Canelli da domani sarà sotto Assedio come nel 1613
La grande rievocazione storica prosegue sino a domenica fra scontri armati, incendio nel castello, cene nelle osterie, spettacoli.
Anche i turisti coinvolti. E chi è sorpreso senza lasciapassare è messo alla gogna
Celebra il decennale l’«Assedio di Canelli 1613». La rievocazione storica, che si rifà ad un fatto realmente accaduto nell’agosto di 400 anni fa durante le guerre di successione per il dominio del Monferrato tra il Ducato dei Gonzaga e quello dei Savoia, si svolge domani e domenica. Ogni anno partecipano alla manifestazione oltre 2 mila figuranti in costume seicentesco e tra i 40 e i 50 mila turisti; oltre agli italiani anche moltissimi stranieri, che affollano il centro storico della città astigiana, caspitale dello spumante, trasformato in una cittadella del Seicento cinta d’assedio. La ricetta di tanto successo è tutto sommato semplice: coinvolgere il visitatore in una rievocazione vivente della vita in un borgo di 4 secoli fa. Idea ben lontana dalle feste in costume tradizionali in cui il turista ha comunque un ruolo passivo. All’«Assedio di Canelli» chiunque può essere protagonista di un «quadro» di vita seicentesca. Si comincia già alle «porte carraie» della «città assediata». Per entrare bisogna munirsi di «tiletto», un salvacondotto da far timbrare ad ogni posto di guardia e che mette al sicuro dalla ronda militare abilitata a controlla i «lasciapassare» di ognuno, cittadino o forestiero che sia. E se a qualcuno capiterà la sventura di essere «pizzicato» senza tiletto, allora gli armigeri potrannò metterlo alla gogna o addirittura imprigionarlo. E’ evidente che questi espedienti tra il goliardico e la rievocazione storica (per due giorni i figuranti si rivolgono ai «borghesi» in italiano seicentesco) piacciono al turista. Ma ci sono altri eventi che meritano, come si dice, il viaggio. Sempre in tema d’Assedio, nel pomeriggio di domani, c’è la prima «battaglia campale» tra assedianti e assediati sui prati del parco Gancia, sulla collina di Villanuova che domina il centro storico cittadino; a sera, dopo l’annuncio dell’inizio dell’assedio, aprono i battenti una quindicina di osterie e taverne, ricostruite in perfetto stile seicentesco, e che propongono (prezzi tra le 15 e le 40 mila a testa) menù rigorosamente ispirati alla gastronomia seicentesca. Durante la serata vari eventi itineranti con duelli all’arma bianca tra soldati e «bravi», risse d’osteria e spettacolini di strada con musici, saltimbanchi e attori. Verso le 23 il suggestivo incendio del castello sulla sommità di Villanuova (è la grande villa della famiglia Gancia) con un uno spettacolo di fuochi artificiali che simulano le fiamme. Alla domenica ci si prepara per la battaglia finale di mezzogiorno. Scontato l’esito «storico»: la piccola guarnigione di soldati sabaudi, aiutati dalla popolazione, respinge «la soverchiante truppa nemica». A pericolo scampato arriva il Duca di Savoia che, per ringraziare la gente di Canelli la esenta per 30 anni dal pagamento delle tasse. Si può andare a mangiare il «pranzo della vittoria». Le osterie offrono menù più ricchi e il buon vino canellese, moscato in testa, scorre a fiumi. Nel pomeriggio ancora artisti di strada, giochi di piazza, tra cui la «carra» sorta di «tiro alla fune» con squadre di uomini forzuti che spingono in direzione opposta un carro su cui c’è una pesante botte di vino (piena). In palio proprio il vino della botte. La festa continua fino a sera inoltrata con ancora cene seicentesche, e verso la mezzanotte i «fuochi della gioia» con lo spettacolo pirotecnico allestito sul colle di Villanuova e la senzazione di aver vissuto per qualche ora la vita dei canellesi assediati di quel lontano agosto 1613. Informazioni:: ufficio Manifestazioni del Comune di Canelli, 0141.820.231, fax 0141.820.255, e-mail: manifestazioni.canelli@interbusiness.it, www.comune.canelli.at.it; oppure Asti Turismo Atl, 0141.530.357, numero di fax 0141.538.200