18.11.2001 | Vino e dintorni

Vini campani in gara

Degustazioni "alla cieca" di Vini bianchi campani barricati...

L’Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Paestum, organizza mensilmente delle degustazioni vinicole alla cieca, cioè i degustatori non sono al corrente dei vini che degustano. La scheda degustazione Amira è stata creata da Diodato Buonora fiduciario della sezione. I degustatori devono valutare per ogni vino degustato l’esame visivo (limpidezza, colore e fluidità), l’esame olfattivo (intensità, persistenza e finezza) e l’esame gustativo (intensità, persistenza, finezza, corpo, stato evolutivo e giudizio finale). La scheda Amira è molto meno tecnica di tutte le schede professionali, ma è immediata ed è facile da compilare da un qualsiasi amatore del buon vino. Infatti i vini sono consumati soprattutto dalla gente comune e non solo dagli addetti ai lavori. Alla fine ogni vino ha un giudizio in centesimi. Fino a 19 punti un vino è ingiudicabile, da 20 a 39 punti è scadente, da 40 a 59 punti è sufficiente, da 60 a 79 è buono, da 80 a 94 è ottimo e da 95 a 100 punti è eccellente. Il tema dell’ultima degustazione è stato: bianchi barricati della Campania. Sei vini a caso sono passati sotto l’esame attento di 10 soci AMIRA. Ecco i risultati della degustazione:

1° vino classificato: Campanaro 1999 – Fiano di Avellino Doc – Cantine Feudi di San Gregorio di Sorbo Serpico (AV). Questo vino già conosciuto a livello nazionale si è dimostrato ottimo all’esame visivo e olfattivo, dove si sono accentuati i sentori di profumi di banana, pesca, melone e ananas. All’esame gustativo ottimo con una persistenza che è stata giudicata eccellente. Prezzo indicativo in enoteca: Lire 40.000. Gradazione alcolica 13,5%. Voto finale 80 %, ottimo.

2° vino classificato: Facetus Fontanavecchia 2000 – Beneventano IGT – Cantine Orazio Rillo di Torrecuso (BN). In tutte le valutazioni è mancato poco che questo vino di grande personalità sfiorasse l’ottimo totale. Infatti era ottimo in tutto ma …..solamente buono alla limpidezza, alla persistenza olfattiva e all’intensità gustativa. Sentori netti all’olfatto di ananas, mela gialla, pesca matura, melone e vaniglia. Prezzo indicativo in enoteca: Lire 30.000. Gradazione alcolica 14%. Voto finale 76%, buono.

3° vino classificato: Béchar 2000 – Fiano di Avellino Doc – Cantine Antonio Caggiano di Taurasi (AV). Altro vino di grande rispetto. Ottimo/eccellente all’esame visivo e ….solamente buono/ottimo all’esame olfattivo e gustativo. I sentori che si percepivano nettamente erano quelli di miele, albicocca secca e caffè tostato. Prezzo indicativo in enoteca: Lire 30.000. Gradazione alcolica 13%, Voto finale 71%, buono.

4° vino classificato: Pallagrello Le Òrtole 2000 – Terre del Volturno IGT – Cantine Vestini Campagnaro di Caiazzo (CE). Vino promettente che si è dimostrato ottimo/ eccellente all’esame visivo. Buono con un’intensità ottima all’olfatto. Buono/sufficiente al gusto. All’olfatto si evidenziavano i profumi di caffè tostato e crosta di pane. Prezzo indicativo in enoteca: Lire 35.000. Gradazione alcolica 13,5%. Voto finale 60%, buono.

5° vino classificato: Valentina 2000 – Paestum IGT – Cantine Rotolo di Rutino (SA). Vino che ci aspettavamo di più. Ottimo alla vista. Buono all’olfatto dove si sentiva molto bene la frutta matura con evidenti profumi di ananas. Solo sufficiente/buono al gusto. Prezzo indicativo in enoteca: Lire 25.000. Gradazione alcolica 14%. Voto finale 57%, sufficiente.

6° vino classificato: Ardisani 1999 – Cilento bianco Doc – Cantine Lama di Casalvelino (SA). Buono/ottimo alla vista. All’esame olfattivo e gustativo è risultato decisamente scadente. Forse le barrique utilizzate sono di scarsa qualità. All’olfatto si sentiva…. la posa di caffè, l’etereo, il marsalato e lo speziato. Vino da non consigliare. Prezzo indicativo in enoteca: Lire 10.000. Gradazione alcolica 13,5%. Voto finale 34%, scadente.

Qualche notizia sulla barrique: piccola botte di legno generalmente con capacità di 225 litri. Furono i galli ad inventare la botte di cui si servivano per trasportare i liquidi. Col tempo il legno elevò il suo ruolo di trasporto a strumento di vinificazione e affinamento. Non tutti i vini si possono permettere un affinamento in botte. Un vino in barrique acquisisce aromi particolari derivati dal legno, piacevolissimi se ben dosati, fastidiosi altrimenti. La botte non ha proprietà miracolose: nessun vino mediocre potrà elevarsi ad ottimo se affinato nel legno, così come un ottimo vino potrà decisamente peggiorare se l’affinamento non viene seguito con attenzione.

Diodato Buonora

Approfondimento e links sul barrique

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?