Quando il caldo invita a
ridurre le gradazioni alcoliche sorge spontaneo un interrogativo: esistono
vini estivi? Certo, esistono ben precisi vini estivi, o meglio una
tipologia di vino estivo. La spiegazione è semplice: esistono vini estivi
in quanto si abbinano a cibi estivi. Se fino a una decina d'anni fa
parlare di abbinamento cibo vino sembrava una scelta solo da gourmet, oggi
chiunque cerca nel proprio piccolo di soddisfare il palato al meglio.
Basterebbe seguire le tre regole fondamentali che ci vengono sintetizzate
da Davide Comoli, responsabile nazionale della didattica per
l'Associazione svizzera dei sommelier professionali e commissario
dell'Associazione italiana sommelier. La prima: a piatti strutturati,
vanno abbinati vini strutturati, e quindi a piatti leggeri vanno abbinati
vini leggeri. La seconda: a piatti profumati accompagnate vini profumati,
a piatti neutri vini neutri. La terza, infine: col dolce sempre vini
dolci.
Se dunque d'estate in generale si servono piatti freddi, leggeri, con
pochi grassi, si scelgano dunque vini bianchi, ma anche rosati, purché
giovani, leggeri d'alcool freschi di acidità, molto profumati. Quindi -
spiega il sommelier Davide Comoli - Merlot bianchi e rosati ticinesi o
vini della Riviera Ligure come Pigati e Vermentino, oppure quelli giovani
dell'Oltrepò Pavese come i Riesling italici. Molto profumati anche i
Sauvignon del Trentino, del Friuli e dell'Emilia Romagna. Ma se proprio
non vogliamo rinunciare a un bel rosso? La scelta è varia, iniziando
proprio dai nostri Merlot, quelli giovani, più beverini, ma anche quei bei
nostranelli serviti la sera nei grotti, o ancora dei bei rossi vivaci.
Tra i vini esteri un Bonarda vivace e giovane dell'Oltrepò Pavese o un
Gutturnio dei Colli Piacentini. Ottimo anche il Lambrusco per la sua
capacità di sgrassare. Bene anche i rossi, dunque, ma da servire comunque
sempre freschi, a una temperatura compresa tra i 12 e i 14 gradi
centigradi. Per gli aperitivi e qualche antipasto, frizzanti e spumanti
come lo Charme di Delea, o i metodi classici di Parravicini e
Valsangiacomo. Da oltre confine ci giunge il Prosecco, prodotto con il
metodo charmat, che dà vini più beverini. E al dessert sempre uno
spumante, ma dolce, come un moscato dell'Astigiano o un Bracchetto, ma
anche qualche vendemmia tardiva, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Alessandro Pesce
Fonte:
Il Giornale del Popolo |