08.11.2002 | Vino e dintorni

Degustazioni Amira - Bianchi campani barricati

Degustazioni Amira – Bianchi campani barricati Primo il Campanaro 2001 dei Feudi di San Gregorio. L’Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) sezione Paestum, organizza periodicamente delle degustazioni vinicole alla cieca, cioè, i degustatori non sono al corrente dei vini che assaggiano.

La Scheda
I degustatori devono valutare per ogni vino l’esame visivo (limpidezza, colore e fluidità), l’esame olfattivo (intensità, persistenza e finezza) e l’esame gustativo (intensità, persistenza, finezza, corpo, stato evolutivo e piacevolezza). La scheda dell’Amira-Paestum è molto meno tecnica di tutte le schede professionali, ma è immediata ed è facile da compilare da un qualsiasi amatore del buon vino. Infatti i vini sono consumati soprattutto dalla gente comune e non solo dagli addetti ai lavori. Alla fine ogni vino ottiene un giudizio in centesimi. Fino a 19 punti un vino non è giudicabile, da 20 a 39 punti è scadente, da 40 a 59 punti è sufficiente, da 60 a 79 è buono, da 80 a 94 è ottimo e da 95 a 100 punti è eccellente.

Il Tema
La degustazione del 7 novembre 2002 ha avuto come tema “Bianchi campani barricati”. Sono stati presi in considerazione 8 vini regionali che hanno avuto un passaggio in botte, o meglio dire in barrique. La barrique è una piccola botte di legno generalmente con capacità di 225 litri. Furono i galli ad inventare la botte di cui si servivano per trasportare liquidi. Col tempo il legno elevò il suo ruolo di trasporto a strumento di vinificazione e affinamento. Un vino in barrique acquisisce aromi particolari derivati dal legno, piacevolissimi se ben dosati, fastidiosi altrimenti.

11 soci AMIRA hanno preso parte alla degustazione: (Buonora, Napoleone, Falanga, Calabrese, Onorato, Daniele, Cavallaro, Tommasiello, Vicinanza, Memoli, Adduono).

I campioni degustati nei saloni del Ristorante il Granaio di Paestum, hanno dato il seguente risultato. Naturalmente, è possibile per numerosi motivi, che un altro campione della stessa azienda e della stessa annata possa dare un giudizio diverso.

1° vino classificato: Campanaro 2001, Irpinia Bianco Igt, Feudi di San Gregorio, Sorbo Serpico (AV). Nonostante che all’esame visivo non ha convinto i degustatori per essere leggermente “velato”, ha entusiasmato all’olfatto e al gusto. Al naso dove è risultato eccellente all’intensità e alla finezza e “solo” ottimo alla persistenza si evidenziavano dei netti sentori di frutta esotica come ananas, banana e papaia. Al palato è stato semplicemente “avvolgente” con un’elevata complessità aromatica. Ha avuto eccellente in quasi tutti i parametri. Questo vino è sicuramente uno dei fiori all’occhiello della “Feudi” che da anni è in continuo progresso, portando in alto nel mondo i colori della Campania enologica. Il miglior bianco mai degustato dall’Amira Paestum. Prezzo indicativo in enoteca: € 19,50. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 89/100, ottimo.

2° vino classificato: Le Ortole 2001 Pallagrello bianco, Terre del Volturno Igt, Vestini Campagnano, Caiazzo (CE). Questa azienda è nata nel 1990 ed è curata direttamente dai proprietari. L’intento della Vestini Campagnano era quello di offrire al consumatore profumi, sapori ed emozioni in grado di raccontare la storia dalla quale essi provengono. Ci sta riuscendo benissimo soprattutto con questo “cru” Le Ortole prodotto con le uve del vitigno autoctono pallagrello e con il Casavecchia rosso che ha ricevuto recentemente i tre bicchieri dal “Gambero Rosso”. Eccellente alla vista. Ottimo/buono all’olfatto con sentori di frutta gialla esotica matura e miele. Ottimo al gusto con eccellente in persistenza e in piacevolezza. Prezzo indicativo in enoteca: € 15,00. Gradazione alcolica 14%. Punteggio finale 85/100, ottimo.

3° vino classificato: Fiord’uva 2001, Costa d’Amalfi Doc, Gran Furor Divina Costiera di Marisa Cuomo, Furore (SA). Un gran vino che fa onore alla “Costiera” più bella d’Italia. Eccellente totale alla vista. Ottimo/buono all’olfatto con note di mela matura, ananas e fiori di ginestra. Ottimo all’esame gustativo con un’importante persistenza aromatica. Prezzo indicativo in enoteca: € 20,40. Gradazione alcolica 13,5%. Punteggio finale 80/100 ottimo.

4° vino classificato: Béchar 2001, Fiano di Avellino Doc, Cantine Antonio Caggiano, Taurasi (AV). Vino ottenuto con il 100% da uve fiano. Il mosto viene fermentato in barrique per un periodo di due mesi. Anche questa un’azienda che nella guida del “Gambero” del 2003 ha ricevuto i tre bicchieri con il “Taurasi Macchia dei Goti ‘99”. Il Béchar è risultato ottimo/buono alla vista. Ottimo/buono al naso con note di miele, pesca matura, ananas e vaniglia. Ottimo al gusto dove si evidenziava un’eccellente persistenza. In enoteca circa € 14,00. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 79/100 buono.

5° vino classificato: Facetus Fontanavecchia 2000, Beneventano Igt, Cantine Orazio Rillo di Torrecuso (BN). Ottimo prodotto ed ottima azienda che anche in degustazioni precedenti ha mostrato la buona qualità dei suoi vini. Alla vista: eccellente. All’olfatto buono/ottimo con sentori di ananas, fiori di agrumi e miele. Ottimo al gusto, unicamente l’intensità si è rivelata solo “buono”. Prezzo indicativo in enoteca: € 15,00. Gradazione alcolica 14%. Punteggio finale 78/100 buono.

6° vino classificato: Folius 2000, Falanghina Taburno Doc, Cantina del Taburno (BN). Buon prodotto. Eccellente all’esame visivo. Buono all’olfatto, si percepivano profumi floreali e fruttati. Buono/ottimo al gusto. Prezzo indicativo in enoteca: € 9,00. Gradazione alcolica 13%. Punteggio finale 70/100 buono.

7° vino classificato: Valentina 2000, Fiano Paestum Igt, Rotolo, Rutino Cilento (SA). Un vino che nell’insieme non è dispiaciuto, anche se ci si aspettava qualcosina in più. Eccellente alla vista. Buono/sufficiente all’olfatto con sentori di miele e frutta esotica matura. Buono al gusto con un’ottima persistenza. Prezzo indicativo in enoteca: € 13,40. Gradazione alcolica 14%. Punteggio finale 66/100, buono.

8° vino classificato: More Maiorum 1996, Fiano di Avellino Doc, Mastroberardino, Atripalda (AV). Una delusione. Può sembrare vecchio, ma questo vino viene commercializzato solo dopo aver avuto un affinamento di sei mesi in fusti di rovere e di circa trenta mesi in bottiglia. L’ultima annata in commercio dovrebbe essere il 1998. Noi siamo riusciti a reperire questa 1996 che è risultata eccellente al visivo, ma solo sufficiente in tutto il resto. Al naso è risultato un leggero floreale-fruttato. Prezzo indicativo in enoteca: € 18,60. Gradazione alcolica 12%. Punteggio finale 51/100, sufficiente.

Sarà un caso. Da questa degustazione si nota come i vini bianchi campani passati in barrique, non migliorano con l’invecchiamento. Notate che in questa speciale classifica i vini dal 1° al 4° posto sono dell’annata 2001; dal 5° al 7° del 2000 e l’8° del 1996.


Diodato Buonora, Fiduciario Amira Paestum
Responsabile degustazioni
Per informazioni: amirapaestum@tiscalinet.it

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?