23.06.2003 | Vino e dintorni

I vini da servire d'estate? Freschi, leggeri e profumati

(GdP)Con piatti strutturati servire vini strutturati, con cibi profumati vini profumati, col dolce sempre vini dolci. In Ticino i Merlot bianchi e rosati, e anche un bel nostranello a 14 gradi. Dall'estero Vermentino della Liguria o Bonarda dell'Oltrepò Pavese. Sono sempre di moda gli spumanti.

Quando il caldo invita a ridurre le gradazioni alcoliche sorge spontaneo un interrogativo: esistono vini estivi? Certo, esistono ben precisi vini estivi, o meglio una tipologia di vino estivo. La spiegazione è semplice: esistono vini estivi in quanto si abbinano a cibi estivi. Se fino a una decina d'anni fa parlare di abbinamento cibo vino sembrava una scelta solo da gourmet, oggi chiunque cerca nel proprio piccolo di soddisfare il palato al meglio.

Basterebbe seguire le tre regole fondamentali che ci vengono sintetizzate da Davide Comoli, responsabile nazionale della didattica per l'Associazione svizzera dei sommelier professionali e commissario dell'Associazione italiana sommelier. La prima: a piatti strutturati, vanno abbinati vini strutturati, e quindi a piatti leggeri vanno abbinati vini leggeri. La seconda: a piatti profumati accompagnate vini profumati, a piatti neutri vini neutri. La terza, infine: col dolce sempre vini dolci.

Se dunque d'estate in generale si servono piatti freddi, leggeri, con pochi grassi, si scelgano dunque vini bianchi, ma anche rosati, purché giovani, leggeri d'alcool freschi di acidità, molto profumati. Quindi - spiega il sommelier Davide Comoli - Merlot bianchi e rosati ticinesi o vini della Riviera Ligure come Pigati e Vermentino, oppure quelli giovani dell'Oltrepò Pavese come i Riesling italici. Molto profumati anche i Sauvignon del Trentino, del Friuli e dell'Emilia Romagna. Ma se proprio non vogliamo rinunciare a un bel rosso? La scelta è varia, iniziando proprio dai nostri Merlot, quelli giovani, più beverini, ma anche quei bei nostranelli serviti la sera nei grotti, o ancora dei bei rossi vivaci.

Tra i vini esteri un Bonarda vivace e giovane dell'Oltrepò Pavese o un Gutturnio dei Colli Piacentini. Ottimo anche il Lambrusco per la sua capacità di sgrassare. Bene anche i rossi, dunque, ma da servire comunque sempre freschi, a una temperatura compresa tra i 12 e i 14 gradi centigradi. Per gli aperitivi e qualche antipasto, frizzanti e spumanti come lo Charme di Delea, o i metodi classici di Parravicini e Valsangiacomo. Da oltre confine ci giunge il Prosecco, prodotto con il metodo charmat, che dà vini più beverini. E al dessert sempre uno spumante, ma dolce, come un moscato dell'Astigiano o un Bracchetto, ma anche qualche vendemmia tardiva, c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Alessandro Pesce

Fonte: Il Giornale del Popolo

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