17.12.2001 | Itinerari del Gusto

Aglianico e Fiano profumi del Meridione

Uscita Avellino Est della Napoli-Bari, poi avanti per la provinciale Ofantina, fino a Parolise. Si esce, direzione Salza Irpina, e a Sorbo Serpico si arriva alla Feudi di San Gregorio...

Come i devoti che si recavano a San Giacomo di Compostella e mettevano una conchiglia sul bordone, a testimonianza del pellegrinaggio effettuato, anche in questo santuario del grande vino del Sud non si possono mancare alcune etichette del sogno. «Io trovo straordinario il Serpico», spiega Franco Ricci, formidabile direttore della Guida Duemila Vini, espressione del meglio dell'Italia che beve secondo i sommelier. «E' il trionfo dell'Aglianico, il Nebbiolo, il Sangiovese del Sud. Scuro come la pece, profumi di caffè, cacao, gelso nero, eppure morbido, nonostante la grande potenza. Fantastico!». Altra etichetta da non mancare, il Pàtrimo, un omaggio ai grandi Merlot di Pomerol nella regione Bordeaux, pensato però con l'eleganza avvolgente e regale del nostro Sud, filtrata dalla mano impareggiabile di un wine-maker, come Riccardo Cotarella, un autentico guru delle più grandi etichette italiane dell'ultima generazione. Fabio Turchetti, severo critico enogastronomico, non ha dubbi sulla potenzialità di Idem. «Stiamo parlando di un vino limite, un vero e proprio cinematografo, a base di uve di Greco, Fiano, Moscato, Falanghina e Coda di Volpe», spiega. «Mi viene in mente un alsaziano del Sud, tutto morbidezza e delicatezza. Io lo proverei perfino sulle ostriche». Altre emozioni anche nel Campanaro: l'eleganza languida e voluttuosa, i profumi di frutta di quell'uva "apiana", che secondo Plinio stregava per la sua dolcezza le api.

FONTE: IL MESSAGGERO

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