Rapporto Aci - Istat 2007 sugli incidenti stradali
Prima dell'alcol ci sono anche (e soprattutto) altre cause
Ogni giorno in Italia si verificano in media 633 incidenti stradali, che provocano la morte di 14 persone e il ferimento di altre 893. Nel complesso, nell’anno 2007 sono stati rilevati 230.871 incidenti stradali, che hanno causato il decesso di 5.131 persone, mentre altre 325.850 hanno subito lesioni di diversa gravità.
Rispetto al 2006, si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti (-3,0%) e dei feriti (-2,1%) e un calo più consistente del numero dei morti (-9,5%).
L’analisi dell’incidentalità nel lungo termine mostra una costante riduzione della gravità degli incidenti, evidenziata dall’indice di mortalità (numero di morti ogni 100 incidenti), che si attesta al 2,2% nel 2007 contro il 2,8% del 2000, e dall’indice di gravità, che passa da 1,9 a 1,6 decessi ogni 100 infortunati.
In Italia, nel periodo 2000 – 2007, gli incidenti sono passati da 256.546 a 230.871, i morti da 7.061 a 5.131, i feriti da 360.013 a 325.850. Si è pertanto registrato un decremento del 10% per quanto riguarda il numero di incidenti, del 9,5% per i feriti e del 27,3% per quanto riguarda il numero di morti in incidente.
Va sottolineato che, nello stesso periodo, il parco veicolare è cresciuto del 15,7%.
Perché avvengono gli incidenti
L’analisi delle circostanze accertate o presunte di incidente non fa rilevare differenze notevoli rispetto all’anno precedente. I comportamenti errati di guida costituiscono il 93,5% delle cause di incidente, tra cui il mancato rispetto delle regole di precedenza pesa per il 17,6%, la guida distratta per il 15% e la velocità troppo elevata per il 12%: sono queste le prime tre cause di incidente, costituendo da sole il 45% del totale dei casi. Lo stato psico-fisico alterato del conducente pesa sul totale solo per il 3,1%. Di questa quota, l’ebbrezza da alcol è la più frequente (68% della categoria, ma solo 2,1% sul totale generale delle cause), poi il malore, l’ingestione di sostanze stupefacenti o psicotrope ed il sonno che con 2.612 casi pesano per il 29%.
Soltanto in 1.108 casi, che pesano per lo 0,4% sul totale, sono stati difetti o avarie del veicolo ad aver causato gli incidenti.
Il comportamento scorretto del pedone o lo stato psico-fisico alterato dello stesso si rileva in 8.745 casi e pesa per il 3% sul totale delle cause di incidente
Conclusioni, gli incidenti sono causati da: in %
Mancata precedenza 17,60
Guida distratta 15,00
Velocità elevata 12,00
Psico-fisico 3,10 (di cui il 2,1% da alcool)
Malori, sonno e droghe 29,00
Avarie ai veicoli 0,40
Comportamento scorretto dei pedoni 3,0
E con questi dati si vuole colpevolizzare tutta la categoria dei gourmet, dei degustatori, dei giornalisti (che devono per lavoro) e degli amatori del buon vino italiano?
Siamo arrivati dunque davvero al non senso della colpevolezza che vuole attribuire all’alcool da vino la causa degli incidenti ben sapendo che due bicchieri di vino rosso (e pure bianco) tolgono il medico di torno.
Si vuole davvero arrivare a colpire chi di vino (o di alcool) ferisce???
Allora cerchiamo prima di capire chi fa gli incidenti.
E questi sono i dati dell’ACI, relativi ai conducenti d’auto:
http://www.aci.it/fileadmin/documenti/notizie/Comunicati/Comunicato_19Dicembre.pdf
Ciò sta ad indicare che i maggiori incidenti sono causati da persone che hanno tra i 18-22 anni (325) e tra i 36-50 anni (448).
Da oltre i 50 anni in su il totale va a 829 (contro i 773 della fascia di cui sopra).
Il che a significare che oltre i cinquant’anni i morti distribuiti su almeno 40 anni sono appunto 829 e che sotto i cinquant’anni, la fascia compresa tra i 18 e i 49 anni porta il numero dei morti a ben 1380.
Pertanto una diversificazione di tasso minimo di alcool sarebbe oltremodo utile e necessaria per salvaguardare un PAESE, l’Italia, dove una stragrande maggioranza vive sul prodotto più nobile al mondo: il VINO.
Una tabella di questo tipo potrebbe aprire gli occhi, e le orecchie, a chi siede al Governo, che nulla fa per salvare una categoria che vorrebbe anche poter tranquillamente uscire a cena e degustare un ottimo vino in abbinamento al piatto.
Una proposta potrebbe essere vista con una scala di età:
da 18 a 22 anni - "tasso ammesso per guidare “ 0,0 ” .
da 23 a 27 anni - "tasso ammesso per guidare “ 0,2 ”.
da 28 a 35 anni - "tasso ammesso per guidare “ 0,3 ”.
da 36 a 50 anni - "tasso ammesso per guidare “ 0,4 ”.
da 51 in su - "tasso ammesso per guidare “ 0,5 ”.
In questo modo si scoraggiano i giovani e si dà la possibilità agli adulti, che sanno bere con più moderazione, di poter degustare qualche buona bottiglia senza penalizzare del tutto la ristorazione e tante aziende vitivinicole che con il minimo a tasso “ 0,2 ”, saranno costrette a chiudere bottega.
P.S.) Non sarebbe male chiedere alle Autorità competenti di dotare di un PATENTINO SPECIALE i GIORNALISTI DEGUSTATORI e gli ENOLOGI, poiché molto del loro lavoro comporta il fatto di bere vino.
E non si è mai sentito che questa categoria abbia procurato danni gravi con morti e feriti come quelli che stanno facendo stragi nei fine settimana.
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