Tale confine
sarebbe stato fissato nel punto dove i due cavalieri si fossero
incontrati partendo all’alba dalle rispettive città, al canto del
gallo. I senesi allevarono e rimpinzarono di cibo il loro gallo
bianco, convinti che all’alba questo avrebbe cantato più forte,
mentre i fiorentini scelsero un gallo nero che lasciarono quasi
completamente a digiuno. Il giorno fatidico, il gallo nero
fiorentino, morso dalla fame, spalancò l’ugola e cominciò a cantare
prima ancora che il sole fosse sorto, mentre quello bianco, senese,
era ancora gonfio di cibo.
Il cavaliere fiorentino, svegliato di buon ora dal suo gallo, si
mise subito al galoppo, percorrendo così più strada del suo rivale:
quasi tutto il territorio del chianti fu quindi annesso alla
repubblica gigliata. Leggenda o meno, la lega del chianti, autentica
alleanza militare, creata dalla repubblica fiorentina, per unire le
popolazioni dei villaggi chiantigiani in difesa delle loro terre, il
cui primo statuto risale al 1384, scelse come emblema il gallo nero
in campo oro.
La lega del chianti come alleanza militare durò fino al 1774, quando
il Granduca Pietro Leopoldo abolì le “Leghe”, sostituendovi le
Comunità.
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Sono
trascorsi esattamente 230 anni e la Lega è risorta nel
Chianti Classico, conservando l’antico simbolo del
territorio e del suo vino: il galletto nero in campo
d’oro. |
I “Legati” e le “Dame
della Lega del Chianti” hanno come motto “Vita tua vita mea”. Con
l’investitura i membri si impegnano a valorizzare il vino Chianti,
ad essere buongustai e a compiere almeno una buona azione l’anno.
Questa è la breve storia del "Gallo Nero",
la degustazione di ieri racchiude sotto lo stesso emblema tre vini
di tre zone diverse, tutte zone storicamente importanti:
Greve in Chianti, Radda in Chianti e
Castellina in Chianti, nel cuore storico di questa zona
di Toscana.
Può sembrare sciocco fare una degustazione di Chianti Classico Gallo
Nero di tre località vicine, ma le differenze di territorio sono
molte che unite alla lavorazione in cantina rendono questi tre vini
al primo impatto abbastanza simili, ma prestando un po’ di
attenzione si rilevano tre modi differenti di interpretare il
territorio.
Il primo Gallo Nero aperto è stato il
Chianti Classico Castello di Querceto, la più storica
delle tre, si trova a Greve in Chianti e tra le tre è quella più a
nord, dista dalle altre due venticinque chilometri, la sua
produzione inizia nel lontano 1897 con la famiglia François.
Castello di Querceto annata 2002,
il più tipico dei tre, matura per 10/12 mesi in botte grande.
Il secondo Gallo Nero è stato il Chianti
Classico Rocca di Castagnoli, in quel di Gaiole in
Chianti, di storia enologica più recente, 1982, ma le sue radici
storiche e culturali si basano sul Borgo di Castagnoli (di proprietà
dell’azienda) che affondano nel lontano 900.
Rocca di Castagnoli annata 2001,
forse quello di taglio più internazionale, con una maturazione un
po’ più lunga rispetto agli altri, circa di 15 mesi, parte del vino
matura in piccole botti di rovere e tonneaux.
Il terzo Gallo Nero stappato è stato il
Chianti Classico Castellare di Castellina, dista solo
cinque chilometri ad est da Gaiole, questa azienda nasce nel 1968
dalla fusione di cinque poderi.
Castellare di Castellina annata 2002,
sicuramente il più affascinante, matura per 7 mesi in botti di
rovere francese da 5 hl e in barriques.
Alla degustazione lo scorso mercoledì non eravamo molti, ma si è
rivelata tra le più divertenti, come sempre specifico, questi
incontri non sono fatti per assegnare un premio o giudicare un vino
confrontandolo con un altro per poi metterli in gara , ma
semplicemente si fanno due chiacchiere su questo mondo che molte
volte per il consumatore finale risulta un mondo misterioso, quasi
impenetrabile.
Nessun vincitore, solo qualche preferenza a “sentor di palato”, c’è
chi predilige la tradizionalista su un vino, chi ama prodotti più
“moderni”, chi si fa affascinare dai profumi e dai sapori. Questo è
il bello di una degustazione, affiancare vini “uguali” ma con stili
differenti, come sono differenti i palati di chi degusta.
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