13.01.2006 | Vino e dintorni

Concorsi enologici e guide

Ho sempre consultato le guide enologiche e mi ricordo la prima in assoluto, un librone del Maestro Veronelli, intorno agli anni ’80 che mi divertivo consultare e che mi indirizzava sui migliori vini da assaggiare. Devo riconfermare ancora oggi dopo 20 anni di frequentazioni in questo splendido mondo l’utilità delle guide, se consultate con lo spirito giusto.

Le guide infatti a mio parere devono essere consultate con uno spirito di indicazione, consiglio, suggerimento e non certamente come “Le Bibbie del vino“. Un immane lavoro credo ci sia a monte per gli organizzatori, per i degustatori, per mettere insieme tante bottiglie diverse, catalogarle, anonimizzarle e poi passare alla compilazione delle schede ecc. Ma in questo mondo particolare la verità assoluta non esiste, nessuno di noi la potrà mai avere e nemmeno i degustatori piu’ bravi.

Troppe volte si assiste in Tv, nei giornali e nelle guide stesse a degustatori convinti di essere sempre i migliori, ed in fondo ognuno di noi commette questo errore di sopravalutazione che io chiamerei “arroganza del mestiere“ ed anche presunzione, pretesa di infallibilità. Vediamo il diverso modo di esaminare i vini nei concorsi enologici e nelle guide. Nei concorsi enologici sempre piu’ spesso vengono esaminati gli stessi giudici-commissari insieme ai vini presentati.

Voglio dire che viene presentato lo stesso vino piu’ volte (dopo alcune degustazioni di altri vini), sempre in forma assolutamente anonima per valutare se i giudizi di ogni singolo degustatore per lo stesso vino coincidono o sono molto distanti. A titolo di esempio è considerato accettabile uno scarto di 2-3 punti su 100/100. Personalmente ho apprezzato ed incoraggiato questo tipo di controllo per i giudici-esaminatori ma non credo che questo avvenga per i redattori delle varie guide. Molto spesso non siamo nelle condizioni fisiche e psichiche per potere valutare con la massima obiettività e molto spesso i nostri giudizi possono essere condizionati dai gusti personali.

E’ proprio questo uno dei fattori piu’ difficili per diventare un bravo degustatore: spogliarsi dei gusti personali e valutare il vino per quello che esprime oggettivamente in base ai parametri contenuti nelle varie schede di degustazione adottate.

Ma veniamo al punto cruciale, cari amici lettori, di queste considerazioni ed il motivo principale per cui oggi ho messo a fuoco i Concorsi Enologici e Le Guide. Lo spunto di questo mi è venuto dopo avere ricevuto la telefonata nelle prime giornate dell’anno nuovo, di un organizzatore di un concorso enologico nazionale, che dopo avere chiesto la mia disponibilità a parteciparvi in qualità di giudice, mi ha messo a conoscenza di alcuni fatti che ho trovato molto interessanti da una parte e dall’altra sconcertanti.

A questo concorso nella edizione 2005 hanno partecipato due giudici, che sono anche tra i curatori-collaboratori di una delle guide piu’ famose e vendute in Italia. Hanno esaminato (tra i tanti) due vini, naturalmente in forma rigorosamente anonima, e li hanno stroncati immediatamente, nel senso che questi vini non hanno ricevuto alcun premio o valutazione positiva. Fino a qui vi chiederete cosa c’è di strano ed io vi rispondo proprio niente, se non fosse che gli stessi vini della stessa annata sulla loro guida hanno ricevuto il massimo dei riconoscimenti!

Ora io non voglio fare illazioni o essere malfidente, in quanto sono convinto che tutto avvenga alla luce del sole, con il controllo super-partes di qualche notaio od organismo internazionale tipo OIV o Consorzio di Tutela ecc. (cosi’ almeno spero avvenga!), ma allora a questo punto mi sorge il dubbio piu’ che legittimo che forse molta gente che lavora e vive di questo non è all’altezza della situazione, è molto spesso sopravalutata di fronte a questi fatti, che non ho motivo di non credere veri in quanto chi me li ha riferiti è persona unanimemente riconosciuta seria, corretta e lontano dai riflettori, sotto i quali vivono i personaggi di cui vi ho raccontato.

Sinceramente, pur non essendo un ingenuo e nemmeno un ragazzino, non capisco come ciò possa accadere o meglio lo capisco fin troppo bene ed allora signori curatori-responsabili delle guide: siete pronti a sottoporvi ad un controllo sulla vostra preparazione in materia ogni volta che andate ad analizzare il lavoro altrui, cosi’ come avviene da qualche anno per noi commissari chiamati ai Concorsi nazionali ed internazionali?

Credo che tutto ciò andrebbe fatto fin da subito per il bene del vino e soprattutto per i vignaioli italiani che si rompono la schiena nei loro vigneti: sarebbe una bella iniezione di vitalità, innovazione e serietà per fare largo solo ai meritevoli, ai piu’ bravi, tra i tanti degustatori oggi in circolazione, ivi compresi anche quelli dell’ultima ora.

Con lo spirito di chi il mondo del vino lo ama da sempre! Grazie della vostra attenzione cari amici lettori in attesa dei vostri sempre graditi contributi di opinione.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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