Si chiude oggi con successo la seconda edizione di Vinischia, la kermesse dei produttori campani organizzata dall’associazione presieduta da Marco Starace. Il riconoscimento della migliore etichetta è andato al Cenatiempo 2000, un rosso doc da uve Guarnaccia e Piedirosso.
La menzione di merito invece è andata alla linea di Pietratorcia, altra azienda vitivinicola dell’Isola Verde, impegnata in questi mesi nel lancio del progetto Scheria.
Grande interesse ha riscontrato anche la presenza dei produttori dei formaggi campani che hanno presentato il pecorino di Laticauda, il provolone del Monaco e, naturalmente, la mozzarella di bufala. Con l’occasione è stata inaugurata la filiale del club «Maledetto Toscano», a conferma dell’indussolibile legame tra il buon bere e il ben fumare. Ieri il confronto sui Por coordinato da Ciro Cenatiempo a cui ha preso parte l’assesore provinciale all’Agricoltura Enzo Falco.
L’intenzione dell’associazione Vinischia è quella di proseguire nella difficile strada intrapresa per fare di questo appuntamento un passaggio obbligato per le aziendem gli appassionati e il grande pubblico che richiede sempre novità sul mercato.
Una esigenza a cui i produttori di vino campani mostrano di essere in condizione di rispondere senza eccessive difficoltà. Siamo davvero in pieno «Rinascimento» ed il trend appare destinato a durare ancora a lungo.