21.09.2005 | Vino e dintorni

Cattive notizie dal Nord

Per il vino non sarebbe un’annata positiva come pronosticato una settimana fa. E’ la notizia sconvolgente uscita dal convegno “Focus sulla vendemmia 2005. Monitoraggio della maturazione e qualità delle uve delle zone viticole veronesi”, organizzato da Assoenologi Veneto Occidentale e ospitato nel centro congressi di Borgo Rocca Sveva, l’azienda-modello della Cantina di Soave.

Le piogge degli ultimi giorni sono state il chiaro esempio di una situazione in via di peggioramento per la maggior parte delle uve ancora appese alla pianta e in condizioni precarie per la raccolta. Le notizie che arrivano da Soave così fanno riferimento a un’annata a macchia di leopardo con una qualità media al nord, più buona al centro e eccellente al sud e nelle isole.

Questo il parere di Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi, intervenuto al convegno. “Da un punto di vista della quantità, l’Italia non dovrebbe produrre più di 50 milioni di hl di vino, con un calo del 6 per cento rispetto al 2004 – ha detto Martelli – Siamo comunque lontani dai minimi storici delle vendemmie 2002 e 2003”.

Le relazioni degli esperti hanno cercato in particolare di dare a questo 2005 un “volto” agro-meterologico in qualche modo familiare, tentando cioè di trovare, scavando nel passato meterologico degli ultimi dieci anni, similitudini e differenze con altre annate. Si è visto così che per la denominazione Bardolino, il 2005 ha presentato un’ evoluzione climatica simile a quella di anni piovosi come il 1995-96, che in Valpolicella l’andamento della stagione ricorda quello del 2002 e che Soave e Custoza il quadro cambia persino a seconda delle microzone, dato che anche quest’estate la grandine ha provveduto a vendemmiare anzitempo in numerose aree.

Più confortanti, a livello europeo, i dati appena comunicati dall’UE circa i raccolti in Europa. L’Italia, in termini di quantità, pareggia con la Francia recuperando in produzione rispetto agli anni passati. Le tendenze addirittura in campo europeo vedrebbero il nostro Paese in rialzo rispetto alla generale crisi che sta investendo gli altri stati a vocazione vinicola. Infatti, le piogge insistenti fino ad alluvionali del Nord Europa e la siccità della penisola iberica fanno prevedere per la vendemmia in corso quantitativi di vino in netto calo rispetto alla più normale vendemmia del 2004.

E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori sulla base delle valutazioni espresse dal Copa-Cogeca, i comitati delle associazioni agricole e cooperative europee. A fronte di oltre 194 milioni di ettolitri dell’anno scorso, per quest’anno i 25 paesi dell’Unione europea – come evidenzia la Cia - produrranno 173 milioni di ettolitri con cali consistenti in Spagna, Francia, Italia e Slovacchia, piccole riduzioni nella repubblica Ceca, Germania, Austria e Portogallo e sostanziale conferma delle produzioni passate in Grecia, Cipro, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Slovenia e Regno Unito.

Tutti col fiato sospeso quindi fino alla fine della raccolta.

L’Enovago
enovago@vinit.net

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