06.11.2002 | Vino e dintorni

Sardegna regina del Novello

Alla Fiera di Vicenza la festa del vino giovane. Sella e Mosca al quinto posto nella top ten nazionale. Dalle cantine dell’Isola 1 milione 130 mila bottiglie (+6,9%)

Vicenza Qui è già Natale, ma solo per il vino. A mezzanotte è nato il Novello, vino birichino. A celebrare l’evento hanno chiamato Nina Moric, bomba-sexy quarta misura, ma lui non se n’è accorto, è ancora ragazzino. Déblocage in grande stile, alla Fiera di Vicenza, via il tappo della prima bottiglia, coi grandi dell’enologia ad applaudire. Alla maniera dei francesi, del Beaujolais nouveau, ma lui non ci ha badato, ha soltanto due mesi. Giovane, giovanissimo, con colori da impazzire, c’è chi ne apprezza il profumo e chi s’innamora del sapore. Piace a tutti, o quasi. E pazienza per i supponenti da enoteca, quelli che campano di pane e barrique. Il novello è vino in jeans, offre solo sentori di giovinezza, vivace e brillante o gagliardo e simpatico, come lo vuole Giacomo Tachis, pontefice massimo degli enologi italiani. Nasce precoce, si beve sino a Pasqua, non ha troppe pretese, ma questo figlio di un dio minore delle cantine ha una grossa responsabilità. Contribuire a raddrizzare una vendemmia disastrosa (gli esperti dicono in controtendenza) a livello nazionale (-20%) e nell’Isola (-15%). Lui, il vino giovane, è invece in pieno sviluppo. E quest’anno ha sfornato 18 milioni e mezzo di bottiglie, il 10% in più rispetto al 2001. Un affare che frutta la bellezza di 80 milioni di euro. Boom nazionale, ma non solo. Perché quando si parla di novello la Sardegna sale in cattedra. Abbastanza singolare per una regione che, secondo le stime dell’Assoenologi, regge il fanalino di coda per la produzione di vino, con appena 720 mila ettolitri nell’ultima vendemmia. I dati diffusi ieri al Salone del novello dicono infatti che l’anno scorso le cantine sarde hanno riempito 1 milione e 130 mila bottiglie, il 6,9% in più rispetto al 2001 con un fatturato superiore ai 4 milioni di euro. Dati approssimati per difetto, perché riferiti a sole 10 aziende e non a tutte le 18 che producono vino giovane, ma che collocano comunque la Sardegna, col 6,1%, al quinto posto a livello nazionale, dopo Veneto (33,9), Toscana, (14,4) Trentino (9,5) ed Emilia Romagna (6,8). Il vino ragazzino difende quindi l’enologia isolana, anche se non è il caso di eccedere in trionfalismo. Ma le cifre esposte testimoniano, quantomeno, una vivacità imprenditoriale meritevole di attenzione. Sotto questo aspetto, tra le cantine sarde brilla Sella e Mosca, di Alghero che, con 450 mila bottiglie di Rubicante prodotte nel 2002, figura al quinto posto nella top ten nazionale. E si tratta di una pattuglia di colossi del calibro di Cavit, Banfi, Antinori e Pasqua. Cantine sarde sulla pista di questo vino dall’aria sbarazzina senza blasoni e grandi pretese. Tra i consumatori più affezionati, certamente i giovani, le donne, ma anche chi non ha mai bevuto i prodotti tradizionali. Al successo del novello made in Sardinia contribuisce certamente un prezzo piuttosto equilibrato, stimato, per il 2002, in 4,7 euro a bottiglia, inferiore del 6,2% alla quotazione media nazionale. Ma non sono da trascurare alcune qualità che lo differenziano da altri prodotti di maggiore classe. Novello significa infatti vino delicato o, come dicono gli esperti, rotondo, ricco di una grande varietà di profumi. Il colore, poi, spazia tra tutte le tonalità del rosso ed è comunque sempre vivace e invitante. Il sapore, infine, sa spesso di frutta e crea in bocca una sensazione molto gradevole. Caratteristiche figlie di una lavorazione particolare, studiata proprio per non alterare i sapori e i profumi che la natura riversa nel grappolo d’uva. Si chiama “macerazione carbonica”. In pratica, l’uva, subito dopo la vendemmia, non viene pigiata, ma depositata con i grappoli interi in contenitori di acciaio nei quali è lasciata per circa una settimana in presenza dell’anidride carbonica provocata dalla fermentazione. Sottoposta poi a spremitura soffice, produce un mosto ricco dei soli aromi, profumi e sapori della polpa dell’acino, senza le note aspre caratteristiche dei raspi e delle bucce. La produzione del novello sardo è concentrata in 18 aziende, tra cooperative e private. Sette quelle presenti al Salone di Vicenza. La provincia di Sassari in prima fila, con Sella e Mosca e il suo Rubicante, poi le cantine sociali di Santa Maria La Palma (Sant’Andria), Monti (Pascal), Berchidda (Giogantinu). Dolianova, col Cantos, rappresenta la provincia di Cagliari; Mogoro (Prima macerazione) quella di Oristano, mentre Dorgali (Santa Caterina, il primo novello nato in Sardegna) tiene alta la bandiera del Nuorese. Tutte utilizzano uve prodotte da vitigni sardi, Cannonau, in primo luogo, ma anche Pascal, Cagnulari, Monica, Bovale, Mutistellu, Nieddu mannu e altri. Perché il vino ragazzino non rinuncia alle proprie radici. Lucio Salis

FONTE: L'UNIONE SARDA

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