Verona 29-30 gennaio 2005. Lo
scorso anno erano stati i “territori” dell’Amarone della
Valpolicella ad essere i protagonisti dell’evento “Anteprima
Amarone”, l’iniziativa organizzata dal Consorzio di
tutela vini Valpolicella per presentare alla stampa nazionale ed
estera il millesimo (il 2001 quest’anno) che entra in commercio.
L’edizione scorsa ha registrato un enorme successo con giornalisti e
addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo per celebrare un
vino, l’Amarone, che soprattutto in quest’ultimo decennio ha
risalito in maniera vertiginosa la classifica di apprezzamento da
parte dei consumatori diventando uno dei più importanti vini a
livello internazionale.
Ed è soprattutto all’estero che l’Amarone della
Valpolicella incontra i maggiori estimatori dimostrando
di avere caratteristiche ideali per incontrare, senza
limiti di frontiere, i gusti dei consumatori. |
:: spot :: |
|
|
Ma per capire le ragioni di questo successo e
individuare le strategie per consolidarlo e prolungarlo nel tempo,
il Consorzio di tutela vini Valpolicella
ha commissionato a due dei più importanti istituti di ricerca
italiani, la GPF&A e l’Osservatorio
Mannheimer, una indagine che già dal titolo rivela
obiettivi precisi: ”Amarone della
Valpolicella: come ci vediamo, come ci vedono”.
Renato Mannheimer, sicuramente
il più noto tra gli esperti di indagini di mercato, ha “indagato”
tra oltre 4.000 consumatori italiani per capire quale è la loro
percezione nei confronti dell’Amarone. Gian
Paolo Fabris, invece, responsabile di uno dei centri di
ricerca più affermati a livello internazionale, ha condotto la sua
indagine tra i cosiddetti addetti ai lavori: produttori,
importatori, distributori, giornalisti, per capire quale è il loro
“vissuto Amarone”.
Questa straordinaria ricerca, la prima del
genere realizzata a così ampio raggio per un vino in Italia,
sarà presentata sabato 29 gennaio, con
inizio alle ore 16, nella suggestiva cornice della Gran Guardia a
Verona nell’ambito di un importante convegno. I risultati
dell’indagine rappresentano un’ottima opportunità per capire quali
sono le motivazioni che hanno portato l’Amarone a diventare, assieme
a Barolo, Brunello di Montalcino e Chianti, una perla dell’enologia
mondiale. Inoltre la ricerca, considerato il momento particolare per
il settore vitivinicolo del nostro Paese, che dopo oltre un decennio
di crescita ininterrotta è oggi alle prese con alcune difficoltà di
mercato, offre spunti di riflessione per il futuro.
Per questa ragione risulta oltremodo interessante analizzare,
attraverso l’”Osservatorio Amarone”,
lo stato di salute del vino italiano e capire, soprattutto, quali
possono essere le vie migliori per ridare slancio e competitività al
settore. Va sottolineato che l’Amarone della Valpolicella, rispetto
a molti altri vini italiani, sta registrando risultati in
sostanziale controtendenza a dimostrazione che in questi anni la
percezione positiva di questo vino è cresciuta un po’ su tutti i
mercati. Proprio un’altra recente indagine, realizzata nell’ambito
delle enoteche del circuito Vinarius,
ha evidenziato come l’Amarone della Valpolicella goda di un’immagine
e di un successo spesso superiore a molti altri vini blasonati del
nostro Paese.
Nonostante questo successo i responsabili del Consorzio dei vini
Valpolicella hanno ritenuto fondamentale andare ad analizzare le
vere ragioni per individuare gli strumenti ideali per consolidare
questi risultati e renderli duraturi nel tempo. Fondamentale, in
questa direzione, è lo spirito di unione tra tutti i produttori
della denominazione per sfruttare al meglio le straordinarie
potenzialità di un vino e, soprattutto, di un territorio tra i più
vocati in Italia per la produzione vitivinicola.
A questo riguardo va ricordato come oggi la denominazione
Valpolicella è rappresentata da circa 5.500
ettari di superficie vitata, oltre
2.600 aziende iscritte all’Albo del Valpolicella delle
quali 1.300 producono uve per il Recioto e Amarone.
Nel 2003 sono state 4,5 milioni le
bottiglie vendute di Amarone e Recioto e allo stato
attuale si stima in quasi 40 milioni di
euro il fatturato dell’Amarone della Valpolicella.
|