Sotto la statua sbocciano nuove, improvvise amicizie
Si beve fuori, tra un locale e l’altro. Magari un bicchiere di Picolit, vino pregiato da meditazione, che però a Campo de’ Fiori diventa bevanda allegra, nonostante il costo, per un cin-cin disinvolto da «approccio veloce». E per conoscere bisogna muoversi tra un gruppo e l’altro, così il bicchiere di plastica funziona meglio del calice di vetro. Perché la piazza è la piazza, ancor più se d’estate, poco importa se il vinello ghiacciato nel bicchiere non di vetro è meno buono: quello che si perde in gusto si guadagna in notturno divertimento. Non c’è Estate Romana che tenga, la sosta serale sotto la statua di Giordano Bruno si guadagna ogni notte, senza molta fatica, il suo pubblico di «aficionados», fatto di chi senza una passatina a «Campo», proprio non ci sa stare. Al «The Drunken ship» si incontrano stranieri e romani, ragazze bionde, pelle chiara e chioma liscia e ragazzi scuri, abbronzati. Non c’è sera, ad esempio, che Daniele, 24 anni, studente dell’università americana, non passi di qui per una birra. «E’ il mio pub preferito - racconta - ci vengono tutti gli studenti stranieri di passaggio in città. Da qui ogni fine settimana si parte per le feste, insomma si risolve la serata. Sempre e comunque». Frequentatissimo anche il punto «Take out window», che è il modo per favorire l’abitudine più consolidata della piazza: sorseggiare drink all’aria aperta. In un angolo del locale c’è un bar esterno dove si servono vino e birra al banco senza entrare dentro, «è un modo comodo per bere qualcosa rimanendo per strada, birra e vino vengono serviti nei bicchiere di plastica, però è giusto così», dice Giuliano, 26 anni.
E l’idea delle bevande servite all’esterno del locale è anche di altri bar, la mescita volante si trova anche dall’altra parte della piazza da «Sloppy Sam», altro pub molto frequentato. Birra dopo birra, bicchiere dopo bicchiere ai «Giganti della notte» si può vincere un’Harley Davidson: «Per ogni consumazione si riceve un tagliando - spiega Daniela, 22 anni, assidua frequentatrice - così si partecipa all’estrazione». L’urna piena dei preziosi bigliettini è piazzata proprio all’ingresso del locale.
Seduta con un amico ai tavoli del bar Fiori di Campo c’è Martina Stella, la biondina seduttrice de «L’ultimo Bacio» di Gabriele Muccino. «Io adoro Campo de’ Fiori - spiega la giovane attrice - sono sempre qui quando passo per Roma, è un posto veramente speciale, mi diverte moltissimo».
Sono una sicurezza per i frequentatori assidui la storica «Vineria» e «La Taverna del Campo», invece nuovissima l’enoteca «Il nolano», che è proprio lì accanto. «Ho dedicato il mio locale a Giordano Bruno - spiega il titolare - che è un po’ il nume tutelare dell’intera piazza». E infatti tra locali, ristoranti e pub la statua e le sue scale conservano un fascino indiscutibile, «ci siediamo per osservare il passaggio della gente e capire che tipo di serata ci aspetta», raccontano Daniela e Katia, studentesse di Lettere. Perché tra una chiacchiera e un vinello nel bicchiere di plastica anche Campo de’ Fiori può riservare sorprese improvvise.