi 35%
Salumi e prosciutti 20%
Legumi, frutta secca e altri prodotti 4 %
Olio di oliva 1%
TOTALE 1500 milioni di Euro
Fonte: Elaborazioni Coldiretti

IL PRANZO DI NATALE CON PRODOTTI TIPICI PER CIASCUNA REGIONE
ABRUZZO: Minestra di cardi, Lu rintrocilio (pasta con sugo di castrato, maiale, peperoncino e pecorino grattugiato), Tacchinella in brodo (condita con aglio pepe, bacche di ginepro, finocchio, rosmarino, alloro, salvia, timo, menta e maggiorana), come dolci, calgionetti fritti (panzerottini dolci con marmellata d'uva nera detta scurchjiata, maritata con noci tritate, mandorle triturate, mosto e cacao) e scrippedde.

BASILICATA: Minestra di scarole, verze e cardi cotta in brodo di tacchino e salami con aggiunta di formaggio grattugiato e a pezzettini, Baccalà lesso con peperoni cruschi (seccati al sole e calati per pochi secondi nell'olio d'oliva bollente), Strascinari al ragù di carne mista (pasta casereccia chiamata così perché strisciati a forza con le dita), piccilatiedd, pane con le mandorle, pettole (pasta lievitata fritta con alici) e come dolci i calzoncelli (panzerotti fritti ripieni di salsa di ceci o castagne lesse. Il tutto accompagnato da un buon vino: l'Aglianico del Vulture.

CALABRIA: Minestra in brodo di cappone, Pasta china (lasagne o grossi maccheroni rigati al forno farciti con polpettine di vitello, salame piccante, provola dolce, caciocavallo e pecorino), stoccafisso con la 'ghiotta (sughetto di olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta) capretto e Vrùocculi nìvuri ammullicàti (broccoli conditi con pepe nero, alloro, aglio e pan grattato) e Quazunìelli (calzoncini ripieni di uva passa, noci, mosto cotto e cannella).

CAMPANIA: Minestra maritata di cicoria scarole e "borraccia" (erba amara e pelosa). in brodo di cappone con aggiunta facoltativa di uova sbattute con peperoncino e carne di vitello, spaghetti alle vongole, Cappone imbottito e insalata di rinforzo (cavolfiore, sottaceti misti, peperoni detti papacelle olive di Gaeta e acciughe salate) accompagnate dalle immancabili friselle (crostini di pane circolari) e dai broccoli con aglio e peperoncino. Come dolci Struffoli, Roccocò e frutta secca.

EMILIA ROMAGNA: Coppa piacentina, Tortellini (ripieni di prosciutto, mortadella di Bologna, Parmigiano, maiale e uova) in brodo di cappone, bollito misto (cappone o gallina, manzo, cotechino di Modena) con fagioli, puré e mostarda, formaggio di fossa con la Saba (mosto cotto e aromi naturali), come dolce il Panone di Natale di Bologna ( a base di farina, mostarda di mele cotogne, miele, cacao, cioccolata fondente e fichi secchi). Come vini il Pignoletto dei Colli bolognesi e il Sangiovese.

FRIULI VENEZIA GIULIA: Brovada e muset (zuppa di rape e cotechino) con polenta, trippa con sugo e formaggio, cappone e come dolce la gubana (impasto di noci, mandorle, uvetta, miele, vino e rhum, avvolto in fragrante sfoglia).

LAZIO: Bruschetta, filetti di baccalà e broccoli fritti, zuppa di arzilla con broccoli e vongole, tacchino ripieno con castagne e salsiccia e come dolce il pangiallo (frutta secca e canditi con farina, miele e cioccolato).

LIGURIA: Maccheroni in brodo, ravioli alla genovese (ripieno di vitello, animelle, uova, erbe, pangrattato e parmigiano), stecchi fritti (spiedini di rigaglie di pollo con funghi freschi, besciamella e parmigiano), cappone lesso, salcicce e spinaci, Faraona al forno con carciofi e come dolce il pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d'arancio i pinoli pistacchi semi di finocchio latte e marsala), canditi, torrone, uva, fichi secchi e noci innaffiati da un buon Rossese di Dolceaqua.

LOMBARDIA: Consumè di cappone in gelatina, tortellini o casoncelli in brodo, cappone ripieno con tritato, uova grana e mortadella, accompagnato da mostarda di Cremona, Stecchini (spiedini di pollo e vitello) con insalata e come dolce il "Pan di Toni", il panettone.

MARCHE: Cappelletti in brodo, Vincisgrassi (manzo macinato, salsiccia, rigaglie di pollo tritate, prosciutto crudo rosolate con il burro e aromi carni e aggiunta di funghi con vino bianco e salsa di pomodoro, besciamella, noce moscata, parmigiano e ragù), Cappone arrosto tartufato e come dolce, la Pizza de Nata' (pasta di pane con frutta secca, uvetta, cioccolato in polvere, limone e arancio grattugiati, fichi e zucchero).

MOLISE: Zuppa di cardi, Pizza di Franz in brodo caldo (pezzettini di pizza a base di uova parmigiano grattugiato e prezzemolo al forno), baccalà arracanato ( mollica di pane aglio prezzemolo origano uva passa pinoli e noci) o baccalà al forno con verza, prezzemolo, mollica di pane, uvetta e gherigli di noci. Per dolce i Calciuni a base di farina, vino, castagne lessate, rhum, cioccolato, miele, mandorle, cedro candito, cannella, uova e vaniglia. Come vini il Montepulciano o il Trebbiano.

PIEMONTE: Insalata di carne cruda all'albese, peperoni in bagna cauda (salsa a base diolio, aglio e acciughe), acciughe al verde, flan del cardo, tortino al porro, agnolotti al plin con sugo d'arrosto e risotto con radicchio, arrosto di cappone, misto di bollito con salse, carote e patate al forno e come dolci, torta di nocciole e zabaglione e torrone d'Alba.

PUGLIA: Lasagne al forno, baccalà in umido con lambascioni (cipolline dal gusto amarognolo che si trovano sottoterra, allo stato selvatico), agnello e salsiccia alla griglia con cime di rapa e come dolce le carteddate ( fritte a forma di rosa e guarnite con miele o mosto) e i porcedduzzi (gnocchetti disposti a piramide con miele e zuccherini colorati).

SARDEGNA: Salumi, salsicce e olive con finocchio selvatico, Culigones de casu (ravioli ripieni di pecorino fresco, bietola, noce moscata e zafferano) conditi con sugo di pomodoro e pecorino grattuggiato, agnello o capretto arrosto con verdure, gueffus (panini lievitati con noci, pinoli e cannella assieme a mosto zuccherino) con patate e come dolce le pabassinas (noci e mandorle tritate, uvetta, buccia d'arancia, semi di anice e sa - sapa, mosto cotto).

SICILIA: Brodo di gallina, sformato di anellini al forno con ricotta, pasta con le sarde e sarde a beccafico (ripiene di mollica, pinoli, bucce di arance, foglie di alloro e uva passa), insalata di aringhe e arance, carne con pancetta coppata con contorno di sparaceddi e caponata. Per dolce i mustazzoli a base di mandorle, cannella e chiodi di garofano, dolci di carne (vitello tritato finemente, mandorle abbrustolite, cioccolato fondente, cannella e chiare d'uovo) e cubbàita (torrone di miele con nocciole e mandorle o pistacchi) gustati con vini siciliani come Zibibbo, Passito di Pantelleria e Malvasia delle Lipari.

TOSCANA: Crostini di fegatini, brodo di cappone in tazza o cappelletti in brodo, arrosto di faraona, anatra, fegatelli e tordi con insalata oppure cappone ripieno e sformato di gobbi. Dolci: i cavallucci e i ricciarelli.

TRENTINO: Canederli (polpettine di pane raffermo, speck, pancetta e salame, farina, uova, latte e brodo condite con spinaci, funghi o fegato di vitello. Possono essere conditi, una volta lessati, anche con burro fuso e formaggio oppure ragù di carne, strangolapreti (gnocchetti di pane, latte uova e foglie di coste) conditi con burro, salvia e parmigiano, Capriolo o Capretto al forno con patate e per dolce lo Strüdel e lo zelten.

UMBRIA: Cappelletti ripieni di cappone e piccione, contorno di cardi umbri, cappone bollito e come dolce il panpepato (farina, noci, cioccolato fondente, mandorle, scorza di arancia candita, uva passa, miele, pinoli, nocciole, pepe macinato e vino rosso, le pinoccate fatte di zucchero e pinoli e il torciglione serpentello di pasta dolce con mandorle.

VALLE D'AOSTA: Mocetta in crostini al miele (Salume di muscolo di vacca, pecora o capra essiccata e aromatizzato con erbe di montagna, ginepro e aglio), lardo con Castagne cotte e caramellate con miele, Crostini con Fonduta e Tartufo, Zuppa alla Valpellinentze (cavolo, verza, fette di pane raffermo, fontina, brodo, cannella e noce moscata, Salsiccia con Patate e Carbonata Valdostana con Polenta (sottili striscie di carne macerate nel vino rosso con aromi). Come dolce Pere a sciroppo servite con crema di cioccolato e panna montata (pere cotte con zucchero, vaniglia, chiodi di garofano, acqua e vino rosso, ridotte a sciroppo e Caffè Mandolà molto robusto alle mandorle tritate e le tegole pasticcini secchi.

VENETO: Soppressa all'aceto, ravioli in brodo di cappone, lesso di cappone o lesso di manzo "al cren" (salsa di rafano) con contorno di Purè di patate e insalata di radicchio rosso. Come dolci il pandoro, i torroni di mandorle ed i biscotti secchi accompagnati dal Recioto, un ottimo vino dolce

Fonte: Coldiretti

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