La Mariola è un retaggio della tradizione salumiera cremonese. Zibello e Polesine, infatti, facevano parte dell'antico Oltrepo' di Cremona. Ma i loro abitanti, al contrario di quelli della sponda sinistra del Grande Fiume, che ancor oggi macinano tutto il maiale, realizzando solo salame, hanno imparato, nel corso dei secoli, a trarre da quel meraviglioso animale tutte quelle qualità di salumi che solo in questo fazzoletto di terra si possono gustare. Ma oltre a differenziare i vari tipi di salumi, hanno saputo trasformare questo già ottimo salame cremonese in poema, donandogli una dolcezza ed un profumo senza pari! Per insaccare la Mariola si usa un particolare budello del maiale, dalla grande sezione e dalla forma irregolare e un po' bitorzoluta, le cui pareti sono doppie e fra loro c'e' un interposizione di uno strato di grasso, come nel Gentile, ma in spessore ancor maggiore. Questo fa si che si mantenga fresco, fino al Natale successivo alla sua preparazione, assumendo un particolare profumo, e serva ad arricchire, insieme al Culatello, le tavole di pochi privilegiati nelle feste di fine anno. Data la stagionatura difficilissima, molti preferiscono, per non correre rischi, usare questo particolare budello per insaccare cotechini dalla forma enorme, quasi mostruosa, ma che fanno, affettati ancora fumanti, un'ottima impressione in qualunque pranzo. Chi lo utilizza invece per il salame, ed è capace di stagionarlo, ottiene un risultato sublime dal profumo e dal sapore incomparabili!