06.07.2001 | Vino e dintorni

A cavallo lungo l'«alta via» dei monti liguri

Due escursioni tra ambienti naturali intatti e raffinatezze gastronomiche

IMPERIA. C'è una "via di fuga" nel più profondo entroterra del ponente ligure, ai piedi delle più alte montagne della regione, dove è possibile cavalcare lungo sentieri prestabiliti sorti ai confini con il Piemonte e la Francia. Due escursioni organizzate da esperti cavalieri e guide locali portano gli amanti dei quadrupedi nella quasi incontaminata natura dell'Alta valle Arroscia. Con alcune facili e veloci variazioni di percorso è possibile tra l'altro visitare alcune località della Strada del Vino e dell'Olio, estesa tra le province di Savona e di Imperia, dove il turista può apprezzare le prelibatezze delle produzioni gastronomiche locali ravvivate da innumerevoli sagre e feste paesane. La prima escursione parte da Forte Pozzanghi, a Pornassio, nei pressi del Col di Nava, nella zona delle viti di montagna dove i viticoltori riescono a estrarre un prelibato vino rosso, l'Ormeasco. La sagra dedicata a questo vino dagli abitanti di Pornassio si svolge la seconda domenica di settembre, ma anche oggi è naturalmente possibile addentrarsi nei boschi della zona seguendo un tracciato didattico-naturalistico che interseca l'Alta Via dei Monti Liguri. L'escursione è organizzata dalla Scuderia di Forte Pozzanghi e dura circa due ore. Il percorso è facile ed è adatto anche a cavalieri poco esperti. Lungo il tracciato ci si può immergere nella contemplazione di piante primitive come la felce e l'equiseto, che in questa regione sono riuscite a sopravvivere milioni di anni grazie ai microclimi particolari generati dal contrasto tra il clima marino e quello alpino. Attraversando le zone rivolte verso Sud, ecco invece la comparsa delle piante aromatiche come la lavanda, che le popolazioni locali hanno usato per produrre la colonia, ecco l'origano e il timo. Si può deviare dal tracciato per una visita a una vecchia "neviera", dove un tempo gli allevatori producevano il ghiaccio, immagazzinando neve durante la stagione fredda. Ritornati al Forte, merita una visita il Centro di Educazione Ambientale, uno dei primi realizzati in Italia. Il parco di 44 ettari situato a 1100 metri di altitudine ospita di continuo scolaresche per vacanze didattiche alla scoperta dei segreti della natura. La seconda escursione parte da Scarassan-Gola di Gouta, a 1300 metri di altitudine, nel lembo più interno della provincia di Imperia, proprio sul confine con la Francia. Questa volta la gita dura una giornata intera e anche in questo caso il percorso è adatto a cavalieri con una minima esperienza. Organizzata dal centro ippico Scarassan, l'avventura porta subito i viaggiatori oltre il confine francese, nei pressi del Passo Muratore, poco oltre i mille metri. Da qui si inizia a risalire i boschi, attraverso una riserva di caccia e un territorio molto adatto alla ricerca dei funghi. Poco a poco si raggiunge quota 1600 e ci si ritrova a cavalcare ai piedi di alcune delle maggiori cime della Liguria, come il Monte Toraggio (1971) e il Monte Pietravecchia (2038), entrambi di grande interesse naturalistico. Da Testa D'Alpe si fa poi il giro del monte Arpette a 1610 metri. Quindi si rientra verso il punto di partenza. Lungo il percorso si può visitare un'altra area di interesse naturalistico, quella tra Gouta e Margheria dei Boschi, molto ricca di fauna, non sempre mimetizzata nei superbi boschi di pino silvestre e abete bianco. Un'ultima deviazione può portare il cavaliere nel vicino, unico, borgo medievale di Pigna, risalente all'anno Mille e caratterizzato da una conformazione urbanistica particolare, con le case edificate una accanto all'altra intorno al Castello, oggi scomparso, a formare una sorta di unica barriera difensiva.

(FONTE:MATTINODIPADOVA)

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