“Il nostro Consorzio di
Tutela – spiega il presidente Giovanni Minetti -, che non a caso
riporta nel nome le denominazioni “Barolo
Barbaresco Alba Langhe Roero” nel 2000 è stato invitato a far
parte del “Forum delle Denominazioni d’Origine Storiche” europee in
rappresentanza della denominazione Barolo Docg, sinora l’unica
denominazione italiana inclusa in questo club europeo molto prestigioso”.
L’organismo, costituitosi a Beaune in Borgogna nel 1999 tra le
denominazioni francesi di Bordeaux, Bourgogne, Champagne e Cognac
con le spagnole Xérés e
Rioja e la portoghese Porto, è il
frutto della necessità di promuovere un tavolo di confronto per affrontare
i problemi ed eventualmente elaborare strategie comuni.
“Un’esigenza – prosegue Minetti - che da molti anni il mondo del vino
delle denominazioni di origine più significative a livello europeo
sentiva, in particolare per temi come quelli del commercio internazionale,
della protezione delle denominazioni dall’usurpazione (o anche solo
dall’uso improprio dei nomi geografici) e del riconoscimento a livello
mondiale del concetto di indicazione di origine geografica come indice di
qualità, nonché degli aspetti di maggiore attualità, quale quello dei
controlli di filiera e della tracciabilità dei prodotti affidate
direttamente alle rappresentanze dei produttori, organizzate in Italia
come Consorzi di tutela.
A queste tematiche, pur coinvolgendo negli aspetti generali tutte le
denominazioni comunitarie, risultano maggiormente sensibili, in quanto più
esposte, le denominazioni d’origine storiche e notorie”. I rappresentanti
delle denominazioni rappresentate nel Forum, pur mantenendo vivi i
rapporti di collaborazione e di confronto sulle tematiche comuni, una
volta all’anno si ritrovano tutti presso la sede di uno dei componenti per
alcune sedute di lavoro collegiale. In occasione dell’ultimo incontro
svoltosi a Cognac (Francia) nel giugno 2002, è stata ufficialmente
proposta la candidatura di Alba e del territorio di Langhe e Roero quale
sede dell’incontro del Forum 2003, che è stata prontamente accettata.
“Il lavoro che questo Consorzio ha compiuto in questi mesi – commenta il
direttore Claudio Salaris - è stato molto impegnativo, perché
dovremo dimostrare di essere all’altezza delle aspettative dei nostri
partner europei nonché del prestigio e della storicità delle denominazioni
che sono l’espressione del nostro territorio”. Mentre al Consorzio di
Tutela si stanno definendo gli ultimi dettagli organizzativi, l’iniziativa
ha ricevuto il patrocinio del Ministero delle Politiche agricole che è
andato così ad affiancarsi a quello della città di Alba.
Completato anche il quadro degli Enti e delle Istituzioni che
dell’iniziativa figurano come “sostenitori”: accanto alla Provincia di
Cuneo, il cui assessore all’Agricoltura, Emilio Lombardi, ha
sin dall’inizio colto l’importanza dell’evento assicurando la propria
collaborazione, e all’Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero (l’ex
presidente Claudio Alberto e il vice Alberto Cirio hanno addirittura
partecipato ai lavori del precedente Forum di Cognac in qualità di
osservatori) si sono via via aggiunti la Camera di Commercio di Cuneo,
l’Enoteca Regionale del Barolo, la Fondazione Cassa di Risparmio
di Cuneo e la Regione Piemonte, nonché una serie di aziende che
ospiteranno le delegazioni anche solo per una visita utile a dimostrare le
tipologie produttive del nostro territorio, la qualità dei vini e
dell’accoglienza.
Anche le adesioni da parte delle delegazioni straniere sono già state
definite: accanto agli amministratori del Consorzio albese saranno quindi
presenti i responsabili politici e tecnici dei Consorzi di Champagne,
Cognac, Bourgogne e Bordeaux per la Francia, di Xeres e Rioja per la
Spagna, di Porto per il Portogallo i quali, oltre al convegno pubblico
in programma al Alba il 3 giugno a partire dalle 9.30 alla Fondazione
Ferrero : il tema della discussione sarà ”Esperienze europee di controllo
di filiera per i vini di qualità”), parteciperanno poi nei giorni
successivi a una serie di incontri ristretti e di visite aziendali Tema
degli incontri di commissione, oltre ad un aggiornamento della situazione
rispetto alle tematiche di attualità tecnica e legale, sarà quello della
stesura di una “carta”, un vero e proprio statuto per regolamentare
l’ingresso di altre denominazioni all’interno del Forum.
E’ questo un punto cui Minetti tiene molto: “Ci sembra importante – spiega
– poter allargare la rappresentanza di ogni Paese, vista l’importanza e la
dimensione degli argomenti oggetto degli incontri, inserendo per l’Italia
la denominazione Barbaresco (che è implicita in quanto
rappresentata dal nostro stesso Consorzio, ma che noi vorremmo fosse
ufficialmente riconosciuta), Brunello di Montalcino, Chianti classico
e – forse - Asti, come pure Madeira per il Portogallo, Alsace per
la Francia e altre ancora, allargando il fronte a Germania e Austria,
anche per aumentare il peso “politico” dell’organismo a livello
comunitario”.
Il Forum vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Maurizio Chiappone
Unione Europea della Direzione Generale dell' Agricoltura nell'Unione
Europea, di Wolfgang Haupt del Bundesministerium fur
Verbraucherschutz Ernahrung und Landwirtschaft, di Jérome Agostini
del Comité National des Interprofessions des vins a Appellation d'Origine,
di César Saldana e José Luis Lapuente Sànchez del Consejo regulador
de las D.O. Jerez – Consejo regulador de las D.O. Rioja e di Jorge
Monteiro dell' Istituto do vinho do Porto “Il sistema portoghese, il
caso del Porto e della denominazione Douro”.
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