| E’ la più grande e completa vetrina del food europeo, di quell’immenso "paniere" fatto di migliaia di specialità alimentari che costituiscono il magico punto d’incontro fra tradizioni secolari e tecnologie d’avanguardia apprezzato da milioni di gourmet di tutto il mondo. | Un modello alimentare che ha proprio nell’Italia il Paese di "eccellenza" per qualità, gusto, genuinità, ampiezza e varietà di proposte. Da giovedì 9 a lunedì 13 maggio a Parma, la capitale della "food valley" italiana, torna "Cibus", uno dei tre saloni più importanti del mondo, leader assoluto nei segmenti a maggiore valore aggiunto: i prodotti tipici e le specialità d'alta gamma. In contemporanea, le Fiere di Parma ospiteranno anche "Cibus Dolce", il salone dell’industria dolciaria. "Cibus", è il più autorevole osservatorio sugli scenari mondiali dell'alimentazione: un vero e proprio "laboratorio" nel quale s'incontrano e si armonizzano le tradizioni della cultura gastronomica nord e mitteleuropea con la produzione "solare" mediterranea. E’ qui che vengono proposte in anteprima le elaborazioni su scala industriale delle specialità gastronomiche nelle loro mille varianti legate non solo alla molteplicità delle ricette con cui vengono preparate (spesso si tratta degli ultimi baluardi di profumi e di sapori minacciati dalla globalizzazione del gusto) ma, soprattutto, alla molteplicità dei modi di fruizione che spaziano dal variegato utilizzo professionale (grande ristorante, trattoria, bar, caffetteria e ristorazione collettiva) al consumo domestico, a sua volta diversificato per chi ama esibirsi attorno ai fornelli e per chi, invece, predilige il "prontointavola". E’ qui, ancora, che si scoprono i nuovi modelli alimentari all’insegna della "cucina senza frontiere" e dell’applicazione delle più evolute tecnologie produttive, sempre nella più rigorosa tutela della salute dei consumatori e nell’assoluto rispetto dell’ambiente. Riservato agli operatori professionali di tutto il mondo, "Cibus" – che ha cadenza biennale ed è giunto all'undicesima edizione – vanta più di 2.400 espositori in rappresentanza di 20 diversi paesi ed un’area espositiva complessiva di 120 mila metri quadrati. L’edizione di quest’anno coincide con un momento storico per il sistema agroalimentare internazionale, europeo e italiano. Il 2002, infatti, a livello mondiale vedrà le prime applicazioni concrete del recentissimo ingresso della Cina nel WTO; in Europa sarà l’anno della revisione della Politica Agricola Comune; in Italia sarà invece il momento della grande sfida della qualità (lanciata proprio da Parma lo scorso mese di novembre dal Ministro delle politiche agricole Giovanni Alemanno, in occasione del Forum sull’agroalimentare, al quale ha partecipato anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) e del lancio del desk alimentare istituito dal Ministero delle Attività Produttive e dall’ICE per la promozione dei prodotti agroalimentari italiani all’estero. Poche cifre sono sufficienti per sottolineare l'importanza che il settore rappresentato da "Cibus" riveste nel panorama economico internazionale. L’industria alimentare dei 15 paesi dell'Unione Europea, con un giro d’affari complessivo che supera i 671 miliardi di Euro, è la più importante del mondo: negli ultimi dieci anni il fatturato globale annuo è aumentato del 40%, superando di gran lunga quello dell'industria alimentare statunitense. Nella media dei paesi Europei l’alimentare è saldamente al primo posto nel panorama industriale complessivo, con una quota media d'incidenza sul totale del fatturato pari al 15%. In Francia ed in Spagna questa percentuale sale, rispettivamente, al 17% ed al 20%. In Italia, la produzione alimentare industriale - che trasforma il 70% delle produzioni agricole nazionali - si colloca al terzo posto, fra i settori manifatturieri, dopo il metalmeccanico e il tessile-abbigliamento, con una quota percentuale che oscilla fra l’11% e il 12% del fatturato complessivo. Dal 1984 ad oggi "Cibus" ha sempre accompagnato la crescita del sistema industriale dell’italian food : un sistema unico al mondo articolato su numerosissime aziende (nel settore operano più di 30 mila imprese, nella maggior parte piccole e medie, per un totale di 350 mila dipendenti) e capillarmente diffuso sull’intero territorio nazionale a testimonianza dell'estrema varietà ed ampiezza del proprio patrimonio alimentare e gastronomico. Attualmente il giro d'affari dell'industria alimentare italiana è valutato in circa 88 miliardi di Euro con le esportazioni che rappresentano il 14% circa dell'intera produzione, per un valore che lo scorso anno ha sfiorato i 12,7 miliardi di Euro. I consumi alimentari domestici superano i 113 miliardi di Euro mentre quelli extrafamiliari, cioè ristorazione e catering, superano quota 46 miliardi . I consumi alimentari complessivi (159 miliardi di Euro) incidono per oltre il 22% sul totale dei consumi nazionali. In concomitanza con "Cibus" e "Cibus Dolce" a Parma sono attesi non meno di centomila operatori professionali (buyers delle grandi catene di distribuzione, managers d'imprese di import - export di prodotti alimentari e di aziende di catering, titolari di ristoranti e negozi di gastronomia). Una cifra imponente, ma l’asset logistico di Cibus è di prim’ordine. Il quartiere fieristico è vicinissimo a due diverse uscite dell’autostrada del Sole; bus-navetta collegano ogni 30 minuti il quartiere fieristico alla stazione ferroviaria (situata sul grande asse Milano-Roma e importante nodo per le linee da e per La Spezia e da e per Brescia; conta più di 25 fermate giornaliere Intercity ed Eurostar); l’Aeroporto "Giuseppe Verdi" - prossimo al quartiere fieristico - è collegato con voli giornalieri con gli scali internazionali di Roma-Fiumicino. Per facilitare l’afflusso dei visitatori, inoltre, le Fiere di Parma per tutta la durata del salone mobiliteranno poderosi e innovativi servizi tecnico-logistici, compresi il treno-navetta Cibus Express che in 50 minuti collegherà il quartiere fieristico con i distretti alberghieri di Salsomaggiore e di Tabiano Terme e il servizio di elitaxi che in pochi minuti è in grado di trasferire gruppi di operatori da e per l'eliporto interno delle Fiere a quelli di Salsomaggiore e d'altre località limitrofe. Ma a "Cibus" trionfa anche il digitale: allo scopo di facilitare gli incontri fra i vari protagonisti che operano sui mercati di tutto il mondo nel comparto dei prodotti alimentari e per offrire alle singole aziende l'opportunità di accrescere la propria visibilità e di disporre di strumenti di business in grado di abbattere ogni barriera di spazio e tempo, le Fiere di Parma hanno costantemente aggiornato e potenziato il data base "Cibus Data", consultabile 24 ore su 24 da tutto il mondo sul sito internet http://www.fiere.parma.it . Attraverso l'utilizzo di sofisticate chiavi di segmentazione professionale (classi di fatturato, numero di dipendenti, collocazione geografica, tipologie e shelf-life di prodotto, packaging, etc.) il data base consente ai buyers di selezionare in tempo reale i prodotti e i fornitori più rispondenti alle proprie necessità. Oggi, insieme alla banca dati di 16 gruppi di prodotti alimentari, è anche disponibile l’Olive Oil Data che fornisce notizie sulle caratteristiche organolettiche degli oli di oliva extravergine integrate da preziose indicazioni commerciali. Anche per l'edizione di quest’anno, a "Cibus" saranno allestite le postazioni informatiche Infair, veri e propri "food-paths", "sentieri digitali" per arrivare a tutte le aziende presenti in fiera e a tutti i prodotti, anche i più rari. Sarà ulteriormente potenziato anche il programma operativo informatico "World on Line": specializzato nell'individuazione di partner produttivi e commerciali in ogni nazione, offre alle industrie alimentari anche l'opportunità di contatti diretti, permanenti e concreti con la grande distribuzione internazionale e con gli importatori alimentari di tutto il mondo. FONTE: Fiere di Parma |