“La sfida più
grande di questa serata è stata portare del vino siciliano in una
regione, la Campania, grandissima produttrice di vini di valore e
per farlo - aggiunge la Villa -
ho recuperato antiche ricette da documenti e aneddoti vari, ma
soprattutto dalla letteratura. In particolare mi sono affidata ai
fasti narrati ne Il Gattopardo”.
Isole del gusto e banchi di degustazione, per capire cosa si
mangiava alla corte dei borboni: “Coloro che si appassionano al vino
non possono non innamorarsi anche delle terre produttrici, della
storia e della cultura che c’è dietro. La maggior parte delle
associazioni che sono nate tendono a stringere ancora di più questo
rapporto, un triangolo che comprende il vino del territorio, la
cucina tradizionale e i prodotti tipici: una riscoperta consapevole
dei luoghi che ci ospitano.
Ci si educa in questo modo un nuovo turismo.”. Da quattro anni
consulente per ‘La prova del cuoco’,
di Antonella Clerici, la Villa,
suggerisce gli abbinamenti più adatti tra vino e cibo: “La
televisione ha rivoluzionato anche questo aspetto della vita
quotidiana. È singolare che in un programma destinato alle
casalinghe si racconti del Merlot, del Cabernet Sauvignon o del Syra,
eppure, in questo modo si allargano le conoscenze e perfino la
capacità di concepire i piatti.
In fondo è una tendenza che va per la maggiore, penso a
Gusto del TG5 o ai programmi in
giro per le tavole italiane, ma anche alle riviste o i magazine di
moda, cultura… c’è sempre uno spazio dedicato alle ricette e non
manca mai il vino giusto. Quello che è cambiato è soprattutto il
linguaggio: molti dei tecnicismi, che per anni hanno reso
incomprensibile questa passione, sono stati oggi ridimensionati,
rendendola più accessibile.”
di Agnese Palumbo
Fonte:Campaniasuweb.it |