Le guide infatti a
mio parere devono essere consultate con uno spirito di indicazione,
consiglio, suggerimento e non certamente
come “Le Bibbie del vino“. Un immane lavoro credo ci sia
a monte per gli organizzatori, per i degustatori, per mettere
insieme tante bottiglie diverse, catalogarle, anonimizzarle e poi
passare alla compilazione delle schede ecc. Ma in questo mondo
particolare la verità assoluta non esiste, nessuno di noi la potrà
mai avere e nemmeno i degustatori piu’ bravi.
Troppe volte si assiste in Tv, nei giornali e nelle guide stesse a
degustatori convinti di essere sempre i migliori, ed in fondo ognuno
di noi commette questo errore di sopravalutazione che io chiamerei “arroganza
del mestiere“ ed anche presunzione, pretesa di
infallibilità. Vediamo il diverso modo di esaminare i vini nei
concorsi enologici e nelle guide. Nei
concorsi enologici sempre piu’ spesso vengono esaminati gli stessi
giudici-commissari insieme ai vini presentati.
Voglio dire che viene presentato lo stesso vino piu’ volte (dopo
alcune degustazioni di altri vini), sempre in forma assolutamente
anonima per valutare se i giudizi di ogni singolo degustatore per lo
stesso vino coincidono o sono molto distanti. A titolo di esempio è
considerato accettabile uno scarto di 2-3 punti su 100/100.
Personalmente ho apprezzato ed incoraggiato
questo tipo di controllo per i giudici-esaminatori ma non
credo che questo avvenga per i redattori delle varie guide. Molto
spesso non siamo nelle condizioni fisiche e psichiche per potere
valutare con la massima obiettività e molto spesso i nostri giudizi
possono essere condizionati dai gusti personali.
E’ proprio questo uno dei fattori piu’
difficili per diventare un bravo degustatore: spogliarsi dei gusti
personali e valutare il vino per quello che esprime oggettivamente
in base ai parametri contenuti nelle varie schede di degustazione
adottate.
Ma veniamo al punto cruciale, cari amici lettori, di queste
considerazioni ed il motivo principale per cui oggi ho messo a fuoco
i Concorsi Enologici e Le Guide. Lo spunto
di questo mi è venuto dopo avere ricevuto la telefonata
nelle prime giornate dell’anno nuovo, di un organizzatore di un
concorso enologico nazionale, che dopo avere chiesto la mia
disponibilità a parteciparvi in qualità di giudice, mi ha messo a
conoscenza di alcuni fatti che ho trovato molto interessanti da una
parte e dall’altra sconcertanti.
A questo concorso nella edizione 2005 hanno
partecipato due giudici, che sono anche tra i curatori-collaboratori
di una delle guide piu’ famose e vendute in Italia. Hanno
esaminato (tra i tanti) due vini, naturalmente in forma
rigorosamente anonima, e li hanno stroncati immediatamente, nel
senso che questi vini non hanno ricevuto alcun premio o valutazione
positiva. Fino a qui vi chiederete cosa c’è di strano ed io vi
rispondo proprio niente, se non fosse che
gli stessi vini della stessa annata sulla loro guida hanno ricevuto
il massimo dei riconoscimenti!
Ora io non voglio fare illazioni o essere malfidente, in quanto sono
convinto che tutto avvenga alla luce del sole, con il controllo
super-partes di qualche notaio od organismo internazionale tipo
OIV o
Consorzio di Tutela ecc. (cosi’ almeno spero avvenga!),
ma allora a questo punto mi sorge il dubbio piu’ che legittimo che
forse molta gente che lavora e vive di questo non è all’altezza
della situazione, è molto spesso sopravalutata di fronte a questi
fatti, che non ho motivo di non credere veri in quanto chi me li ha
riferiti è persona unanimemente riconosciuta seria, corretta e
lontano dai riflettori, sotto i quali vivono i personaggi di cui vi
ho raccontato.
Sinceramente, pur non essendo un ingenuo e nemmeno un ragazzino, non
capisco come ciò possa accadere o meglio lo capisco fin troppo bene
ed allora signori curatori-responsabili delle guide:
siete pronti a sottoporvi ad un controllo
sulla vostra preparazione in materia ogni volta che
andate ad analizzare il lavoro altrui, cosi’ come avviene da qualche
anno per noi commissari chiamati ai Concorsi nazionali ed
internazionali?
Credo che tutto ciò andrebbe fatto fin da subito per il bene del
vino e soprattutto per i vignaioli italiani che si rompono la
schiena nei loro vigneti: sarebbe una bella iniezione di vitalità,
innovazione e serietà per fare largo solo ai meritevoli, ai piu’
bravi, tra i tanti degustatori oggi in circolazione, ivi compresi
anche quelli dell’ultima ora.
Con lo spirito di chi il mondo del vino lo ama da sempre! Grazie
della vostra attenzione cari amici lettori in attesa dei vostri
sempre graditi contributi di opinione.
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