30.01.2002 | Eventi

Parma, Tavolo AgroAlimentare e Autorità Alimentare Europea

Presentazione del Tavolo Agro-alimentare a Parma, nella sede del Palazzo Ducale che potrebbe diventare il quartier generale dell’Autorità Alimentare Europea.

Le direttive impartite dal Ministero per le attività produttive all’ICE per il 2002 stabiliscono la destinazione di un importo di circa 20 milioni di Euro alla progettazione che i Tavoli, anche attraverso gruppi tecnici di lavoro, definiranno. Finalità del Tavolo è la creazione del confronto diretto tra le proposte di tutte le categorie produttive che operano nel settore e le istituzioni. Il sistema- Italia ha necessità di lanciare in grande stile l’immagine dei suoi prodotti e di affermare all’estero tutto il comparto.
Nell’agro-alimentare, il nostro Paese spende per le importazioni più di quello che ricava dalle esportazioni: è accaduto nel 1999, 2000 e sarà così, di certo, nelle valutazioni finali relative al 2001; nel 2000 a fronte di entrate per 14 milioni e mezzo d’Euro, abbiamo speso circa 18 milioni di euro per acquistare prodotti agro-alimentari dall’estero. Importiamo molta carne, prodotti lattiero-caseari, oli, pesce, animali vivi e prodotti vegetali diversi dall’ortofrutta; esportiamo bene vino, prodotti ortofrutticoli, conserve, pasta: ma si può fare molto di più. La situazione, dagli ultimi dati, va migliorando, ma esiste la necessità di affermare con maggior vigore i prodotti di qualità, le denominazioni di origine e i prodotti di tipici su tutti i mercati, considerando, tra l’altro che, allo stato attuale, 4 Paesi (Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti assorbono oltre il 55% del totale) e che esiste la necessità di maggiore penetrazione e ampliamento dei partner commerciali.
Con le parole dei rappresentanti del governo, Alemanno, Delfino e Urso, e dei massimi vertici dell’Ice, Quintieri, presidente, e Gabbuti, direttore, sono state delineate le linee guida del Tavolo: l’individuazione degli obiettivi, la definizione delle strategie di comparto, il reperimento delle risorse, l’assegnazione delle competenze, l’attuazione degli interventi. Per fare questo serve coordinare le collaborazioni e creare le sinergie in modo che tutti coloro che sono coinvolti nell’impresa, dagli Enti locali alle organizzazioni di categoria, possano fare un fronte comune che deve sostenere le istanze, spesso, purtroppo, frammentate.
Ecco che, la possibilità di avere a Parma l’Autorità Alimentare Europea rappresenta una fondamentale tappa da percorrere per rilanciare lo stile italiano. La promozione dei prodotti, in tutte le sue forme possibili, e la definizione della tracciabilità, vale a dire l’individuazione di tutti i passaggi che portano al prodotto finito, sono indispensabili per vincere le sfide proposte nella sede dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Gli accordi sulla proprietà intellettuale di un marchio alimentare (TRIPS) devono essere, secondo le intenzioni dei nostri rappresentanti, ridiscussi e perfezionati per estendere al contesto geografico specifico e non solo all’individuo proprietario di un nome brevettato, magari negli Stati Uniti (Prosciutto di Parma, Moscato d’Asti, per esempio) i privilegi del possesso del marchio stesso. La sfida italiana è lanciata, si devono far valere le ragiono della qualità. Il sito dedicato alla candidatura di Parma è:
Autorità Alimentare Europea


Paolo d'Abramo

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?