Perché un buon calice di vino non può prescindere dal territorio di produzione, anzi...deve integrarsi con la sua storia, le genti, le tradizioni!!
Esiste un principio indiscusso, un imperativo categorico, nel buon bere calabrese, che è quello di coniugare magnificamente un buon rapporto qualità/prezzo: è lo stesso principio ispiratore che ha stimolato, nel 2011, la creazione della Denominazione di Origine "Terre di Cosenza ", una delle più importanti DOC della regione: in Calabria, infatti, ogni viticultore parte dal presupposto che di stagioni vitivinicole, in una vita, sì che ce ne saranno.....ma la vera riuscita, l'obiettivo primario, è quello di ottenere un buon prodotto a fine stagione, proponendolo ad un giusto prezzo: è un risultato, una mission, che gratifica il consumatore, ma allo stesso tempo soddisfa anche il produttore.
E senza ombra di dubbio una strada per raggiungere questo importante risultato è quello di trattare con amore antichi vitigni autoctoni calabresi (Greco, Magliocco, Guarnaccia, Montonico, Gaglioppo, l'Aglianico ecc.) coltivandoli in vigneti ubicati nel territorio amministrativo della provincia, vitigni che riescono a regalare poi vini eleganti, di colore e con finezza di gusto. Ovviamente ci sono retrogusti e sfaccettature, poi, che caratterizzeranno le differenti zone e le relative produzioni enologiche.....e di ciò la Dop Cosenza è stata oltremodo consapevole: ragion per cui l'intero territorio è stato suddiviso poi in varie sottozone (Colline del Crati, Condoleo, Donnici, Esaro, San Vito di Luzzi, Verbicaro, Pollino): al consumatore poi la scelta della zona, e dunque del prodotto, che meglio si confà al proprio palato
La sottozona del Pollino, in particolare. è caratterizzata dall'omonimo massiccio che divide la Calabria dalla Basilicata, una catena montuosa dal terreno "forte", storicamente vocata alla produzione di ottimi vini, acquistabili in zona, oltre che su siti di commercio elettronico di prodotti tipici calabresi che li propongono sulle loro vetrine virtuali; ottimi prodotti che interpretano il territorio e la cultura della sua gente, caratterizzando quindi con rilievo i fattori umani legati al territorio di produzione: tanto lavoro condotto per recuperare antichi vitigni che in tempi passati son riusciti a regalare grandi vini sulle mense dell'antica nobiltà locale. Una operazione di recupero necessaria, visto che l'esposizione della zona, tra mare e montagna, sole e neve, si fondono nei calici sino a ricreare un'atmosfera unica ed affascinante. E nel Cinquecento e per tutta l'epoca moderna il vino viene qui descritto come uno degli elementi caratterizzanti un'agricoltura e un'economia propri di una Calabria felix, prospera, fertile, secondo immagini veritiere che vengono tramandate da padre in figlio.
E' infatti solo col genuino amore per la terra che si riesce ad ottenere vini di autentica potenza esplosiva, vere perle dell'enogastronomia, tra i quali spiccano, a mero titolo di esempio il bianco Ka'Sciurea, caratterizzato da complessità al solo profumo e nel contempo profondo spessore al palato; i rosati, come il Pollino Cerasuolo, dal profumo floreale con sentori di frutta appassita ed un gusto unico, ed il Lacrima Rosa, dal gusto equilibrato, rotondo e piacevolmente fresco; ed il deciso rosso Pollino rubino, dal sapore ampio e strutturato proprio dei vini di queste zone.
La Calabria, insomma, ha ancora tanto da dire in fatto di vini........oltre al più rinomato Cirò !!
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