Si tratta dell’ultima birra ideata e prodotta a cui non è stato facile attribuire un nome. È una birra la cui maturazione e rifermentazione avvengono nei caratelli, dove era stato prodotto del buon vin santo, alla vecchia maniera, ossia inserendo comunque una parte di “madre”. La “madre” è la responsabile della trasformazione della birra in qualcosa di più alcolico e liquoroso. Il termine “madre”, caratterizzante e territorialmente corretto (si tratta di vini che venivano e vengono tutt’oggi prodotti anche nell’area senese confinante con l’Amiata) doveva necessariamente essere presente.
Abbiamo poi esteso il concetto di “Santo” riferito al vino per cui si impiegano i caratelli, ad un’immagine più primordiale, associandovi la parola “Dea” e creando così il termine “Dea Madre” in cui si celebra la forza e la meraviglia della natura, responsabile della crescita dell’orzo per la birra e dell’uva per il vin santo.
Questo termine è poi stato associato a uno tra i più misteriosi luoghi dell’Amiata, la chiesa della Pieve de Lamulas, le cui peculiarità ancestrali o di collegamento con i templari e le grandi direttrici spirituali, si trovano su internet o nel nuovissimo libro “10 nomi in 10 birre storia dell’Amiata in etichetta”.
Questa è una birra, che per nascita acquista una consistenza prettamente liquorosa. Infatti si tratta di una birra al miele (la Marruca) che viene invecchiata nei caratelli di buon Vin Santo Toscano, la cui madre trasforma notevolmente il prodotto iniziale, che passa dia un grado alcolico iniziale di 6,8 ad uno finale di 9 gradi alcolici.
Per le notazioni sulla birra di origine si consulti pure la scheda della Marruca. La Dea Madre è una birra ad alta fermentazione, che impiega dei lieviti classici nella prima fermentazione, la madre del vin santo nella rifermentazione in botte e nuovamente i lieviti classici nella rifermentazione in bottiglia, per cui è rifermentata 3 volte, anche se la rifermentazione in bottiglia è piuttosto blanda. Può essere conservata per 12 mesi dall’imbottigliamento a temperatura ambiente (max 28°C) al riparo dalla luce. Come tutte le birre artigianali di qualità, è prodotta con le migliori materie prime e con metodi semplici ed antichi. Il prodotto finale, non pastorizzato, presenta aromi e sapori molto particolari. La rifermentazione in bottiglia porta ad una carbonatazione naturale, che non dilata lo stomaco.
Le bottiglie da 0,75 L resistenti ad elevate pressioni , sono tappate con speciali tappi a corona con bidul che garantisce l’assenza di contatto della birra con il materiale del tappo ed una migliore tenuta.
La Dea Madre è prodotta in serie limitata, esclusivamente nel formato da 0,33 L.